Intervista – Bianelle, tra passato, presente e futuro

Intervista alla protagonista dell’episodio 513 di #LFMConsiglia del 15 novembre 2023.

Bianelle, all’anagrafe Fabiana Pellegrino, nasce in provincia di Napoli nel 2002.
Il suo esordio ufficiale avviene nel 2019 con il suo primo singolo. Durante il successivo periodo di lockdown, in seguito ad una delle sue performance su “Clubhouse”, viene notata dal noto produttore Andrea Piraz, grazie al quale entrerà nel roster di Tempo Records, etichetta di Big Fish, pubblicando 3 singoli. Nel 2022 viene scelta dalla direzione di TuneCore Italia come una delle voci più promettenti del panorama emergente e viene invitata ad esibirsi in occasione dell’evento live stream, “Unlimited”. Continua la lavorazione dei suoi brani assieme ad Andrea Piraz, arrivando ad esplorare ancor di più il suo talento sperimentando nuovi suoni.

Disponibile dal 13 ottobre 23, “Cartagine” è il suo ultimo singolo. Sopra il coinvolgente ritmo della produzione di Andrea Piraz, l’ipnotica voce di Bianelle racconta una storia di amore in crisi, in cui i due protagonisti sono in netto contrasto circa l’andamento della loro relazione.

Per conoscere ancora meglio lei e la sua musica, l’abbiamo contattata per porle qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Quando, come e perchè ti sei avvicinata al mondo della musica?
Credo che la mia passione per la musica sia nata insieme a me. Da bambina praticavo danza, e la mia vecchia insegnante mi ricorda sempre come quella “che quando ballava anziché contare, canticchiava”. A causa di un intervento alla schiena ho dovuto smettere, ma è stato grazie a quello che mi sono avvicinata al mondo del canto, iniziando a prendere delle lezioni.

Ci racconti il tuo percorso artistico, fino ad oggi?
Il mio percorso artistico vero e proprio inizia non molti anni fa. C’era un gruppo di ragazzi della mia zona che mi spronava a pubblicare delle canzoni mie, ma all’inizio avevo molta paura, non pensavo di esserne all’altezza. Eppure loro credevano così tanto in me da infondermi il loro coraggio. Così uscì, nel 2019, il mio primo brano, “My Bad”. Inizialmente scrivevo solamente in inglese, perché ero molto gelosa di ciò che scrivevo. Non volevo che le persone mi capissero. Volevo custodire il mondo che avevo dentro ancora per un po’. Poi, col passare del tempo, scrivere è diventata un’esigenza. Avevo bisogno di scrivere. E soprattutto avevo bisogno di essere capita. Con l’arrivo della quarantena ho iniziato a cantare nelle “stanze” di Clubhouse. È stato allora che ho conosciuto il produttore con cui tutt’oggi lavoro, Andrea Piraz.

Quali sono le tappe che hanno significato di più per la tua crescita artistica e personale?
Sicuramente l’incontro con Piraz mi ha dato molte possibilità di crescita sia a livello personale che artistico, affiancandomi nelle pubblicazioni dei miei primi singoli e portandomi a veder materializzarsi il mio sogno giorno per giorno. I miei trascorsi di vita certo non sono stati da meno. L’esperienza di musicoterapia durante i miei ricoveri oncologici mi ha fatto capire quale fosse il ruolo della musica nella mia vita: un’ancora di salvezza.

Ci racconti “Cartagine“, il brano con cui ti abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale?
Cartagine nasce da un’esperienza vissuta in prima persona e narra di una storia di amore in crisi, in cui i due protagonisti sono in netto contrasto circa l’andamento della loro relazione. Lei intenta a portarla avanti e consolidarla, poiché in questa vi trova una straordinaria sicurezza in se stessa che prima non aveva, e lui convinto che portarla a termine sarebbe la cosa migliore.

A proposito di tuoi brani, quale, tra quelli pubblicati in passato, rappresenta al meglio te e la tua musica?
Essere Luce” rappresenta al meglio la coesistenza della fragilità e della forza dentro di me. È un brano a cui tengo particolarmente, poiché lì mi sono esposta in una maniera ancor più intima. Oltre che raccontare una storia, racconta una parte della mia anima.

Quale canzone di altri artisti, invece, avresti voluto scrivere tu?
Che domanda difficile. Credo che però la risposta sia “Gli Altri” di Luchè. È una canzone che si allontana molto dal genere che faccio io, ma il modo in cui l’artista si racconta in questo brano, in modo delicato, ma spietato al tempo stesso, mi ha rapita dal primo ascolto, mi ci rispecchio davvero tanto.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare, un giorno?
Ariana Grande, assolutamente. È la mia artista preferita da quand’ero bambina.

Programmi futuri?
C’è ovviamente nuova musica in arrivo, e molto molto presto. Da poco con Andrea ci siamo spostati un po’ più sulla musica dance, e devo dire che questa ventata d’aria fresca mi sta piacendo molto. Il prossimo brano segue le orme di “Cartagine”, anche se credo abbia un’identità ancora più forte. So che forse è presto, ma spero di poter lavorare anche a progetti molto più grandi in futuro, come un album, e ho in mente anche qualche collaborazione.

Chi è Bianelle oggi?
Bianelle oggi è semplicemente una ventunenne che sta inseguendo il suo sogno nel cassetto. I piccoli traguardi raggiunti giorno per giorno mi fanno continuare a credere in me e in quello che creo, e non potrei esserne più fiera.

Dove, invece, vuole arrivare?
Sono una persona molto scaramantica, quindi non sarò molto dettagliata. Vi basti solo sapere che dove sono oggi è un milione di scalini in meno a dove voglio arrivare. Sogno molto in grande, e anche se cerco sempre di rimanere ancorata con i piedi a terra… un giorno Bianelle sarà qualcuno.

Grazie, è stato un piacere. Un caro saluto da tutta la redazione.
Grazie a tutti voi, è stato un onore per me.

Profilo Spotify dell’artista.

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