Intervista all’artista lucano classe ’98.
M.E.R.L.O.T., classe 1998, cresce a Grassano in Basilicata.Nel 2017 si trasferisce a Bologna per proseguire gli studi e inizia a muovere i primi passi nella musica passando dalle sonorità acustiche a quelle elettroniche con l’aiuto del suo primo produttore Eyem.
Il suo singolo d’esordio “Ventitrè” raggiunge in poco tempo quasi sei milioni di streams, consacrando M.E.R.L.O.T come artista rivelazione Spotify a fine 2019 (il singolo ad oggi ha oltre quindici milioni di stream). Si convince così a seguire definitivamente il suo talento.
Nel 2020 debutta in Virgin Records con il brano “Sparami nel Petto”, che raggiunge oltre 3 milioni e mezzo di streams su Spotify. Nel 2020 è selezionato dalla Commissione Artistica delle Nuove Proposte guidata da Amadeus per la finale di Sanremo Giovani con il brano “Sette Volte”.
In primavera pubblica l’inedito “Denti“, un brano che, come tipico di Manuel, nasce in camera, chitarra e voce. Il singolo governato dalla malinconia si snoda sul tema del ricordo. Il brano è prodotto da Alex D’Errico, che crea una produzione essenziale ma immediata capace di rispecchiare alla perfezione l’universo musicale di M.E.R.L.O.T.
Nell’estate 2021 M.E.R.L.O.T presenta i suoi brani live in un tour di dieci date lungo tutto la penisola ed ottiene riscontri positivi dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
Ad ottobre 2021 è il momento del brano “Alieni” il cui video è basato su una semplice metafora dove la torcia (che è un ragazzo) e la chiave (una ragazza) sono alla ricerca di un mondo dove non esistono problemi e dove tutto è semplice, anche la loro relazione.
A gennaio 2022 lancia in anteprima su TikTok il brano “Ma dai”, una ballad romantica chitarra e voce che ottiene oltre duecentomila streams in un mese su Spotify.
All’inizio di aprile M.E.R.L.O.T collabora con svegliaginevra per il brano “(tuttoqua)”.
A fine aprile è invece il momento di “Tacco 9”, brano in cui M.E.R.L.O.T esplora i sentimenti della sua generazione raccontando l’infatuazione tipica dei vent’anni in musica e parole.
“Gocce” è il suo primo album, disponibile da settembre 2022, progetto da oltre 30 milioni di stream.
Disponibile, invece, dal 16 giungo 2023, “Aroma” (distribuito da Ada Music Italy) è il suo ultimo singolo.
Nato durante una session di scrittura con Gianmarco Grande (songwriter e producer di Warner Chappell Music Italy), “Aroma“, pur discostandosi leggermente dai precedenti brani, resta fedele alla natura dell’artista, ricco di riflessioni e delicate nostalgie.
Di tutto questo, e di molto altro, ne abbiamo abbiamo parlato direttamente con lui, in questa intervista.
Partiamo da “Aroma“, il tuo ultimo singolo. Ti va di raccontarcelo?
È nato durante la prima sessione di scrittura con Gianmarco Grande, leggermente diverso da tutte le mie canzoni scritte in passato però sono rimasto felice del risultato che lascia la mia solita anima triste però con un mood più vivace. Essenzialmente parla dell’autoconvinzione che spesso adottiamo per fingere che tutto va bene quando in realtà non va bene niente!
“Aroma” arriva qualche mese dopo l’uscita di “Gocce“. Cosa rappresenta per te ed il tuo percorso artistico, questo album?
Diciamo che è stata la mia prima vera esperienza nel mondo musicale; io l’ho visto come una consacrazione personale della scelta che mi sono trovato a prendere qualche mese prima della sua uscita. Difficile ma soddisfacente.
Il riscontro è stato ottimo, con oltre 30 milioni di stream messi insieme dai brani che vanno a comporlo. Ti aspettavi questo successo?
Assolutamente no; diciamo comunque che allo stesso tempo, essendo un tipo ansioso, questo riscontro mi spaventa, perché vuoi o non vuoi ma la logica dei numeri in questo mestiere ti divora, quindi ci si aspetta che io faccia altrettanto…
Tra tutti i tuoi pezzi (editi e non), ne esiste uno che rappresenta te e la tua musica più
degli altri?
Diciamo che il brano a cui sono più legato e che mi rappresenta più di tutti è “Ma dai“; potrei dire anche “Ventitre“, dato che alla fine è iniziato tutto con lei, però la verità è che “Ma dai” ha davvero un significato speciale per me.
Più in generale, come descriveresti la tua musica?
Da comprendere e sicuramente non da ascoltare come sottofondo a caso. Cioè mi spiego meglio: io cerco di concentrarmi molto sul testo e su quello che voglio esprimere, così facendo molte volte, se ascolti un mio brano senza ascoltare bene le parole, può risultare noioso.
Ci sono degli artisti da cui trai ispirazione e/o che vedi come modelli?
Inizialmente Gazzelle e Calcutta , diciamo che ho iniziato a scrivere grazie a loro.
Quanto è importante, nel tuo percorso artistico, la sfera dei live?
Tantissimo, è anche la parte più complicata perché richiede molto più studio ed esperienza che piano piano sto acquisendo un live dopo l’altro; è importante perché creare un collegamento diretto tra te e chi ti ascolta innesca una vera magia .
A proposito di questo, su quale parco sogni di esibirti?
Il mio sogno è San Siro, come per tutti d’altronde.
Feat. dei sogni?
Joji, se ragioniamo davvero per assurdo.
Dove ti vedi tra 5 anni?
Spero di riuscire a crearmi, a tutti gli effetti, un posto nella scena musicale, piano piano mattone su mattone senza arrendersi; ci possiamo riuscire.
Grazie per la grande disponibilità. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie mille, un saluto a tutti, evviva i sogni che, per quanto possano far male, sono ciò che ci rende vivi.
Profilo Spotify dell’artista.




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