Intervista – La versione più reale di Maria Faiola

Intervista alla cantautrice e polistrumentista romana, Maria Faiola.

Maria Faiola è una cantautrice e polistrumentista romana. Fa varie esperienze nel corso degli anni, da X Factor 8 a Sanremo Giovani, centinaia di live e varie collaborazioni, che la vedono  arrangiatrice, cantante e paroliera al fianco di Nayt, Valentina Vignali, Dom Blait. Nel 2022 esce il suo primo EP, “Notturni“. Con  “Schegge di sale”, uscita per talentoliquido, guadagna un posto come ospite a Radio Deejay da “Say waaad?”. “E ti penso ancora per non sparire” è il suo secondo EP.

E ti penso ancora per non sparire” è il suo secondo  EP, disponibile da venerdì 8 dicembre 2023 per talentoliquido.

CREDITI
Produzione di Matteo Patrone eccetto Discodream di rebtheprod
Add prod di rebtheprod su Coincidenze Astrali e Carnevale
Mix e master: Roberto Proietti Cignitti presso Container Audio Room
Art direction & Styling: Marzia Cipolla
Foto: Clarissa Vivirito
distribuito da ADA Music Italy

Di questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo dal principio. Ci racconti i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Inizio da piccolissima, a 4 anni, a suonare il pianoforte, che per me è stato un mezzo per imparare a tirare fuori le cose, superando delle difficoltà comunicative che avevo. Negli anni mi ha sempre incuriosito far suonare gli strumenti che mi venivano messi davanti, fino ad arrivare a scoprire uno strumento sempre a portata di mano, ovvero la voce. Da lì, spinta dai miei amici e familiari, mi sono sempre più buttata in questo mondo, iniziando anche a scrivere canzoni.

Esiste un artista, un album o un brano che ha influenzato, più di tutti, il tuo avvicinamento a questo mondo?
Il mio canto libero” di Lucio Battisti è stato per me, il disco dell’infanzia. Quel disco che ascoltavamo in macchina durante i viaggi. Per la mia formazione da polistrumentista invece, forse “Viva Chile!” degli Inti illimani è stato fondamentale.

Come descriveresti la tua musica?
In molti mi dicono che è una musica reale, cruda, molto vera. Io ti direi che è semplicemente mia, che quando canto e scrivo, forse è la versione più reale di me che potreste mai vedere o sentire.

Veniamo a “E ti penso ancora per non sparire.”, il tuo ep. Cosa rappresenta per te?
È stato un lavoro difficile, ma non tanto nella sua creazione o gestazione, quanto proprio nel farlo crescere. Si parla sempre di quanto sia bello un processo creativo e tendenzialmente non parliamo mai di quando invece, un album sia doloroso eppure necessaria. Sono felice però di essermi fatta stupire e anche in qualche modo “ferire” da questo lavoro: mi ha ricordato che posso ancora sanguinare, quindi guarire, e quindi cambiare.

Quale, tra quelli presenti in tracklist, reputi essere il “brano manifesto” dell’intero ep?
Argini“. “Argini” ha in se sia a livello musicale che a livello di contenuto, tutta questa dicotomia buona e dolorosa. Nel testo parlo in terza persona della difficoltà che si ha nel crescere, di quanto sia bello e allo stesso tempo doloroso capire che i tuoi spazi non sono più tuoi, ma puoi crearne e trovarne di più giusti.

Prossimi passi? A cosa stai lavorando?
Ad oggi sto lavorando a più cose, ma soprattutto sono in una fase creativa e di scrittura. Sto producendo e scrivendo anche per altri (che è una chiave che mi diverte molto). Vorrei suonare, organizzare qualche live in giro, ci sto lavorando, vediamo cosa accadrà.

Chi è Maria Faiola fuori dalla sala d’incisione?
Maria Faiola fuori dalla musica diventa Maria. Diventa sorella, figlia, amica, zia. Ho imparato a portare tantissime vesti diverse, che ogni tanto mi stanno strette, altre volte troppo larghe. Sono fortunata ad aver capito che la mia vera forma è quella in musica.

Qual è il punto di arrivo che ti sei prefissata?
Banalmente, non è un punto che ha a che fare con la musica. Sono convinta che se noi musicisti ci prefissiamo dei punti di arrivo, ci blocchiamo solamente il percorso di crescita, come se fossimo degli alberi ma decidessimo di dover entrare dentro un vaso e basta, senza crescere nella foresta.
Sto lavorando per crearmi uno spazio mio, con magari una bella pianta di limoni sul balcone.
Sulla musica invece, voglio solo scrivere e creare, non chiedo altro.

Con quale artista sogni di collaborare un giorno?
Internazionali, il mio cure di Directioner ti direbbe Harry Styles (sognare in grande è sempre bello). Nel panorama odierno, ci sono molte figure e artisti che mi stimolano, come Marco Castello o Laurino, ma anche dal rap ci sono penne come quella di Nayt e Madame che secondo me sono incredibili.

Fatti un augurio per questo anno appena iniziato.
Mi auguro di suonare tanto e magari in qualche festival! La dimensione live mi manca tantissimo, è una di quelle cose che mi appartiene tantissimo, è la famosa “zona di comfort”.

Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi per le domande e per aver ascoltato “E ti penso ancora per non sparire”!

Profilo Spotify dell’artista.

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