Intervista – Napoleone si racconta…

Intervista esclusiva al protagonista dell’episodio 103 di #LFMConsiglia (del 9 luglio 2020) e vincitore del Premio della Critica del mese di Luglio 2020, assegnato dei membri dello staff di La Freddezza Music.

Davide Napoleone è un cantautore e autore di canzoni. Fin da piccolo sviluppa un particolare interesse per la musica, influenzato dai dischi di Oasis / The Verve / Blur che iniziano a circolare in casa grazie a suo fratello maggiore. Le sue canzoni iniziano ben presto a suscitare un interesse, tanto da arrivare a fare da spalla ad artisti come Max Gazzè, Brunori Sas, Levante, Riccardo Sinigallia per le loro date campane.
Tra il 2014 e il 2015 abbandona la musica live per dedicarsi totalmente alla scrittura, all’ascolto, allo studio e alla ricerca di una forma di canzone che lo rappresenti. Nel maggio del 2016, a 23 anni, inizia a collaborare con Sony Atv sotto la guida di Paola Balestrazzi.
Nel settembre del 2016 partecipa ad un primo camp di scrittura con altri autori Sony negli studi di Ron a Garlasco.
Nel febbraio del 2017, poi, esce il disco “Anime di carta” di Michele Bravi, che contiene un suo brano dal titolo “Solo per un po’“, pezzo che ottiene un immediato successo radiofonico e che poco dopo viene certificato Disco d’oro (e che porta il giovane cantante ad aggiudicarsi il premio Best Performance TIM MTV Awards 2017).
Davide firma un contratto editoriale con Sony/Atv ed inizia ad affiancare, in qualità di autore molti altri artisti; tra le varie collaborazioni, nel 2019 quella con Samuel Romano (Subsonica) ed Ale Bavo (quando entra a far parte del team di scrittura e produzione per l’inedito Elefan-te dei Booda) mentre nel 2020 dà prima il suo contributo al disco “Nuova Genesi” di Gaia Gozzi (vincitrice della diciannovesima edizione di Amici di Maria De Filippi), coscrivendo il brano “Mi ricordo un po’ di me“, e poi coscrive il brano “Ci siamo persi” presente in Bonsai, il disco di Chiara Galiazzo.
Protagonista dell’episodio 103 di #LFMConsiglia (del 9 luglio 2020) con il brano “Amalfi“, Napoleone si è aggiudicato il Premio della Critica del mese di Luglio 2020, assegnato dei membri dello staff di La Freddezza Music.

In questa ampia intervista, concessaci con grande disponibilità, ci parla un po’ di sé, dei suoi progetti e dei suoi sogni, presentandoci anche “Porta Pacienza“, il suo ultimo singolo (disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in rotazione radiofonica, dal 9 settembre 2020).

Partiamo subito da “Porta Pacienza“, il tuo ultimo pezzo. Ti va di raccontarcelo?
Siamo al secondo capitolo. Qui si racconta della storia d’amore tra Vito e Maddalena , due ragazzi giovani e innamoratissimi che anche solo per un bacio hanno dovuto fare salti mortali. Al di là della storia che racconto spero possa diventare una canzone utile in questo strano periodo molto incerto per tutti . “Porta Pacienza che vene dimane”

Questo brano arriva dopo il successo di “Amalfi“. Ti aspettavi il grande riscontro che ha avuto?
Assolutamente no.
Sto lavorando principalmente con amici più che colleghi e per fortuna sono il discografico di me stesso, insieme a Gianluigi e Andrea, con la nostra etichetta Tippin’the velvet. Questa cosa mi permette una certa serenità e non mi fa sentire nessun tipo di pressione o ansia nel dover fare o dimostrare qualcosa. Ci stiamo divertendo tanto e ci stiamo appassionando, andiamo avanti con questo spirito che porta bene.

Parliamo un po’ di te. Cosa significa, per te, fare musica?
Più passa il tempo e più vedo la musica come una terapia. Ti aiuta a staccare il cervello quando suoni con gli amici ad una jam e certe volte ti aiuta a risolvere dei grossi problemi quando ti siedi a scrivere una canzone. Per me fare musica significa sentirmi libero.

Quando, come e perché hai deciso di entrare in questo mondo?
Non credo di averlo mai deciso. Ci sono entrato proprio quando avevo deciso di abbandonarlo definitivamente. Lavoravo come cameriere (santa professione) ed avevo messo totalmente da parte l’idea di fare musica nella vita da qualche anno. Intanto però scrivevo tanto perché come dicevo prima per me è sempre stata una via di fuga, un’esigenza.
Poi una delle mie canzoni è arrivata alla persona giusta nel momento giusto facendomi appendere in salotto un disco d’oro. Ed eccoci qua.

Sei sicuramente uno degli artisti più interessanti del panorama emergente italiano, a questo, poi, si affianca anche il tuo percorso di autore. Quanto è importante questa parte della tua carriera artistica, e quanto influenza anche il “Napoleone solista”?
Ti ringrazio per il complimento. Il mio percorso di autore è molto importante innanzitutto perchè ci pago l’affitto. Dal punto di vista artistico mi ha permesso di acquisire un metodo di lavoro e di certo mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone, tanti artisti e addetti ai lavori che negli anni mi hanno insegnato tanto nel bene e nel male.

C’è un modello al quale ti ispiri?
Il maestro Totò Savio.

Qual è, se esiste, il tuo brano al quale sei più legato?
Fino a due mesi fa avrei dato la classica risposta che le canzoni sono come figli e che non puoi scegliere il migliore tra i tuoi figli. Ora però senza ombra di dubbio posso dire che “Amalfi” un po’ mi ha salvato la vita.

Quale, invece, la canzone che “avresti voluto scrivere tu”?
La sigla del TG1, sai quanta SIAE.

Feat. dei sogni?
Aspetto con ansia la chiamata di Noel Gallagher.

Progetti futuri?
Domanda strana visto il periodo. Continuerò a scrivere per me e per gli altri come ho sempre fatto. Continuerò a raccontare la storia di Vito Manzo e ci saranno belle sorprese.

Dove vedi Napoleone tra 5 anni?
Spero ancora con uno strumento in mano, con tanta voglia di fare musica e delle persone disposte ad ascoltarmi. Speriamo passi in fretta questo 2020 piuttosto.

Grazie mille per la bella chiacchierata e per la grande disponibilità. Un saluto da tutta la redazione di La Freddezza Music.
Grazie a voi! È sempre un piacere.

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