Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Tra tanta modernità, Ranieri sfoggia la sua classe. Il brano, scritto da Nek e Tiziano Ferro, ha un colore speciale grazie all’inserimento del sax. La voce, inutile dirlo, resta un plus non da poco.
Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Un’interpretazione seria ed elegante. L’emozione si sente, ma non rovina l’esibizione, anzi, la rende più vera. Nel rap Tony è sempre Tony, e il pezzo lo porta fuori dalla sua comfort zone, con ottimi risultati.
Serena Brancale – “Anema e core”
Orgogliosa del suo stile e del suo dialetto, lo porta con fierezza sul palco. Il risultato? Un pezzo che entra subito in testa e nei fianchi che, anche senza volere, iniziano a muoversi.
Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Brunori si spoglia di ogni artificio e si regala al pubblico così com’è: un cantautore sublime. La sua musica arriva senza bisogno di fronzoli, con una sincerità che conquista. Sul palco sorride, si vede che è nel posto in cui voleva essere. I votanti lo mettono tra i primi cinque, e se lo merita. Se non sarà così a fine festival, difficile immaginare che torni a casa a mani vuote.
Modà – “Non ti dimentico”
Un brano che punta tutto su un’emozionalità d’altri tempi. E sì, è un complimento. Il marchio Modà si sente forte e chi li ha sempre seguiti non potrà che apprezzare. Un pezzo che non cerca di adattarsi alle mode, ma che va dritto per la sua strada.



