Intervista al protagonista dell’episodio 564 di #LFMConsiglia (del 22 aprile 2024), in occasione dell’uscita di “Una come te“, il suo nuovo singolo disponibile da oggi (giovedì 16 maggio 2024) su tutte le piattaforme digitali.
Teseghella è un artista classe ’99 di Roccasecca (provincia di Frosinone), uno degli elementi più interessanti e seguiti del panorama emergente italiano.
Lo scorso 1 maggio l’artista si è esibito durante il Concerto del Primo Maggio sul palco del Circo Massimo di Roma, nella lineup principale dell’evento
Oltre ad aver partecipato alla nuova edizione del Concerto del Primo Maggio, è stato protagonista delle aperture di alcune date dei concerti di Gazzelle, nell’ambito del suo “Dentro per sempre 2024” tour nei palazzetti di tutta Italia, e di Fulminacci nei club di Milano, Roma e Bologna.
L’artista classe ’99 pubblica oggi (16 maggio 2024) il suo nuovo brano “Una come te” (Maciste Dischi, distribuzione Warner Music).
“Una come te” è il suo terzo singolo, anticipato dai brani “Benone” (portato sul palco del Primo Maggio ed inserito nell’episodio della nostra rubrica #LFMConsiglia a lui dedicato), prodotto da Golden Years, e “Hollywood”, prodotta da Okgiorgio.
In “Una come te” il sound indie pop si unisce perfettamente a richiami dal mondo urban.
Proprio in occasione di questa nuova uscita, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ne è venuta fuori questa interessantissima intervista, in cui l’artista si è raccontato con grande disponibilità.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.
Partiamo dalla novità di oggi, “Una come te“; ci parli del tuo nuovissimo singolo?
“Una come te” è un brano che parla di una relazione che dura da molto: abbiamo lui che riflettendo, si autoinfligge del male, poiché riemergono momenti storici di questo amore e momenti in cui magari lui poteva fare qualcosa in più per il partner, ferendola non volendo. Al contrario lei, non sembra essere colpita molto dai suoi errori, poiché lo vede con gli occhi, quasi, di un genitore.
“Una come te” arriva dopo “Benone“, il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di raccontarci qualcosa anche di questo pezzo?
“Benone” è un brano altrettanto importante per me poiché nasce in un periodo molto particolare; credevo infatti che non sarebbe mai stato realizzato, poi il fato ha deciso che doveva succedere! Non parla di un solo tema, piuttosto serve un susseguirsi di immagini che creano un vero e proprio quadro generale della mia vita.
“Benone” è anche il brano con cui ti sei esibito al Circo Massimo sul palco del Concerto del Primo Maggio. Cosa ti porti nel tuo bagaglio, dopo questa esperienza?
È incredibile pensare che proprio questo brano, è il brano che live mi ha regalato più emozioni, sia per quanto riguarda il Primo Maggio, che per quanto riguarda le aperture nei palazzetti e club. È stata effettivamente un’esperienza bellissima, poiché l’ho vissuta con spensieratezza ed ho cercato di essere quanto più genuino possibile.
Agganciandoci al tempa delle aperture nei palazzetti e nei club (ad artisti del calibro di Gazzelle e Fulminacci), quanto reputi essere importante la sfera dei live per il tuo percorso e per la tua crescita?
I live mi hanno conferito una grande sicurezza, poiché era diciamo il lato in cui mi sentivo più carente. Credo che poi gli artisti in questione abbiano davvero un pubblico fantastico, quindi la situazione che si era creata mi ha aiutato a cacciare il mio meglio. Ovviamente vedere davanti a te quasi 10.000 persone che si emozionano è una cosa che difficilmente si può spiegare con le parole.
Tornando alla tua musica, se dovessi raccontarla a chi non la conosce, come la descriveresti?
Riprendendo il concetto che ho utilizzato per spiegarvi meglio “Benone”, un susseguirsi di immagini, che descrivono il quadro generale di una situazione. Sono molto affezionato a questo tipo di scrittura, leggera ma tagliente e penso sia il mio marchio di fabbrica. Poi, per quanto riguarda il suono, effettivamente sono con un piede nella scena urban e con un piede nella scena indie, quindi mi ritengo un po’ un ibrido.
Esistono dei modelli di ispirazione che hanno avuto (o hanno ancora oggi) influenza sull’evoluzione del tuo percorso artistico?
Essendo appunto un ibrido esistono artisti che stimo da quando sono piccolo, ma diciamo che cambio spesso ascolti. Posso dire però che ad esempio, essendo riuscito a viverla da vicino, sono riuscito a percepire l’etica di Fulminacci, che lavora tantissimo per portare uno show quanto più godibile per i fan: canta, si muove bene, le persone si divertono, sul palco ci sono molti musicisti e i momenti sono gestiti benissimo.
Programmi e progetti futuri?
Non so il giorno in cui l’intervista sarà accessibile a tutti, però sicuramente spaccare al Miami, far uscire altra roba, ma soprattutto imparare a suonare uno strumento e continuare a lavorare per quanto riguarda la sfera live.
Qual è il tuo “Feat. dei sogni”?
Fortunatamente sono amico di tante delle persone che porto in cuffia, quindi non so, artisti contemporanei ce ne saranno, ma non voglio spoilerare troppo. Per quanto riguarda gli artisti ancora attuali ma non contemporanei, ti direi Ivan Graziani.
Chi è Teseghella oggi?
Non so, ancora non mi conosco molto bene, però sono sicuramente un ragazzo che lavora tutti i giorni, che come chi fa tante cose, ogni tanto sbaglia, fallisce, riflette e ricomincia.
Dove, invece, vuole arrivare?
Non c’è un punto ben preciso dove voglio arrivare, anche perché essendo molto impegnato, vivo abbastanza alla giornata, ogni giorno penso a portare a casa il compito che devo svolgere, magari oggi è un live, domani è una sessione di scrittura per altri (sì, cerco di ritagliarmi del tempo per fare l’autore), tra due giorni una sessione di registrazione per il mio progetto. Diciamo che è abbastanza difficile pensare ad un periodo non compreso tra oggi e domani [ride].
Grazie per la bella chiacchierata. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Ciao a tutti, è stato davvero un piacere, a presto.
Profilo Spotify dell’artista.
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