Intervista – Tra passato, presente e futuro: Fazio

Foto di Alessandra Tagliavia

Intervista all’artista protagonista dell’episodio 672 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 4 aprile 2025.

Fazio è un talentuoso cantautore che “abita al nord, è cresciuto al centro, ma viene dal sud. 
La sua dimensione ideale è sicuramente il sovrappensiero, universo fatto di suoni sognanti, riverberi leggeri e melodie dolci e delicate. Insomma, ogni scusa è buona per evadere dalla realtà, mettendo tutto in dubbio e, soprattutto, senza prendere niente e nessuno troppo sul serio.”

Disponibile dal 20 maggio 2025, “Ma ti pare” (autoproduzione / distribuzione Artist First)è  il suo primo EP.
Un concentrato di autobiografia e sincerità che si muove sui ritmi di un pop leggero e frizzante; come in un sogno ad occhi aperti, le 4 tracce si riempiono di un mood poetico e colorato che intrattiene e avvolge l’ascoltatore. Dalla schiettezza di “Giovanni” e di “Canzonetta” alla delicata rassegnazione di “Come sei” (che vede il featuring di Lumen), fino al dolce epilogo di “Fatti miei”, FAZIO confeziona un EP che profuma di conforto e di primavera.

CREDITI
Testi, musica e produzione: Fabio Durso
Mix e master: Paolo Bertazzoli

Abbiamo approfittato di questa recente uscita, per contattare l’artista e porgli qualche domanda riguardo l’ep e, più in generale, il suo progetto.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Iniziamo da una curiosità: quando hai capito che la musica sarebbe diventata qualcosa di più di una passione?
Non so se c’è un vero momento preciso. Diciamo che sin dall’adolescenza mi venivano melodie e motivetti in testa, che però venivano immediatamente cassati dalla mia coscienza perché “bisogna studiare e poi trovarsi un lavoro”. Poi da motivetti sono diventate canzoni vere e proprie e finalmente durante il covid mi sono deciso a portare queste cose in uno studio di registrazione per farle uscire da casa mia e dalla memoria del mio telefono, che era intasata di roba.

Quali artisti o dischi ti hanno influenzato di più nei tuoi primi passi?
Beh quando ho iniziato a suonare io era un’era geologica fa. Non c’era un uso così diffuso di computer, DAW e strumenti digitali, quindi era un po’ il corso naturale delle cose che si passasse dalla musica rock, metal, per finire poi all’indie rock ecc. Insomma ero in fissa con Led Zeppelin, Metallica, Pink Floyd, Nirvana, Guns N’ Roses ecc.

Quali sono ad oggi, invece, i tuoi modelli d’ispirazione?
Nel tempo le cose sono leggermente cambiate. Ne dico tre, che è il numero perfetto. Direi Beatles, Damon Albarn, Lucio Dalla.

Il tuo stile è molto riconoscibile: come lo descriveresti a chi non ti conosce ancora?
Inserirsi in una categoria mi rimane veramente difficile. Non per una mia megalomania per cui ritengo la mia musica “inclassificabile e originalissima”, semplicemente perché esistono ormai talmente tante sottocategorie e generi che non saprei davvero dove andare a sbattere la testa. Posso dire due cose di cui sono sicuro: di essere un cantautore e di amare la psichedelia.

Parliamo di “Ma ti pare”, il tuo ep. Cosa rappresenta, per te, questo progetto?
Rappresenta la cosa più sincera che ho fatto finora, e comunque non siamo ancora nemmeno lontanamente vicini a quello a cui aspiro. Però ecco, è uno specchio nel quale mi riconoscerei abbastanza se ci guardassi in questa fase della mia vita. Mi spiego meglio: i primi tre singoli che ho pubblicato mi piacciono molto e ci sono tanto affezionato, però si sente una volontà di stupire e strafare che forse non ne rende facile e immediata la comprensione. Ora anziché cesellare all’infinito tutto quello che scrivo e dico cerco di mantenere le cose il più vicino possibile all’idea originale, e se da un lato ci sto riuscendo, dall’altro, come anticipavo, sono ben lontano dal mio obiettivo.

Qual è, dunque, il brano che lo racconta al meglio?
Eh, bella domanda! A mio avviso è “Come sei”, che riassume davvero tutto quello a cui aspiro in musica. È leggera, malinconica, poetica, onirica, dolce, disillusa. E poi è il mio primo feat e farlo con un’artista e persona meravigliosa come Lumen impreziosisce davvero tutto. Però ho come il sentore che per chi ascolterà il mio EP la canzone simbolo sarà “Canzonetta”.

Qual è, invece, la frase più significativa dell’intero ep?
“Fatti miei […] se giudico e però non predico, se penso che, nel limite del bene, bene o male tutto quanto sia concesso”.

Parlando di “musica altrui”, esiste un brano di un altro artista che avresti voluto scrivere tu?
Ne esistono migliaia. Questa mattina vi risponderei “Boredom” di Tyler The Creator.

Quali saranno i prossimi passi?
Sto lavorando già al mio prossimo album che sarà quasi interamente registrato in studio (finalmente!) e suonato assieme ad altri musicisti (finalmente!!!).

Sogno nel cassetto: con quale artista vorresti collaborare un giorno?
Marco Castello tutta la vita.

Prima di salutarci, qual è la domanda che mai nessuno ti ha fatto e a cui vorresti tanto rispondere?
Che senso ha continuare a far musica in Italia? Nessuno. L’unico motivo per cui lo faccio è che ho ancora energie, che ancora mi diverte e che mantenere il contatto umano attraverso la propria forma d’arte, seppur con pochissime persone per quelli che sono i numeri standard che determinano il “””””””successo””””””” di un artista, è una cosa meravigliosa

Grazie per questa chiacchierata! Ti auguriamo il meglio e aspettiamo di ascoltare le tue prossime uscite.
Grazie a voi! È stato un piacere! 

Profilo Spotify dell’artista.

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