Intervista all’artista protagonista dell’episodio 626 di #LFMConsiglia (14 novembre 2024) e vincitore del Premio della critica del mese di Novembre 2024.
Matteo Costanzo è un compositore, cantante e produttore, nato a Roma nel 1992.
Dopo aver lavorato come assistente dei compositori Paolo Bonvino ed Emanuele Bossi, nel 2013 partecipa come tastierista/chitarrista al tour della cantante Syria e nel 2016 ricopre lo stesso ruolo nel Never again tour di Briga.
Sempre nel 2016 inizia la sua carriera da produttore con la produzione del brano “Killer” di Wrongonyou, che vincerà un disco d’oro.
Successivamente ricopre il ruolo di direttore artistico e produttore del disco “Talento” di Briga insieme a Mario Romano. Vincendo il disco di platino con il singolo “Baciami“, prodotto in collaborazione con Takagi e Ketra.
Nel 2017-18 è il produttore dei dischi “Pianeti” e “Peter Pan” di Ultimo (insieme ai Prod by Enemies) che diventerà disco di platino. In particolare il singolo Cascare nei tuoi occhi diventa triplo disco di platino
Nel 2017 pubblica le sue prime canzoni da solista, alcune delle quali diventano colonne sonore, come il brano “Wonderfull“, che viene inserito nella colonna sonora della fiction L’isola di Pietro (con Gianni Morandi).
Nel 2018 è tra i 12 finalisti di X-Factor. Subito dopo pubblica le prime canzoni in italiano, “Nessuno mi sente“, “In un Addio” e “Mille Domande”.
Nel 2020 scrive e produce il brano “Vai bene così” con Leo Gassmann; il brano sarà il vincitore del Festival di Sanremo 2020 nella sezione Nuove proposte.
Nello stesso anno esce “Deserto“, il suo primo album solista.
Nel 2022 produce il secondo album di Leo Gassman e canta con lui il brano “In un addio” (già scritto e pubblicato da Matteo stesso). Produce inoltre il singolo di Ron “Più di quanto ti ho amato (Rhythmic Version)“. Nel 2023, tra le altre pubblicazioni, arrangia il nuovo lavoro di Comete.
Disponibile da venerdì 8 novembre, “Come un’unica voce” (Etichetta T-Recs Music/Distribuzione Artist First) è il suo nuovo album.
Il progetto ha ottenuto il massimo dei finanziamenti previsti dal bando SIAE Per chi crea, a testimonianza della qualità e dell’innovazione artistica che lo caratterizzano.
Abbiamo approfittato di questa nuova importante uscita, per porre all’artista qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista. Iniziamo parlando di “Come un’unica voce”, il tuo ultimo album. Cosa rappresenta per te, il tuo percorso artistico e la tua crescita personale?
Grazie a voi! “Come un’unica voce” è il cuore del mio percorso di questi ultimi anni. È un viaggio musicale e personale, nato dall’esigenza di raccontare l’importanza di vivere il momento, di perdersi e ritrovarsi in una comunità. Ogni brano è un tassello di questa riflessione, una sorta di festa collettiva dove ogni emozione trova spazio. È il progetto che più mi rappresenta in questo momento.
Tra quelli che vanno a comporre l’album è presente “Va tutto bene“, brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di raccontarcelo?
Certo! È un brano che racconta di due amici che si ritrovano dopo tanto tempo e ricordano i loro momenti passati. Parla di come spesso i momenti felici siano condivisi, come una festa o un concerto, dove i problemi vengono esorcizzati dallo scambio di energie. È una celebrazione della spensieratezza, ma con un sottofondo riflessivo.
Cosa ci dici, invece, della title track?
Il brano “Come un’unica” voce racchiude il senso dell’intero disco. Parla di un momento di connessione profonda, come quello che ho vissuto durante un concerto in una villa alla fine della pandemia. Vedere persone ballare, ognuna immersa nel proprio mondo, mi ha ispirato a scrivere questo pezzo. È una celebrazione dell’umanità e della condivisione.
Tra gli altri, quale pezzo pensi rappresenti al meglio l’intero album?
Non credo ci sia un brano che rappresenti davvero l’album nella sua totalità. Forse “Come un’unica” voce racchiude meglio il concetto a livello testuale, ma ogni canzone, in qualche modo, è un pezzo del puzzle e ha un’anima propria.
Guardandolo nella sua interezza, esiste un concetto e/o un tema unificante dell’album?
Sì, il tema principale è la connessione. L’album esplora come, attraverso la musica, la danza, la creatività e l’arte in generale, possiamo ritrovare noi stessi e gli altri. Parla di immaginazione, amore, odio, ma soprattutto della capacità di perdersi nel momento presente e diventare parte di qualcosa di più grande.
Parlando del tuo percorso, fino a questo momento sei stato protagonista di moltissime importanti esperienze. Tra queste quale reputi essere, ad oggi, la più significativa?
Direi Sanremo Giovani con Leo Gassmann. È stata un’esperienza incredibile, sia dal punto di vista umano che professionale. Dirigere l’orchestra e vincere insieme è stato un momento che non dimenticherò mai.
La tua esperienza come produttore per altri artisti rappresenta un importante lato del tuo progetto artistico. Come si concilia con il tuo percorso da solista?
Produrre per altri mi aiuta a crescere come artista e a sperimentare suoni e idee che magari non avrei esplorato da solo. È uno scambio continuo: ogni progetto arricchisce anche il mio percorso personale. È un equilibrio stimolante e arricchente.
Hai avuto modo di lavorare al fianco di importanti artisti. Cosa ti sei portato dietro da queste collaborazioni?
Tantissimo. Ogni artista ha un modo unico di vedere e fare musica, e questo ti spinge a metterti in discussione e a evolvere. Con ciascuno ho imparato qualcosa di prezioso che ho poi portato anche nel mio percorso.
Con chi, invece, ti piacerebbe collaborare un giorno?
Ci sono tantissimi artisti con cui mi piacerebbe lavorare. Caparezza e Subsonica, ad esempio, perché hanno segnato la mia crescita musicale, o Nyte, che stimo moltissimo per la sua visione artistica.
Cosa c’è in agenda per il futuro?
Sto lavorando alla promozione dell’album e ai live, che saranno un’esperienza immersiva, come un rito collettivo. Ci sono anche altre collaborazioni all’orizzonte e magari qualche sorpresa che ancora non posso svelare.
Prima di salutarci, qual è il tuo consiglio per i giovani artisti che vogliono intraprendere questa carriera?
Pensate prima di tutto alla musica, non al marketing. Fate qualcosa che vi diverte e vi appassiona, perché se manca questo, non funziona.
Grazie per la grande disponibilità, è stato un piacere.
Grazie a voi! È stato un piacere condividere questo viaggio. Alla prossima!
Profilo Spotify dell’artista.
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