Intervista al protagonista dell’episodio 462 di #LFMConsiglia del 14 giugno 2023.
Alberto De Scalzi, in arte Eames, è un artista classe 1991.
Nel suo percorso artistico, fin da subito ricopre svariati ruoli nel panorama musicale Ligure, sound engineer e produttore/direttore artistico, cura i lavori di artisti noti su scala nazionale come Alfa, Olly, Gorka, Vago, Maurizio Carucci (Ex-Otago), ottenendo svariate certificazioni d’oro ed un triplo disco di platino per il suo lavoro.
Attualmente Eames ed il suo Room Studio sono il punto focale attorno al quale ruota la nuova scena genovese, che a lui si affida per produzioni, direzione artistica e featuring.
Tra la fine del 2020 e l’inizio 2021 firma con Metatron e Aleph, rapporto grazie alla quale riesce a mettere in risalto parte dei suoi progetti personali nonostante l’etichetta spinga più sul lato produzione; è proprio questa tendenza che lo porta alla necessità di pubblicare da indipendente tutta una serie di nuovi singoli facenti parte di un nuovo progetto personale in collaborazione con svariati produttori noti del panorama pop & HipHop come Joe Viegas (Olly, Alfa) Yanomi & Blame, Nembo (Grosz), Francesco Bacci (Ex-Otago) e Blashish (Radici Urbane).
Il Sound Pop RnB dona nuova luce e leggerezza alla sua musica pur mantenendo salde radici nel rap cupo ed introspettivo caratteristico dell’artista, pronto ad una ricca versione live del progetto nella quale sono inclusi pezzi editi ed inediti pronti ad uscire nel corso dell’anno.
Disponibile dal 30 giugno 2023, “Memory” è il suo ultimo ep. Il progetto, nuovo importante capitolo del cammino dell’artista, si compone di 5 brani, tra cui “Guai” (26 maggio 2023), brano che ne ha anticipato l’uscita e con cui l’abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale.
Per conoscere ancora meglio lui e la sua musica, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista. Veniamo all’attualità. L’uscita di “Memory” rappresenta sicuramente un nuovo importante capitolo della tua carriera. Cosa racchiude questo ep?
Ciao! Grazie a voi per l’intervista.
Sentivo la necessità di trasporre in musica l’ultimo periodo di vita, che poi è una necessità costante – credo – per tutti quelli che fanno musica. Ma volevo dare coerenza e creare un concept album. Non nascondo che la fretta mi abbia fatto prendere determinate decisioni: di circa venti tracce, ne sono state estratte cinque. L’obiettivo era andare in giro a suonare quest’estate insieme a due musicisti con cui sto condividendo questo viaggio: direi che è riuscito, ci stiamo divertendo e stanno nascendo un sacco di belle cose.
Quale, tra quelli presenti in tracklist, reputi essere il “brano manifesto” dell’intero ep?
Guarda, dipende dal giorno, l’ora, il momento. In questo momento è “Pretty Boy”, l’altro ieri era “Genova“, ancora prima “Guai” e via così. Sono tutte coerenti e un’evoluzione del viaggio e dell’argomento.
Più in generale, qual è il tuo approccio alla scrittura? Come nascono i tuoi brani?
A volte parto dal testo, a volte da un giro di piano o di basso, spesso lascio in ogni caso che mi arrivi una sequenza in testa, un’armonia. È difficile che parta sapendo di cosa parlerò, spesso faccio fatica e con “Memory” mi sono messo alla prova per raccontare coerentemente il mio viaggio.
Esistono artisti, italiani o internazionali, a cui ti ispiri?
Sono un fan degli emergenti, ovvio che nel mainstream ci sono suoni e idee che ti rapiscono e catturano, ma la ricerca di qualcosa di quasi sconosciuto penso che arricchisca di più l’artista. Vagando su internet ho scoperto i 99 Neighbors, che trovo molto affini al mio sound, cupi e iper emotivi. Se vogliamo andare sul conosciuto, sono super fan di Tyler, dei Flatbush o delle produzioni di James Blake.
Facciamo un viaggio nel passato. Ci racconti come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Da che ricordo ho sempre cantato. Mia nonna aveva una Panda scassatissima senza radio, quindi la radio la facevamo io e mia sorella.Il rap è arrivato dopo, mi ha spinto a diventare “DIY”. Da lì ho scoperto di cavarmela come sound engineer e ho voluto studiare, aprire un mio studio e lavorare con gli altri.
Quali sono le tappe del tuo percorso, che hanno significato di più per te e per la tua crescita artistica e personale?
Domanda complicata. In studio ho appeso un triplo platino e diverse certificazioni oro, ma, da addetto ai lavori, vedere ragazzi con cui lavori emergere e spaccare tutto è una soddisfazione. Se devo parlare per me stesso, un anno fa lo studio è cambiato, è diventato serio e professionale. Ora è un posto di cui vado orgoglioso, è il mio mondo e mi piace aprirlo agli altri, poi c’è l’altro lato della medaglia, il palco. Suonare è la mia vita, mi sento a casa quando sono lì sopra e quest’anno abbiamo fatto un paio di date veramente grosse.
A cosa stai lavorando in questo momento?
Ho già qualche singolo pronto, voglio tornare subito sul pezzo e pubblicare. “Memory” era solo una fetta di quello che ho dentro il Mac.
Chi è Eames oggi?
Uno a cui piace fare musica, raccontare il viaggio.
Dove, invece, vuole arrivare?
A fare musica solo per passione, senza preoccuparsi di spese e burocrazia.
Prima di salutarci, ti poniamo una domanda che facciamo a tutti gli artisti intervistati all’interno del nostro portale: feat dei sogni?
A livello lirico non saprei, ma una coprod con Kanye non sarebbe male
Grazie per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi! Ci sentiamo presto.
Profilo Spotify dell’artista.




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