Intervista esclusiva al cantautore pugliese classe.
Alessio Mininni, in arte Maninni, è un artista classe ’97 nato e cresciuto a Bari.
Proprio nel capoluogo pugliese, Alessio si avvicina alla musica sin da bambino, imbracciando una chitarra e ascoltando i suoi idoli.
Taciturno ed empatico, ma anche profondamente energico, ha nella musica la sua fedele compagna di vita, rapporto rafforzato da una passione smisurata, nutrita con la costanza e l’umiltà di chi ha un obiettivo e lotta per raggiungerlo.
Dopo l’esordio discografico nel 2017 con “Parlami di Te” seguito dal brano “Peggio di Ieri” nel 2019, nel 2021 arrivano nuovi pezzi, che segnano una nuova imporante tappa del suo percorso, vale a dire “Senza”, “Vestito Rosso” e quello che ad oggi è il suo ultimo singolo, “Vaniglia” (disponibile dal 3 settembre su tuttli gli store digitali).
Un artista largamente apprezzato nel panorama musicale emergente, che vede in costante crescita il consenso che lo circonda, con centinaia di migliaia di stream accumulati su Spotify ed attestazioni di stima che quotidianamente danno merito al suo smisurato talento.
Di tutto questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessante intervista rilasciataci, con grande disponibilità, dal cantautore classe ’97.

Ciao Alessio. Grazie per averci concesso questa intervista.
Partiamo dal principio, dove tutto è iniziato. Ci racconti come è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Ciao ragazzi, grazie a voi!
Il mio avvicinamento al mondo della musica è stato molto naturale, mio padre decise di portarmi ad un concerto degli U2, lì il colpo di fulmine con la chitarra elettrica. Poi ho deciso di scrivere e qualcuno doveva pur cantare queste canzoni.
Cosa vuoi trasmettere con la tua musica?
Più che trasmettere vorrei che ognuno riuscisse ad identificarsi nelle mie canzoni, come se ognuno condividesse la stessa storia, ma circostanze diverse.
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?
Sono cresciuto con il rock internazionale, come ho citato prima partendo dagli U2, poi mi sono avvicinato molto al cantautorato italiano, da Vasco a Liga, sono stati i primi punti di riferimento.
Quale artista, invece, del panorama attuale vedresti bene come feat. in un tuo brano?
Mi piacerebbe molto lavorare con i Negramaro o con Ermal Meta, d’altronde siamo anche compaesani. Ci sono tanti artisti interessanti nel panorama attuale anche diversi dal mio genere.
Quale tappa del tuo percorso, fino a questo momento, reputi essere la più importante?
Sicuramente ascoltare per la prima volta le mie canzoni in radio è stata una delle emozioni più grandi vissute finora. È un periodo molto bello che mi sta regalando diverse soddisfazioni, data l’uscita del mio ultimo singolo.
Veniamo a “Vaniglia“, il tuo ultimo pezzo. Ti va di raccontarcelo?
“Vaniglia” è il ponte tra la fine di una storia d’amore e l’inizio di una nuova. Quando ti riprometti di non innamorarti più, di chiudere in cassaforte alcuni sentimenti ed emozioni, puntualmente succede qualcosa che cambia tutto. È una canzone totalmente autobiografica ma soprattutto è stata la prima canzone che ho scritto dopo un periodo di lungo silenzio.
In tal proposito, quale dei tuoi brani (editi e non) reputi essere il più rappresentativo per “Maninni”?
“Vaniglia”. È la canzone che mi ha dato modo di esprimermi al 100%, la canzone che mi ha fatto capire chi sono, cosa voglio raccontare e come.
Quale pezzo di altri artisti, invece, avresti voluto scrivere tu?
Ancora tu di Battisti.
Guardando più avanti, quali sono i tuoi progetti a lungo termine?
Sto lavorando, con il mio team, a nuove canzoni. Solitamente scrivo senza mai sapere poi che direzione prenderanno, chissà magari alcune saranno in futuro disco. La cosa certa è che ho tanta voglia di salire su un palco.
Grazie mille per la disponinbilità, un saluto da tutta la redazione de “La Freddezza Music”.
Grazie a voi, a presto!
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