Foto di Filippo Moscati
Intervista all’artista protagonista dell’episodio 612 di #LFMConsiglia (7 ottobre 2024) e vincitore del Premio della Critica del mese di Ottobre 2024.
montag è il progetto cantautorale di Pietro Raimondi, cantante e principale autore della band lo-fi GIALLORENZO, a cui VICE riconobbe il “miglior disco indie italiano dell’anno 2019”.
Pietro è nato nel 1996 a Bergamo, ma vive a Milano. Il progetto è attivo in realtà dalla sua adolescenza, con una serie di release e vari concerti in giro per l’Italia, tra cui un tour al fianco di Tropea e Tonno, aperture a Pop X, Colombre, Maria Antonietta e La Rappresentante di Lista. Oltre ai GIALLORENZO, Pietro ha scritto e cantato in altre formazioni tra le quali emerge soprattutto l’esperienza screamo dei Majno. Il 20 aprile 2023 montag ha pubblicato il suo primo album solista, “Dati”, prodotto da Fight Pausa e suonato anche da Generic Animal. Recentemente, ha curato la rivista “Dati Sporchi”, edita da Under Media, che racconta il presente attraverso le parole di autorǝ, meme creator, artistǝ e giornalistǝ.
Disponibile dall’8 novembre 2024, “Altre canzoni” il suo nuovo EP (per La Tempesta Dischi).
Dopo la pubblicazione del suo primo album “Dati”, il 20 aprile 2023 (sempre per La Tempesta Dischi) ed i recenti singoli “Chai Tea”, “Fascicolo”, “Gigante” e l’ultimo “Se non passasse aria” (brano inserito nell’episodio 612 della nostra rubrica #LFMConsiglia e che l’ha portato a vincere il Premo della Critica del mese di Ottobre 2024), montag svela il suo nuovo progetto discografico.
CREDITI
Musica e parole di montag (Pietro Raimondi)
Prodotto da Fight Pausa e Marco Giudici
Arrangiato da Pietro Raimondi, Fight Pausa e Marco Giudici
Registrato da Marco Giudici
Missaggio di Fight Pausa
Master di Giovanni Versari
Valerio Visconti: Aiuto-arrangiamento su 2, 4; chitarre su 1, 2, 3, 4, 5
Fight Pausa: Chitarre su 1, 2, 3, 4, 5; basso su 1, 2, 4, 5; cori su 2; batteria su 4
Marco Giudici: Bass VI su 5; basso su 1, 2, 6; chitarra su 6; pianoforte su 1, 2 5; cori su 2, 3; batteria su 1; drum machine su 4; sintetizzatore su 4, 5
Clara Romita (clauscalmo): Batteria su 2, 5; cori su 6
Marco Castello: Batteria e cori su 3
Peppe Storto (specchiopaura): Arrangiamento, drum machine, sintetizzatore, voce su 1
Fabrizio Zullo (specchiopaura): Arrangiamento, pianoforte, fidget spinner, sintetizzatore su 1
Altea: Cori su 1
Alessandro Cau: Batteria su 3
Lorenzo Pisoni: Basso su 3
Giulio Stermieri: Rhodes su 3
Luca Medioli: Corno su 3, 4
Fausto Cigarini: Violino su 5
Rainer Monaco: Aiuto-arrangiamento; registrazione su 1
Domenico Finizio: Registrazione su 6
Pietro Raimondi (montag): Voce su 1, 2, 3, 4, 5, 6; chitarra su 6; field recording su 3; sintetizzatore su 3, 4; pianoforte su 1; registrazione su 1, 4
In occasione di questa nuova importante uscita, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda riguardo l’ep e, in generale, riguardo la sua musica.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Partiamo subito da “Altre canzoni“, il tuo nuovo ep. Cosa rappresenta, per te, questo progetto?
Per me è darsi una possibilità. “Dati”, del 2023, è stato un album molto ambizioso, che mi ha richiesto parecchie energie immaginative, riflessioni, fatiche. C’erano ancora delle canzoni da parte, però, scritte nello stesso periodo, e lavorarci era un modo di non accontentarsi e proseguire quel lavoro.
