Intervista – Altrove

Intervista multipla alla band vincitrice del premio “Artista del mese” di Marzo 2021.

Gli Altrove sono una band del veneziano. Sono stati protagonisti, con il brano Buonanotte, dell’episodio 191 di #LFMConsiglia (del 25 marzo), arrivando ad aggiudicarsi il premio “Artista del mese”, grazie all’alto gradimento degli utenti.
Il progetto nasce nel 2018 dall’idea di Stefano (batteria e chitarre), Paride (chitarre) e Pietro  (voce e chitarra) ma prende realmente forma solo con l’aggiunta al gruppo di Damiano (piano e synth) e Beatrice (basso) tra il 2019 e il 2020.

Li abbiamo contattati per mettere insieme una interessantissima “intervista multipla”, in cui ciascun elemento del gruppo ha potuto raccontare un po’ di sé.
Tuttavia, prima di entrare nel vivo della intervista, ecco una piccola presentazione, nella quale la band ha deciso di darci IN ESCLUSIVA una importante anticipazione.

“Tutti noi veniamo da mondi musicali diversi ed è proprio questo il nostro punto di forza: fondere più generi alla ricerca di uno stile sempre più nostro, sempre più Altrove.
Altrove per noi è un mondo difficile da raggiungere ma ancora possibile. E’ il luogo dove vogliamo portare chi ascolta la nostra musica, emozionando attraverso la ricerca nei suoni e nelle parole.E’ da poco uscito il terzo singolo che anticipa il nostro primo album, di cui siamo davvero felici di annunciare per la prima volta proprio qui il titolo: Mongolfiere.
Saranno dieci brani dentro i quali è racchiuso un viaggio. Dopo un anno e mezzo di lavoro e una pandemia di mezzo poterlo finalmente annunciare è davvero un sogno.”

Ecco cosa hanno risposto alle nostre doman￾de, Pietro, Stefano, Beatrice, Damiano e Paride.

Quando hai iniziato a fare musica?

Pietro: Ho iniziato a suonare relativamente tardi, in prima superiore circa, e ho sempre amato cantare. Una volta unite le due cose ho avvertito l’esigenza di iniziare a scrivere qualcosa di mio per provare a trasformare ciò che sentivo dentro in musica.

Stefano: Fin da piccolo mi divertivo a battere con degli stecchini su dei barattoli e a imbracciare il mio magico marsupio come fosse una chitarra ai piano bar. Poi in prima media ho deciso di prendere lezioni di batteria

Beatrice: Avevo otto anni, per la prima volta mi sono accorta che esisteva questo strumento che mi faceva vibrare la pancia e ho pensato si adattasse a me. Ho chiesto a papà che strumento fosse, lí nacque il mio amore per il basso.
Damiano: Ho iniziato a suonare il pianoforte in prima elementare, e da allora ho sempre continuato. Qualche anno fa ho imparato a suonare anche la chitarra.

Paride: Ho iniziato a fare musica e a dedicarmici a circa 14 anni dopo alcuni tentativi di approccio alla chitarra non andati propriamente bene in passato, l’amore che stavo sviluppando da due-tre anni per la musica specialmente rock in quella prima fase è stato un fattore determinante senza dubbio. A ispirarmi a scegliere la chitarra è stato David Gilmour dei Pink Floyd coi suoi assoli incredibili e non solo!


Cosa vuol dire, per te, fare musica?

Pietro: Per me fare musica è introspezione.
E’ cercare di sentire ciò che si muove dentro e tradurlo in parole e melodie per farlo arrivare alle persone e suscitare emozioni. Non penso che il fine di ciò che si fa debba essere piacere a tutti i costi ma penso piuttosto che l’obiettivo sia renderlo appetibile e raggiungibile rimanendo veri.

Stefano: Per me fare musica vuol dire far vedere agli altri il mio vero io in un modo che non sarei mai in grado di spiegare a parole.

Beatrice: Per me far musica vuol dire trasmettere alla gente qualcosa, senza dover rendere tutto socialmente accettabile per forza.

Damiano: Suono perchè mi piace la bellezza (e al momento forse vivo per la bellezza), e, per come sono io, e per come sono cresciuto, la musica ne rappresenta uno degli esempi più limpidi.

Paride: Per me fare musica significa tirare fuori dal profondo tutte le nostre sensazioni più profonde e trasporle come più ci piace attraverso questo medium incredibile e quasi magico per la sua natura a pensarci sopra davvero.


Artista preferito?

Pietro: È davvero dura decidere ma per l’influenza che ha avuto sul mio stile di scrittura direi Brunori Sas.

Stefano: L’artista che più mi ha plasmato è di sicuro Gavin Harrison.

Beatrice: Paolo Nutini, la sua musica mi fa sentire viva.

Damiano: Difficile. Chopin, Beethoven, o Tchaikovsky.

