“La versione migliore di sé”: NIMSAY

Intervista all’artista protagonista dell’episodio 603 di #LFMConsiglia dell’11 settembre 2024.

NIMSAY è il progetto di Yasmin Corrado, tanto giovane quanto talentuosa artista di Avellino.
Cantautrice e producer, inizia a pubblicare i primi singoli nel 2021.
Pop elettronico, moda ed introspezione sono la chiave della sua identità artistica e musicale.
Nell’estate 2023 partecipa al RDS Summer Festival e al Deejay On Stage ed è nella rosa dei 27 artisti selezionati da Rockit tra le 561 candidature ricevute per “Palchi Belli 2023”.
L’artista viene inserita tra le candidature della “call for artists” del Meeting del Mare 2024 dove si è esibita il 31 Maggio in apertura per il concerto di Jimmy Sax.

Rosé Gold” è il suo ultimo singolo (disponibile dal 6 settembre per Aurora Dischi / Universal Music Italia), brano con cui l’abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale (episodio 603 di #LFMConsiglia dell’11 settembre 2024).

CREDITI
Scritto da: Yasmin Corrado
Prodotto da: Yasmin Corrado; Mario Tortoriello; Luca Bottoli 
Registrato presso: 45 parallelo studio da Enrico Landi
Mix e Mastering: Luca Bottoli
Foto: Mirko Manzo
Label e publishing: Aurora Dischi
Distribuzione: Universal Music Italia

Di questo e di tanto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei in questa ampia ed interessante intervista.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Partiamo dall’inizio di tutto. Ci racconti il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Certo! Avevo 8 anni quando mi sono avvicinata al canto e alla musica.
Mio padre, laureato in lingue, ha sempre cercato di insegnarmi l’inglese e per aiutarmi con la pronuncia utilizzava le canzoni. Col tempo però ho abbandonato l’inglese per iniziare a studiare canto e pianoforte, scoprendo di essere portata.
A 12 anni inizio a creare le mie prime melodie e a 14 scrivo la mia prima canzone. Dopo anni complicati, in cui non smetto mai di scrivere, verso i 17 anni inizio veramente un percorso alla ricerca della mia identità artistica e musicale.
Per un po’, scrivere canzoni, diventa una valvola di sfogo personale che mi aiuta a guardarmi dentro senza timore. Col tempo inizio anche a produrre i miei brani da autodidatta, passo che si rivela decisivo. Quegli anni sono stati fondamentali per consolidare uno stile e una linea artistica propri.

Guardando il tuo percorso fino ad oggi,  dunque, quale reputi essere la tappa più importante per la tua crescita artistica e personale? 
Sicuramente gli anni in cui ho sperimentato e scritto tanto. Ciò mi ha permesso di crescere ed evolvere sempre di più. Ogni canzone scritta, anche se non destinata ad essere rilasciata, è stata un esercizio continuo, un gradino in più verso quell’identità musicale che tanto volevo raggiungere. Ma ciò che mi ha permesso di crescere a livello personale e quindi inevitabilmente, anche musicalmente parlando, è stato il mio avvicinamento a Dio, che considero la tappa più importante di tutta la mia vita. 

Parlando della tua musica, come la descriveresti?
Introspettiva, riflessiva, stimolante.

Esistono degli artisti che, ora e/o in passato, hanno influenzato l’evoluzione della tua identità artistica e musicale?
Sono cresciuta ascoltando Whitney Houston, Mariah Carey, Michael Jackson. Penso che cantare molto di più in inglese che in italiano, fin da piccola, abbia dato subito un’impronta più internazionale al progetto. Basti pensare al vibrato che utilizzo nel canto, il quale ad oggi, in Italia, non viene ancora apprezzato tanto quanto all’estero. In passato, tra le artiste italiane Mara Sattei, ma nell’ultimo periodo David Kushner mi è stato di grande ispirazione. 

Con chi ti piacerebbe collaborare un giorno?
Se non sogno troppo, decisamente David Kushner.

Veniamo a “Rosè Gold“, il brano con cui ti abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale. Ti va di raccontarcelo?
Con molto piacere. “Rosé Gold” è una canzone che ho scritto per i miei genitori, 3 anni fa, in un periodo difficile della mia vita. In essa c’è una parte di me: vulnerabile, sensibile, imperfetta, ma sempre desiderosa di conoscere profondamente il bene. Ne ho scritto una prima versione in una giornata: ero in un flusso di riflessioni e pensieri impossibile da fermare e che alla fine ho messo in musica. Tutto è nato sfogliando le vecchie foto dei miei e della mia famiglia che abbiamo sempre conservato in una scatola. È per questo che ho scelto come copertina una foto della mia mamma. È una storia d’amore, di pentimento, di perdono. Il titolo, un po’ particolare, è una tonalità del rosa, da qui la frase “non è tutto rosé gold” similmente, o meglio, metaforicamente, a come si suol dire “non è tutto rosa e fiori“.

Tra i brani pubblicati in passato, invece, ne esiste qualcuno a cui sei particolarmente legata?
Sì, il brano a cui sono più legata ad oggi è sicuramente “DOLL”, che è letteralmente il racconto della mia conversione: è la storia della mia salvezza. Racconto di un’insoddisfazione, di un vuoto interiore scaturito dal vivere secondo il mondo invece che secondo Dio. Per quanto stessi apparentemente bene, alla fine della giornata quella mancanza restava dentro di me. Ho purtroppo sofferto anche d’ansia e derealizzazione, ma ho poi conosciuto Gesù Cristo, quel vuoto è sparito e la pace è arrivata. Una pace incomparabile e a cui tutti possono arrivare. Sono guarita da un momento all’altro e quel singolo momento ha stravolto tutta la mia vita. È un pezzo in cui parlo di perdono, di rinascita, dell’amarci gli uni gli altri.

Guardando avanti, quali saranno i prossimi passi del tuo percorso?
Ho in mente un nuovo progetto, appunto, che possa promuovere i valori cristiani attraverso musica attuale, che possa essere accessibile a tutti, arrivare a tutti. Quindi provare a portare in Italia ciò che all’estero c’è già da tempo. 

Chi è Nimsay oggi?
La cosa più bella dell’aver scelto come nome d’arte l’esatto contrario del mio vero nome è questa: che tu mi chiami “Yasmin” o “NIMSAY” sono sempre io. Non è un alter ego, non sono due persone diverse, il mio nome d’arte è la rappresentazione di uno specchio. NIMSAY ad oggi è la versione migliore di sé, quella che ha sempre voluto raggiungere ed essere. Sono in pace, sono sicura di chi sono, dei miei valori e dei miei obbiettivi, ma soprattutto, lo sono della mia musica.

Dove, invece, vuole arrivare?
Non ho un obbiettivo preciso. La mia filosofia di vita è sempre stata “quel che verrà, verrà”, che si è poi consolidata nella mia fede. Non ambisco alla fama o al successo se non per avere la possibilità di aiutare il prossimo; ma piuttosto, ambisco ad essere una viva testimonianza del fatto che c’è ancora speranza, che c’è un Dio che ci ama al di là di qualsiasi pregiudizio o visione che il mondo ne abbia dato. Ed è ciò che voglio raccontare attraverso la mia musica, per arrivare alle anime di chi mi ascolterà e, magari, portarle a guardare il Cielo.

Grazie mille per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie mille a voi per avermi donato la possibilità di raccontarmi. Alla prossima! 

Profilo Spotify dell’artista.

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