Intervista alla talentuosa artista napoletana, protagonista dell’episodio 652 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 7 febbraio 2025.
Alessandra Tumolillo, cantautrice e chitarrista del roster BMG, nasce a Napoli da genitori musicisti e si dedica fin da giovanissima agli studi musicali.
Già diplomata al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, si specializza alla Berklee School di Boston e al Conservatorio G. Verdi di Milano.
Numerose sono le sue esibizioni dal vivo, vantando importanti collaborazioni live – tra le quali Tosca, Venerus, Jake Sherman, Mario Rosini – e televisive con Stefano De Martino (“Bar Stella” su Rai 2) e Luca Barbarossa (“Radio2 Social Club”). Due dei suoi brani inediti sono diventati colonne sonore di due film prodotti da CattleyaLab – Rai Cinema e Opera Totale.
Alessandra, che con la sua musica ha già conquistato il piccolo e grande schermo, è un vero e proprio talento nel rivisitare i classici napoletani che, attraverso le sue corde, vestono di un’elegante modernità.
A fine febbraio 2024 pubblica in digitale il singolo “Si t o ssapesse dicere”, personale versione in musica di Alessandra dell’omonima poesia di Eduardo De Filippo nonché colonna sonora dei titoli di testa del film “Romeo è Giulietta” del regista Giovanni Veronesi.
A giugno 2024 è protagonista dell’opening act della prima data live negli stadi dei Negramaro, facendo breccia nel cuore del pubblico esibendosi sulle note di “Quando” di Pino Daniele. L’atmosfera ha poi assunto nuova veste con il passaggio alla chitarra elettrica e il sound di “Uè man!“, condividendo in compagnia di altre due potenti voci femminili (Greta Bragoni e Valentina Gnesutta) un forte messaggio contro il femminicidio. Grandi emozioni anche durante il live, quando Alessandra ha raggiunto sul palco Giuliano Sangiorgi per condividere una speciale e unica versione di “Napule è”, coinvolgendo il pubblico del Maradona in un momento indimenticabile, connubio perfetto di talento, passione e amore per la musica.
A fine novembre pubblica ” Luna Nova”, seguito da “Reginella”, “Malafemmena”, “Nun Fa Male” (brano inserito nell’episodio 652 della nostra rubrica #LFMConsiglia a lei dedicato) e “Chiammame”, i primi cinque singoli estratti da “Postcards From Naples”, il nuovo progetto discografico in uscita prossimamente.
Riguardo l’ultima, “Chiammame”, rappresenta un nuovo passo dell’omaggio dell’artista alla sua Napoli, con il brano scritto e composto da Claudio Mattone, spalla destra di Eduardo de Crescenzo nella stesura e composizione dei loro capolavori della tradizione partenope.
Per conoscere ancora meglio lei, la sua musica ed i suoi progetti, l’abbiamo contattata per porle qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Partiamo dalla tua fantastica versione di “Chiammame”, appena uscita. Ti va di parlarcene e raccontarci la scelta di questo brano?
Ho voluto scegliere in maniera consapevole un brano che rispecchiasse i momenti in cui mia mamma e mio padre erano ancora insieme, e ricordo che ascoltavamo questo disco del musical “C’era una volta… Scugnizzi”, con tutte le canzoni più belle scritte da Claudio Mattone.
Proprio l’affetto che mi lega a questa musica mi ha spinto a reinterpretare la canzone a modo mio e a dare il mio contributo.
Quali sono le sensazioni che provi nel cantarlo?
Sinceramente provo nostalgia perché in qualche modo ricordo quando avevo nove anni e conoscevo a memoria tutte le parole di tutti i brani di questo musical. Ma soprattutto familiarità perché appunto era un disco che ascoltavamo in compagnia quando mio padre e mia madre erano ancora insieme.
È sicuramente un mix di emozioni, di nostalgia, familiarità, ma anche di gioia.
“Chiammame” arriva dopo “Nun fa male”, il brano con cui ti abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale.
“Nun Fa Male” è un brano inedito e proprio per questo sono onorata di poterne parlare, quindi grazie per la domanda.
È un brano che risale a qualche anno fa. Ero appena tornata da un viaggio fatto in America e la scrittura è stata una di quelle che si fa di getto, scorreva come un fiume, sia per quanto riguarda le parole che l’aspetto musicale. Ricordo che sono stati pochi i provini che hanno preceduto quello definitivo.
È un brano nostalgico, ma che offre un barlume di speranza perché, nonostante il dolore che può colpirci in alcuni momenti della nostra vita, c’è sempre uno spiraglio di luce, come se fosse una luce in fondo al tunnel.
Quanto di Alessandra e la sua musica e del suo stile c’è in queste due uscite?