Paride: A livello artistico forse il mio gruppo preferito in assoluto sono i Queen, soprattutto per i concerti che mettevano sù, non dico neanche quante volte ho guardato filmati interi da diversi loro live.


Canzone preferita?

Pietro: Ne dovrei nominare troppe quindi cito quella che ha più significato in questo momento per me: “Le biciclette” di Fulminacci.

Stefano: “Time travellers” dei Riverside.

Beatrice: Sceglierne una è impossibile, ma direi “Steal My Kisses” di Ben Harper.

Damiano: Non ne ho una. Se dovessi scegliere un pezzo sceglierei la 9° sinfonia di Beethoven.

Paride: La mia canzone preferita di sempre è “Wish You Were Here”, sempre restando a tema Pink Floyd ovviamente.


Sogni nel cassetto?

Pietro: In modo astratto il sogno è quello di poter vivere di qualcosa che mi permetta di
lasciare un segno nelle persone. Utilizzare la creatività per creare contenuti di qualità cercando sempre di essere innovativo. A livello concreto nella musica il sogno grande è quello di arrivare a riempire un palazzetto.

Stefano: Poter continuare a fare musica, poi chissà magari avere uno studio di registrazione

Beatrice: Incontrare e imparare da persone che di musica ne sanno a pacchi!

Damiano: Avere una stanza che dà su un bel panorama, con pianoforte a coda in centro. E riuscire a creare la musica che fino a qualche anno fa vedevo come irraggiungibile, e a cui ora posso avvicinarmi insieme al gruppo.

Paride: Il mio sogno nel cassetto sarebbe far￾cela a sfondare musicalmente e dedicarmi solo a quello, non è facile ma lo adorerei se fosse.


Descrivi con una parola gli altri elementi del gruppo.

Pietro: Stefano roccia – Paride incisivo – Beatrice bussola – Damiano: certezza.

Stefano: Beatrice premurosa – Damiano saggio – Paride passionale – Pietro leader.

Beatrice: Damiano determinato – Paride intu-itivo – Stefano instancabile – Pietro ottimista.

Damiano: Beatrice specchio – Paride:canyon  – Pietro pazzo – Stefano orso.

Paride: Stefano: fantasioso – Damiano: riflessivo – Beatrice responsabile – Pietro: sognatore.

Feat. dei sogni?

Pietro: Per me un featuring è contaminazione di idee, sonorità e stili. Non ho una preferenza specifica, ma se capitasse vorrei osare e uscire dalla mia comfort zone.

Stefano: Vulfpeck, troppo energici!

Beatrice: Sicuramente gli Eugenio in Via Di Gioia!

Damiano: Non mi sono mai posto la domanda. Non ho come sogno quello di suonare con qualcuno.

Paride: Non amo troppo le feat. sinceramente.


Dove ti vedi tra 5 anni?

Pietro: Sapete cosa? Proprio non lo so, ed è davvero bello così per me. Ho delle linee guida da seguire per il mio futuro e credo che senza saperlo mi porteranno dove sarà giusto che io debba essere. Poi si ripartirà di nuovo, tra cinque anni vorrò essere in movimento.

Stefano: Tra 5 anni mi vedo su un grande palco, con molta gente ad ascoltarci. Abbiamo delle belle cose da dire, e ci credo molto.

Beatrice: Tra cinque anni mi vedo con mille ricordi con i miei compagni di gruppo, tanti concerti alle spalle e una gran soddisfazione, a prescindere dal seguito che avremo.

Damiano: Quasi sposato e, mi auguro, creante musica o creante altro di bello.

Paride: Tra 5 anni mi vedo a pensare a cosa farò esattamente tra altri 5 anni.


Fai un augurio agli Altrove, per il futuro.

Pietro: Ci auguro di rimanere veri e alla continua ricerca di obiettivi sempre più ambiziosi. Non vogliamo solo fare musica ma vogliamo portare Altrove ad essere il luogo in cui rifugiarsi e sognare per chi ci ascolterà.

Stefano: Vedendo tutto il percorso che abbiamo fatto ci auguro di continuare così, con la stessa fame di miglioramento che abbiamo ora, possiamo arrivare distante.

Beatrice: Auguro a noi Altrove di riuscire sempre a rinnovarci e a tirare fuori cose nuove e diverse, ma soprattutto di non smettere mai di stimolarci a vicenda!

Damiano: Ci auguro di riuscire ognuno a cre￾are quello che sentiamo dentro, nella difficoltà e nella potenza dell’essere insieme.

Paride: Auguro a noi Altrove di potercela fare a farci apprezzare per la nostra musica restando sempre coerenti con noi stessi in ogni caso e divertendoci, senza mai perderci come amici.


Grazie ragazzi. Un caro saluto, e in bocca al lupo.
Grazie a voi. Ci vediamo Altrove!

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