Intervista all’artista protagonista dell’episodio 587 di #LFMConsiglia del 12 luglio 2024.
Classe 2000, Corpoceleste sin da piccolissimo nutre la sua passione per la musica sia cantando che suonando il pianoforte.
Il suo primo brano inedito gli garantisce un posto alla finale nazionale di Tour Music Fest nel 2017.
Nel frattempo, continua a scrivere musica e parole di un notevole numero di altri brani, presentandosi sulla scena musicale romana già all’età di 18 anni.
Nel 2021 esce il suo primo singolo, “Roma”, con il quale partecipa al concorso indetto da Rai Isoradio, Ministero della Cultura e SIAE, “Sulle strade della musica”. Il brano viene selezionato e il cantautore ha, grazie a questo, la possibilità di presentarlo a Sanremo, direttamente da Casa SIAE.
A marzo 2023 esce il suo primo album “Spiragli”, che oggi ha accumulato più di 100mila ascolti sulle piattaforme. Corpoceleste è anche autore per altri, e ha scritto per numerosi artisti arrivando fino al mondo del K-Pop, collaborando con la cantautrice sudcoreana EUNICE per il brano “Dancing in the Rain”, pubblicato nel 2024.
Disponibile dal 5 luglio 2024, invece, “acqua sotto i ponti” è il primo brano di un nuovo progetto.
Di questo nuovo “inizio”, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa ampia intervista.
Senza dilungarci oltre vi lasciamo direttamente alle sue parole.
Partiamo con una domanda facile da porre ma la cui risposta può racchiudere un mondo. Cosa vuol dire, per te, fare musica?
Grazie innanzitutto per questa intervista e per aver mostrato interesse per il mio progetto. Ho effettivamente iniziato a fare musica due volte nella mia vita. La prima volta è stata quando ho scritto la prima canzone. Da allora, ho imparato a guardare il mondo attraverso la scrittura, e a comprenderlo. La seconda è stata quando ho iniziato a produrre i miei brani e ad esibirmi. Dunque, credo che fare musica sia per me la lente ed il soggetto. Il modo in cui concepisco la vita, e ciò che mi permette di viverla.
Cosa ti ha portato ad avvicinarti a questo mondo?
Suppongo che sia sempre stato dentro di me, in fondo. Ho sempre frequentato dei corsi di strumento nel corso dell’infanzia e ascoltato musica costantemente, come se fosse una sorta di soundtrack delle mie giornate. Quando a sedici anni ho scritto il primo pezzo, l’ho buttato fuori in modo quasi naturale. Non sapevo nemmeno di star scrivendo una canzone.
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione e/o semplicemente artisti che hanno signifcato qualcosa, per te e la tua musica?
Adoro il cantautorato giovane e un po’ melodrammatico, quasi scenico, come me. Mi piacciono Levante e i Florence + The Machine, ma ho imparato a scrivere con la Taylor Swift country. Ad oggi, il mio modello di ispirazione è Elton John.
Parliamo di “acqua sotto i ponti“, il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di raccontarcelo?
“acqua sotto i ponti” è un brano molto diverso dai miei soliti. È verboso e rancoroso ma anche movimentato e ritmato. È breve e quando lo ascolto o lo canto mi sembra di prendere un bel respiro profondo all’inizio e poi di non respirare più per tutto il resto del pezzo. A differenza dei miei altri brani, è anche nato in pochissimo tempo. Parla di un’avventura discografica che è accaduta troppo presto, di adulti che si prendono gioco dei più piccoli, di giovani speranze che vengono recise col silenzio.
Hai definito questo pezzo come “quello giusto per inaugurare mia nuova era”. Ci parli di questo “nuovo inizio”?
“acqua sotto i ponti” è il primo brano di un progetto a cui sto lavorando da più di un anno. Ho deciso di mettere un po’ a posto nella mia testa tutta la mia vita, fino ad ora, e i personaggi che ne fanno e ne hanno fatto parte. Scriverò un pezzo per ogni fantasma del mio passato – così mi piace chiamarli, dato che il fantasmino è un po’ la mascotte del mio progetto – e di crearne un album da rivelare piano nel tempo, attraverso vari singoli e la pubblicazione di due EP.
In questa nuova tappa del tuo percorso, cosa è cambiato in te e cosa, invece, è rimasto invariato, rispetto al passato?
Non è cambiata l’onestà con cui mi approccio alla scrittura. Non scendo a compromessi, non accorcio i brani se non voglio accorciarli, non scrivo meno parole se voglio essere logorroico, non scrivo di circostanze più semplici o di cose più stupide di quelle che iovoglio descrivere. È cambiato invece il mio approccio alla produzione: prendo finalmente parte attiva anche a quello che è tutto l’aspetto sonoro, e non potrei esserne più felice. Non ho mai amato la mia musica come lo faccio adesso.
Ad oggi, se dovessi raccontarla a qualcuno che ancora non ti conosce, come descriveresti la tua musica?
Credo che, più di tutto, sia onesta. Spesso le persone sono venute a parlarmi dopo i concerti e mi hanno detto che non avevano mai sentito una canzone su quel determinato argomento. Ho parlato di demenza senile e trasferimenti fuori sede, e parlerò di rapporti familiari ambivalenti e letteratura novecentesca. Il prossimo singolo parla di insetti. Insomma, se ti piacciono le prospettive originali, amerai la mia musica.
Entrando nel merito, guardando avanti, dunque, quali saranno i prossimi passi?
Voglio che il mondo ascolti questo album come un progetto finito e prima di tutto, per fare ciò, devo portarlo a termine. Non penso praticamente ad altri progetti e obiettivi oltre che a creare un body of work che possa risuonare con i cuori delle persone e accompagnarli nella loro crescita.
Più a lungo termine, esistono degli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere, dei traguardi che, un giorno, desidereresti tagliare?
Sì, ma sono segreti. Quello che realmente sogno di più sono i concerti: concerti grandi o piccoli non importa, ma vorrei solo vedere qualcuno che sappia le parole delle mie canzoni e canti insieme a me.
Prima di salutarci, ti facciamo una domanda che ci piace porre a tutti gli artisti che intervistiamo. Feat. dei sogni?
Levante. A volte sogno ad occhi aperti di andare a Sanremo e invitarla alla serata cover, e cantare insieme “Andrà tutto bene”.
Grazie per la disponibilità, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto.
Crepi il lupo e grazie delle splendide domande!
Profilo Spotify dell’artista.
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