Intervista – Storie da raccontare: Nervi

Foto di Lorenzo Torricelli

Intervista al protagonista dell’episodio 574 di #LFMConsiglia (22 maggio 2024) e vincitore del Premio della Critica del mese di Maggio 2024.

Nervi, nome d’arte di Elia Rinaldi, è un artista fiorentino che, dopo diverse esperienze musicali dal respiro internazionale, nel 2019 inizia il suo primo progetto musicale in italiano.
Accolto subito come una promessa del nuovo cantautorato, propone il suo personalissimo “tragic pop”: una scrittura sincera, drammatica e ironica, sospesa tra influenze elettroniche, dark pop e glam rock.
Esordisce al Rock Contest Controradio 2019, arrivando in finale.
L’anno successivo è il vincitore del concorso “Primo Maggio Next” e partecipa così al concerto del “Primo Maggio 2020” in diretta su Rai 3 in prima serata.
Dopo aver vinto Musica da Bere 2020, a settembre 2020 vince la sesta edizione del Premio Buscaglione (Sotto il Cielo di Fred).
Il 9 aprile 2021 esce l’EP d’esordio, “Un Tipo Timido”, per UMA Records, con distribuzione Sony Music. Segue un tour estivo in tutta Italia, con la collaborazione di Radar Concerti.
Nel 2022 partecipa a  X Factor, nel roster di Ambra Angiolini.
Il 5 aprile pubblica la canzone “La Noia Mortale”, brano inserito nell’episodio 574 della nostra rubrica #LFMConsiglia a lui dedicato, e che l’ha portato a vincere il Premio della Critica, assegnato dal nostro staff, del mese di Maggio 2024.

Disponibile, invece da venerdì 31 maggio “Non Ho Sete” (Pioggia Rossa Dischi) è il suo nuovo singolo, una traccia surreale, immersa in un autotune e una dimensione elettronica potente e alienante. La canzone esprime la frustrazione e la disillusione all’interno di una relazione, tra rabbia, riflessioni e resa.

CREDITI
Testo e musica di Nervi (Elia Rinaldi)
Produzione di Nervi
Mix, master di Mattia Cominotto al Green Foog Studio (Genova)
Suonato da:
Nervi- voci, chitarre, pianoforti, sintetizzatori, basso
Registrato in camera di Elia (Firenze)
Etichetta: Pioggia Rossa Dischi
Distribuzione: Universal Music Italia

Del suo nuovo brano, e di tanto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessante intervista.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista.
Veniamo all’attualità. “Non Ho Sete“, nuovo importante capitolo della tua carriera. Cosa rappresenta per te questo brano?
È un brano scritto tanti anni fa. Molto meno ironico di altre canzoni, in qualche modo è la cosa più sperimentale che abbia mai fatto.

In quanto ultima uscita, “Non Ho Sete” è sicuramente un pezzo che vale molto, per te e per il tuo percorso artistica. Tuttavia, guardando indietro, a quale altro tuo brano (pubblicato in passato) sei particolarmente legato?
Sapessi che cos’ho” è una canzone che mi ha portato a suonare in tutta Italia e mi ha dato grandi soddisfazioni. Sento che il suo momento è un po’ passato ma ci rimango legato.

Più in generale, quali sono le sensazioni che vuoi trasmettere, le emozioni che vuoi far provare, le immagini che vuoi raccontare, con la tua musica?
⁠Voglio dare voce alle emozioni di poco valore, quelle taciute, inespresse. Voglio dare voce alle insicurezze e allo sciame di dubbi. Voglio con tutto me stesso contrastare l’idea liberale di formarsi da soli, auto-affermarsi, rendersi autosufficienti in una bolla egotica, come se il mondo esterno fosse un semplice contenitore a cui attingere quando se ne ha bisogno.

Cosa vuol dire, per te, fare musica?
⁠La musica è un mezzo, è il mio preferito, ma per me conta più cosa si ha da esprimere. Mi piace esprimermi con le canzoni, ma mi piace molto scrivere anche senza musica.

Volgendo lo sguardo indietro ed analizzando “quello che è stato”, quale tappa della tua cariera reputi essere, fino ad oggi, la più importante?
⁠La tappa più importante è sicuramente quella che sto finendo di vivere adesso. La gestazione di questo primo album è stata lunghissima , e in qualche modo è stata una terapia. Ho finalmente l’album che sognavo di avere.

Come racconteresti Nervi a qualcuno che ancora non lo conosce?
⁠Gli racconterei piuttosto le storie che vive Nervi. Dalle situazioni in cui finiamo si capisce molto di noi.

Esistono artisti, italiani o internazionali, a cui ti ispiri?
⁠Giovanni Truppi è il mio autore preferito in Italia. All’estero Frank Ocean mi ha cambiato la vita. Sono cresciuto con Pink Floyd, Bowie, glam rock e prog rock, Radiohead , poi elettronica tedesca , poi Mina, Tenco, Battisti, Dalla, Bindi, Vanoni. Ascolto realmente di tutto.

Qualcosa ci hai già anticipato in precedenza, ma ti chiediamo, a cosa stai lavorando in questo momento?
⁠Sto finendo gli ultimissimi dettagli per il mio primo disco.

Chi è Nervi oggi?
⁠Nervi un cantautore , che dopo qualche zompo qua e là si prepara a fare un bel salto nel vuoto con un disco nel quale ha le sue storie da raccontare.

Dove, invece, vuole arrivare?
⁠Non ne ho idea dove basta che lì poi si stia bene!

Prima di salutarci, ti poniamo una domanda che facciamo a tutti gli artisti intervistati all’interno del nostro portale: feat dei sogni?
⁠Se vogliamo spararla alta ti direi Rosalia, perché è la migliore voce al mondo per il mio gusto, e adoro come produce.

Grazie per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
⁠Grazie a tutti voi! Alla prossima!

Profilo Spotify dell’artista.

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