Intervista – Sincero, appassionato, rock ’n’ roll: Guidobaldi

Foto di Marcella Huber

Intervista all’artista protagonista dell’episodio 584 di #LFMConsiglia (21 giugno 2024) e vincitore del Premio della Critica del mese di Giugno 2024.

Matteo Guidobaldi, in arte Guidobaldi, è un cantautore romano che ha fatto il suo esordio nel 2018 pubblicando, con Sbaglio Dischi, i singoli “Cartolina Portuense” e “Lungotevere”. Nel 2021 è uscito il suo primo album “Scusate il ritardo”, prodotto da Marco Proietti e distribuito da Believe, seguito, a novembre, dal singolo “Dire mi manchi”, con cui ha vinto il contest di LazioSound2023 per la categoria “Songwriting Heroes”. Grazie a questo premio, ad agosto, con la sua band, è salito sul prestigioso palco dello Sziget Festival di Budapest. Il suo sound è un incontro tra la musica leggera italiana e il britpop.
Ama esibirsi dal vivo e negli anni ha avuto l’opportunità di aprire i concerti di artisti italiani quali Eugenio In Via Di Gioia, Margherita Vicario e Noemi.

Disponibile dal 21 giugno 2024 “Eclisse Twist” è il suo nuovo ep. Il progetto è stato anticipato dai singoli “Bandiere”, “Londra a mezzanotte” e “Nei Guai” (brano con cui l’abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale e che l’ha portato a vincere il Premio della Critica del mese di Giugno 2024), inserito nella playlist editoriale Spotify “Rock Italia”.

CREDITI
Scritto da Matteo Guidobaldi e Marco Proietti
Prodotto da Marco Proietti
Voci di Matteo Guidobaldi
Chitarre di Marco Proietti
Chitarre acustiche di Luigi Winkler su Eclisse Twist
Basso di Roberto Sanguigni
Pianoforte e synth di Andrea Zarrilli
Batteria di Edoardo Guerrazzi
Registrato presso Spettro Studio di Roma
Tecnico del suono Marco Colagrande
Mix e Master VDSS Recording Studio
Foto e cover di Marcella Huber
Distribuito da Audioglobe e The Orchard

Di questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa ampia ed interessante intervista.

Innanzitutto ti ringraziamo per la grande disponibilità.
Veniamo subito all’ep “Eclisse Twist“, nuovo importante capitolo della tua carriera. Cosa rappresenta per te questo progetto?
Grazie a voi! Racchiude un lavoro di due anni, fatto di ricerca, di lavoro di squadra con un produttore/coautore/amico/compagno di avventure come Marco Proietti e con una band di musicisti pazzeschi come Andrea Zarrilli, Edoardo Guerrazzi e Roberto Sanguigni e Luigi Winkler che hanno dato forma a questo progetto quanto il sottoscritto. È un nuovo capitolo musicale per me, perché è nato nelle sale prove piuttosto che in cameretta, come avevo fatto in passato.
Sono presenti due atmosfere molto forti all’interno dell’EP che in certi punti si toccano e si confondono, proprio come in una eclissi solare: un mood più rock e brillante che guarda esplicitamente all’Inghilterra (“Londra a Mezzanotte“, “Nei Guai“) e uno più scuro in cui si raccolgono un po’ tutte le mie paure e fragilità come uomo e come artista alla soglia dei trent’anni (“Bandiere“, “Eclisse Twist“, “Per sempre non è“).
Sono estremamente orgoglioso di questo lavoro: rispecchia molto chi sono oggi e tiene presente di quello che è il mondo che ci circonda: difficoltà a implicarsi nei rapporti miste a minacce apocalittiche di un pianeta che non ci vuole più, il tutto condito da un “twist” per esorcizzare le paure.

Oltre “Eclisse Twist” (che in quanto titletrack immaginiamo risponda a questa descrizione), tra quelli presenti in tracklist, quale altro brano rappresenta al meglio l’ep?
Direi “Nei Guai” perché racchiude al suo interno un po’ quell’atmosfera frizzante e luminosa della parte più londinese dell’EP. Ricorda molto le atmosfere del primo disco, ma ha un sound più maturo.

Quale, invece, la frase più significativa dell’intero ep?
Ce ne sono tante, forse “Per sempre non è un posto per noi che bruciamo in fretta come l’ultima sigaretta, siamo l’ultima foresta su questo pianeta” tratta da “Per sempre non è“, che critica il concetto di “per sempre” di cui abbiamo sempre abusato, sia come persone, sia come umanità: ci siamo sempre sentiti invincibili su questo pianeta che ora si ribella, mostrandoci criticità e dandoci scadenze sempre più allarmanti.
Tutto di colpo diventa relativo, di fronte a questo scenario: quali promesse possiamo davvero fare al prossimo? Il “per sempre” o la sincerità del fatto che tutto prima o poi finisce come noi? Ma è da lì che dovrebbe venire la fame di vivere.

Più in generale, come descriveresti la tua musica?
Sincera, appassionata, rock’ n’ roll.

Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?
Sicuramente in “Eclisse Twist” sono presenti atmosfere cantautoriali italiane degli anni ’60 (Gino Paoli, Tenco, Mina), ma anche la musica oltremanica degli anni ’00 (Arctic Monkeys, Franz Ferdinand su tutti). Ho cercato di fare un mix di questi due mondi che sembrano dialogare bene attraverso il linguaggio universale della melodia.

Con chi, invece, ti piacerebbe collaborare, un giorno?
Mi piacerebbe innanzitutto lavorare con gli artisti che ho incontrato in questi anni: Mazzariello, Paul Giorgi, Montegro su tutti, cantautori molto bravi.
Poi mi piacerebbe lavorare anche con artiste del calibro di Laila Al Habash e Ginevra, uscendo un po’ dalla mia comfort zone.

A cosa stai lavorando per il futuro?
Al momento mi sto godendo quest’uscita e sono concentrato sullo strutturare un tour che permetta di portare la mia musica anche fuori Roma. Ma qualche nuova canzone è sempre dietro l’angolo, vediamo!

Chi è Guidobaldi oggi?
Penso che in questo lavoro sia evidente che “Cartolina Portuense” è stato un inizio di un viaggio di cui ancora oggi qualcosa rimane, soprattutto il manifesto “vorrei scrivere una canzone che parli dritto al tuo cuore”, essere sinceri in quello che si scrive è sempre stata la mia regola d’oro, anche se questo poteva significare quindi non essere così frequente nelle uscite musicali. Oggi sono molto più consapevole del mio ruolo come cantautore nella società e quando scrivo mi piace che ci sia realtà e non solo puro intrattenimento.

Dove, invece, vuole arrivare?
Vorrei una carriera fatta di musica, non fatta di altri lavoretti. Lavorare con la mia e per la musica anche degli altri, perché no. Mi piacerebbe scrivere per altri artisti e organizzare eventi che possano dare maggiore voce agli emergenti. Non sogno i palazzetti, ma una carriera che duri nel tempo.

Prima di salutarci, fatti un augurio per il futuro.
Non è stato un anno facile, quindi: “Matteo, non smettere mai di sognare”.

Grazie, è stato un grande piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi de La Freddezza Music, è stato un piacere!

Profilo Spotify dell’artista.

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