Intervista all’artista romano classe ’98, Jeson.
Jeson, nome d’arte di Daniele Fossatelli, è un artista romano classe ’98, nato nel quartiere Cinecittà.
Da tempo legato al mondo della musica, comincia ad avvicinarcisi all’età di 13 anni.
Il suo cammino inizia con la scrittura di testi e poesie che trovano il giusto abbinamento con la musica black. In seguito, riesce a concretizzare il proprio percorso musicale grazie alla collaborazione con il producer MDM, in cui Jeson trova il giusto partner musicale. Influenzati da artisti internazionali come 6lack, Anfa Rose, The Weeknd, e Labirinth lavorano e si impegnano per proporre un repertorio nuovo e originale nel panorama urban italiano, a metà tra rap e R&B nelle loro versioni più crepuscolari e riflessive.
Con il singolo “Diario di Bordo” (14 gennaio 2021) riesce a catturare l’interesse della scena musicale, che cresce ulteriormente grazie al suo primo progetto ufficiale “Fuori da un oblò” (14 maggio 2021), in cui l’artista racconta la sua Odissea psicologica vissuta durante il primo lockdown.
In seguito alla release del suo primo EP, oltre a lavorare come autore per altri artisti, Jeson inizia a gettare le basi per il suo nuovo progetto, sempre in collaborazione con il produttore MDM. Il 2023 sarà un anno fondamentale per la sua carriera artistica e autorale, iniziato con la firma per Epic Records/Sony Music Italy e l’annuncio del brano “Il Mio Posto” (7 aprile 2023), accompagnato dal videoclip, seguito dalla collaborazione con Marco Mengoni come feat. dell’album “Materia Prisma” per il pezzo “Lasciami indietro”. Il 16 giugno esce “Hallelujah”, brano seguito dal nuovo singolo “La cura sbagliata”, ad oggi la sua ultima uscita.
Il brano, disponibile dal 22 settembre 2023 su tutte le piattaforme digitali e prodotto da MDM, affronta un tema tanto delicato quanto importante come quello della salute mentale, raccontato in prima persona dall’artista, che sottolinea anche il valore dell’amore e della condivisione nella vita di ciascuno.
Di tutto questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessantissima intervista.
Ti ringraziamo per averci concesso questa intervista.
Partiamo da “La cura sbagliata”, la tua nuova uscita. Ti va di raccontarci questo brano?
Ciao, prima di tutto grazie a voi per l’opportunità.
“La cura sbagliata” è un singolo che parla di un periodo di terapia che ho affrontato qualche anno fa, nel quale ho capito quanto sia importante il dialogo nella vita di una persona e “soprattutto” quanto possa essere più efficace di qualsiasi farmaco.
Parlando di tuoi pezzi, ne esiste uno, tra quelli editi e non, che ti rappresenta più degli altri?Credo che i miei pezzi mi rappresentino tutti allo stesso modo, ma sono molto legato ad “Hallelujah”, il mio penultimo singolo. Sono molto soddisfatto di quello che sto facendo uscire e di quello che arriverà dopo.
Quale canzone di un altro artista, invece, avresti voluto scrivere tu?
Non so farti un esempio, però mi è capitato di soffermarmi su una frase di una canzone e pensare “avrei voluto scriverla io” semplicemente perché mi ha trasmesso tanto e anche io sento il bisogno che questo accada con gli altri rispetto alle mie canzoni, proprio perché mi piace la sensazione che lascia.
A proposito di altri artisti, parliamo della tua presenza come feat. nell’ultimo album di Marco Mengoni. Come è nata questa collaborazione?
Marco l’ho conosciuto come autore, stavamo lavorando ad un suo brano quando, ad un certo punto, mi ha proposto di farlo insieme. Io non ci credevo inizialmente, perché non è una cosa comune trovare un artista disposto a collaborare con un emergente come me, ma è successo e sono contento in primis di averlo conosciuto e di averci stretto un rapporto, e poi anche di come è uscito il brano.
Cosa vuol dire, per te, aver lavorato al fianco di un artista del suo calibro?
È stata sicuramente un’esperienza che mi ha arricchito e poi ho scoperto una bella persona che merita tutto il successo che ha, sono grato per l’opportunità che mi ha dato.
Con quale altro/a grande artista, ti piacerebbe collaborare in futuro?
Mi piacerebbe fare un pezzo con Madame per quello che scrive e per come lo esprime, ho nel cuore anche Marra ma in realtà sono aperto a qualsiasi collaborazione. La cosa per me importante è che ci sia stima reciproca e tanta umanità.
Su quale palco, invece, sogni di esibirti?
Se parliamo di sogni, allora, dico che il mio obbiettivo sono gli stadi.
Guardando indietro, tra tutti i momenti di grande rilevanza quale reputi essere, ad oggi, la tappa più importante del tuo percorso?
Forse il periodo del Covid, mi ha permesso di rimanere solo con i miei pensieri e lavorare notte e giorno a quello che poi sarebbe diventato il mio percorso artistico. Feci uscire dei singoli in quel periodo che mi hanno aperto delle porte importanti e, anche se oggi quello che faccio è molto più consapevole ed evoluto, devo molto alla versione di me meno recente per avermi permesso di crescere e non fermarmi.
Volgendo lo sguardo al futuro, invece, quali saranno i prossimi passi?
Farò uscire tanta nuova musica a cui ho lavorato in maniera quasi maniacale, come del resto i tre singoli di questo anno bellissimo. Ho un progetto che deve uscire di cui ancora non posso parlare ma arriverà presto il momento.
Chi è Jeson oggi?
Jeson oggi è quello che Daniele sognava di diventare: una persona devota alla sua musica, disposta a smuovere il mondo per emergere e restare nel tempo.
Dove, invece, vuole arrivare?
Voglio arrivare sempre più lontano, non mi accontenterò mai di restare nello stesso punto, sono una persona che non si accontenta facilmente, la gratitudine è un valore che ho imparato solo adesso. Sono grato di quello che ho, ma sono anche certo del fatto che posso avere di più, e per “avere” non parlo di cose materiali ma di occasioni per dimostrare chi sono e quello che posso fare.
Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi per avermi dato l’opportunità di farmi conoscere, non solo come artista ma come persona.
Profilo Spotify dell’artista.
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