Per quanto riguarda “Chiammame” c’è sicuramente la mia interpretazione personale, che è poi il filo conduttore di tutte le altre interpretazioni del progetto, dalla scelta stilistica moderna, jazz, con delle introduzioni blues a questi brani. Una scelta assolutamente consapevole in quanto parte del mio percorso artistico, ma soprattutto formativo. Avendo studiato jazz e in qualche modo anche il blues al conservatorio, la mia formazione mi spinge a interpretare anche i brani classici in maniera moderna.
“Nun Fa Male” invece, a livello di stile è affine con quello che è oggi Alessandra Tumolillo, nonostante sia un brano scritto qualche anno fa. Lo sento molto vicino a me e soprattutto c’è una coerenza per quanto riguarda la lingua: anche “Nun Fa Male” è scritta in dialetto, ma devo confessare che da un po’ di tempo a questa parte, la immagino anche in altre lingue ed è molto interessante. Questa è una vittoria per un brano inedito perché vuol dire che la musica è versatile quando si può adattare a diverse lingue.
“Nun fa male” e“Chiammame” ci avvicinano sempre più al tuo ep “Postcards from Naples”. Cosa rappresenta, per te, questo progetto?
È una rappresentazione di ciò cheho dipinto negli ultimi anni della mia vita ed è tutto frutto di scelte fatte dal cuore. Non sono mai stata brava a ricordare i testi delle canzoni, ma buona parte delle canzoni cantate nel disco sono frutto di reminiscenze di quando ero bambina. Quindi rappresenta questo senso di familiarità; c’è un legame particolare con questo progetto perché mi ricorda i bei momenti trascorsi con i miei genitori, tutti insieme. Mi emoziona molto, mi commuove.
Prendendo in considerazione anche i brani usciti in passato, ne esiste uno a cui sei particolarmente legata?
Sì, forse proprio il primo brano che abbiamo fatto uscire insieme alla squadra di BMG, “Si t o ssapesse dicere”. Una poesia di Eduardo De Filippo, musicata da Antonio Sinagra, un ottimo compositore campano che ha anche scritto musiche per film di Massimo Troisi.
Penso che sia uno dei brani che ho scelto con più entusiasmo, soprattutto perché in pochi conoscono questa versione. Magari conoscono la poesia, ma l’hanno semplicemente letta, senza accompagnamento musicale.
Nello spettacolo “Pensieri Miei” interpretato dal figlio di Eduardo, Luca De Filippo, ci sono tutte queste poesie del padre musicate da Antonio Sinagra e da altri bravissimi musicisti. Mio padre era il primo violino in questo spettacolo, ero felicissima ogni volta che ascoltavo il disco. C’era questa tournée nei teatri e gli spettacoli venivano trasmessi anche in Rai, quindi è un qualcosa a cui sono molto legata.
Più in generale, come descriveresti la tua musica? Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?
Forse la mia forza è proprio quella di essere molto versatile, di non fermarmi mai davanti a un solo genere o stile musicale. Questo è quello che mi dà liberta di poter scegliere in che direzione andare con la mia penna. Mi piace molto la bossa nova, la samba, quindi Toquinho. Mi piace João Bosco, mi piace George Benson, quindi il blues e il jazz. Mi fanno impazzire anche i Queen, i Beatles, quindi il rock. Mi piace tutta la musica. Penso che qualsiasi poetica racchiusa in un genere musicale abbia la sua particolarità e importanza, il suo messaggio da trasmettere ed io cerco sempre di assorbire quante più informazioni possibili.
Con chi vorresti collaborare, un giorno?
Sicuramente Eduardo De Crescenzo.
Su quale palco, invece, sogni di esibirti?
Mi piacerebbe molto esibirmi, anche in maniera molto scontata, sul palco dell’Ariston. Partecipando al Festival è come se riuscissi a racchiudere tutti i tuoi sogni, e i sogni delle persone che ti vogliono bene, in un’unica magica esperienza. Anche se forse, per essere un po’ più pretenziosa, mi piacerebbe esibirmi al Madison Square Garden.
Prossimi passi?
Sto lavorando a nuovi brani che non vedo l’ora di farvi ascoltare.
A lungo termine invece, dato la mia condizione attuale, in dolce attesa di una bambina, mi aspetta sicuramente il ruolo da madre. C’è entusiasmo che carbura la creatività, entusiasmo di una nuova sfera che è quella della maternità. Tra i miei sogni c’è poi la Spagna, posto che ha il mio cuore, e conseguire un master in chitarra classica.
Prima di salutarci, fatti un augurio per il futuro.
Mi auguro di poter essere all’altezza di tutte le cose belle che sono in arrivo, poi il mio augurio per me e per tutte le persone che stanno leggendo è di essere felici e di stare bene, buona musica e buona vita!
Profilo Spotify dell’artista.
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