Intervista – Tra passato, presente e futuro: Violla

Intervista all’artista classe ’97, protagonista dell’episodio 610 della nostra rubrica #LFMConsiglia dell’1 ottobre 2024.

Violla, artista italiano classe 1997, si avvicina alla scrittura nel 2016 e, l’anno seguente, pubblica il suo primo mixtape, “OmonimO“, dalle sonorità rap.
Inizia a esibirsi dal vivo come rapper e secondo chitarrista con il collettivo Airline.
Nel 2018 torna con un nuovo mixtape, anticipato da diversi videoclip, che esplora suoni vari, tra cui metal, trap e lo-fi. Il terzo volume arriva l’anno successivo, con strumentali di artisti americani come Meek Mill, Russ e Logic.
Nel 2020 partecipa a Real Talk con il videoclip di ‘Sotto pressione’, prodotto da 32. Tra le sue release ricordiamo “COME STO?”, “La penna mia” e “TUTTO VERO“. Il 12 maggio 2023 pubblica l’EP “OMONIMO 4.0“, un progetto ambizioso che fonde drill, punk, metal e boom bap, ed apre concerti per artisti come Dope D.O.D., Noyz Narcos, Babaman, bnkr44, J Lord e Tormento. Da gennaio 2024, pubblica una serie di singoli, tra cui “GODDAMN” e “FERRAGAMO“, che anticipano il nuovo capitolo “TEMPO PERSO“.

“Yang” è il suo nuovo singolo, disponibile da venerdì 15 Novembre 2024 in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme streaming digitale, per Caronte Music Group via Altafonte Italia (Sony Music Entertainment).

CREDITI
Scritto e prodotto da 
Valentino Vionnet, Gabriele Breccia e Atoker

Dal 13 dicembre, invece, sarà disponibile disponibile il suo nuovo ep.
Per conoscerlo ancora meglio, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista.
Veniamo all’attualità. “Yang“, il tuo nuovo singolo. Ti va di raccontarcelo?
Certo. “Yang” è un brano che rispecchia, in modo abbastanza fedele, la mia ultima relazione sentimentale. Non è stato particolarmente difficile tirare fuori questo testo. Il tutto è partito dalla strumentale del produttore con cui sto facendo uscire l’EP. Ho ascoltato il beat e ho capito subito che poteva essere un brano dal testo profondamente malinconico. Il ritornello è stata la prima cosa che è uscita fuori. E poi le strofe le abbiamo elaborate in seguito con diverse melodie.

In quanto ultima uscita, “Yang” è sicuramente un pezzo che vale molto, per te e per il tuo percorso artistico. Tuttavia, guardando indietro, a quale altro tuo brano (pubblicato in passato) sei particolarmente legato? 
C’è un pezzo che è uscito nel 2019 e si intitola “Non Succede Nulla Se…”. Nonostante in questi anni abbia esplorato molte sonorità diverse, è un brano che mi piace ancora portare live. Ricordo bene il periodo in cui l’ho scritto. Ero molto lucido e ne è venuto fuori un brano che, ancora oggi, mi rispecchia molto nelle parole.

Qual è il tuo approccio alla scrittura? Come nascono i tuoi brani?
Mi faccio ispirare molto dalla strumentale. Il 99% delle volte sono autobiografico nei miei testi. Nel senso che voglio dare una visione abbastanza chiara di ciò che vivo o che sto descrivendo nella canzone. Dipende anche dalla situazione che ho intorno a me. Se mi trovo a casa da solo in camera, se sono in studio con amici o gente che conosco poco. A volte questo può influenzare.

Quale brano di altri artisti, invece, avresti voluto scrivere tu?
Troppi. A volte cerco di immedesimarmi nel brano che ascolto. Ma non voglio tirare fuori un titolo. Sarebbe uno dei tanti. È bello rispecchiarsi nei brani di altri artisti. Da anche modo di sentirsi ispirati.

Come racconteresti Violla a qualcuno che ancora non lo conosce?
Direi che c’è molto materiale per conoscere la mia musica. Non ho parole ben precise per convincere. Basta sapere che esisto e che ho qualcosa da dire. Oramai su i siti di streaming ho più di 30 brani caricati, tra EP e singoli. Per non contare 4 Mixtape che si possono trovare in giro per il web tra YouTube, Soundcloud e Bandcamp. 

Facendo un viaggio indietro nel tempo, ci racconti i tuoi primi passi, o meglio, “le tue prime note”, nella musica?
Questa domanda risulta un pò monotona per tutti gli artisti a cui viene fatta [ride]. Nel senso che come tanti, sono sempre stato un grande ascoltatore sin da ragazzino. Ero curioso. Compravo riviste di musica, CD, e di qualsiasi genere. Ho avuto periodi in cui mi fissavo con determinati artisti ma sempre avendo un ascolto molto ampio. ho iniziato a scrivere e registrare i miei primi provini a 19 anni. E dopo un anno ho pubblicato il mio primo mixtape “OmonimO Vol. 1”. Per quanto fosse grezzo come progetto, avevo l’esigenza di farmi sentire.

Prossimi passi? A cosa stai lavorando?
Ho diverse cartucce da sparare per il prossimo anno. Ma devo ancora capire come e quando lavorarle. Quest’anno sono riuscito ad essere costante ogni mese per un nuovo singolo. Spero che possa essere così anche il 2025.

Feat. dei sogni?
Italiano: Renato Zero.
Internazionale: Jorja Smith.

Dove ti vedi tra 5 anni?
In studio a registrare e comporre musica. Magari senza problemi economici e libero da qualsiasi lavoro che non mi piace fare perché già ho la musica come lavoro.

Prima di salutarci, fatti un augurio per il futuro.
Violla, dipende da te… Metticela tutta!

Grazie, è stato un grande piacere. In bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi per l’interesse!

Profilo Spotify dell’artista.

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