All’interno di “Altre canzoni” è presente “Se non passasse aria“, il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale e che ti ha portato a vincere il Premio della Critica del mese di Ottobre 2024. Ti va di raccontarcelo?
Grazie dell’attenzione e del Premio!
È una canzone che nasce nel 2020, da una nota appuntata mentre vedevo attonito le immagini dell’assassinio di George Floyd. Erano mesi di lockdown e polmoni infetti. Mesi in cui si era estremamente fragili, spesso lontani da chi si amava. Mesi in cui si ascoltava molta comfort music. La mia erano De André e De Gregori, e penso che ce ne si accorga da questo brano.
Tra quelli che vanno a comporlo, invece, esiste un pezzo che indicheresti come “brano manifesto” dell’interno ep?
Penso che “Foodora” sia la canzone più vecchia lavorata nel modo più nuovo, quindi in qualche modo un riassunto del metodo generale di questo EP. “Spettri” è il brano col testo più rappresentativo della frustrazione da cui nasce tutto quanto. “Chai Tea” è una delle migliori canzoni che abbia mai scritto. Non so scegliere tra queste tre diverse prospettive!
Ci hai già anticipato qualcosa, ma entriamo nello specifico.
Quanto ed in che modo “Altre canzoni” si collega con “Dati“, il tuo precedente lavoro?
Come dicevo, le 16 tracce di “Dati” e di “Altre canzoni” affondano le proprie radici nello stesso periodo (2017-2022): in “Dati” ho voluto mettere l’accento sul concetto e sulla speculazione sottesa alla scrittura, in “Altre canzoni”, al contrario, ho voluto fare un po’ piazza pulita di sottotesti e sottolineare le canzoni in quanto tali. Escono entrambi ora in un formato CD speciale racchiuso in una scatola che cita i software box degli anni 90 e 2000.
Parlando più in generale della tua musica, come la descriveresti?
Non so descriverla brevemente dal di dentro, posso dirvi che credo sia musica da ascoltare sugli autobus in provincia quando viene sera ed è così evidente che il mondo è definitivamente perso. Qualcosa del genere?
Come nasce una tua canzone? Come si articola il processo creativo che porta alla realizzazione di un nuovo pezzo?
Sono veramente il più vecchio di tutti: prendo la chitarra, suono i soliti accordi, canto delle cose. Scrivo tanto.
Ci sono degli artisti che hanno ricoperto, o che ricoprono tuttora, un ruolo importante nel tuo processo di evoluzione artistica?
Metà della mia identità musicale di liceale era basata sui Baustelle, l’altra metà sull’emo e sullo screamo italiani e americani. Credo che questa roba abbia fatto di me un dissociato e mi abbia influenzato tanto. Ora come ora gli artisti più importanti per me sono i miei amici!
Con quali artisti, invece, ti piacerebbe collaborare?
Credo che in questo senso sarò tutta la vita infestato da Niccolò Contessa, malgrado me.
Parlando del tuo percorso, quali sono stati i momenti chiave che hanno segnato la tua crescita artistica e ti hanno portato fino a qui?
Vado sintetico: quando ho deciso di far sentire le mie canzoni a qualcuno a sedici anni; quando ho fondato i GIALLORENZO; quando Vice ha detto che il primo disco dei GIALLORENZO era il miglior disco indie dell’anno; ogni singolo concerto con/dei miei amici tramite cui stiamo costruendo una scena genuina, compatta e incazzata.
Guardando al futuro, prossimi passi?
Il 28 Novembre suono al Magnolia per l’unico concerto full band di montag all’orizzonte per ora, dal 12 Dicembre tornano i GIALLORENZO dal vivo, continuo a coltivare l’etichetta che abbiamo fondato, Tipo Dischi (no instagram, esistiamo solo tramite newsletter). Per quanto riguarda me, ho tante canzoni e so come voglio lavorarci. Ci vuole un attimo.
Prima di salutarci, dunque, che augurio ti fai?
Di lasciare che le canzoni mi facciano sempre compagnia. Di riposarmi un po’.
Grazie, è stato un grande piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Ciao ragazz! Grazie moltissimo.
Profilo Spotify dell’artista.
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