Intervista alla giovanissima artista calabrese, protagonista dell’episodio 673 della nostra rubrica #LFMConsiglia, del 7 aprile 2025.
MARLA, nome d’arte di Giulia Pandolfi, è una giovanissima cantautrice calabrese che frequenta la scuola di alto perfezionamento canoro “RC voce produzione” diretta da Cecilia Cesario e Rosario Canale (cantautore e producer).
A maggio 2023 esce il brano d’esordio “Fiore di ciliegio” e a novembre dello stesso anno il secondo singolo “Amarti Odiarti”.
Dal 4 aprile 2025 è in rotazione radiofonica “Dimmelo”, il suo ultimo singolo, disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 21 Febbraio 2025.
In “Dimmelo“, brano scritto insieme a Rosario Canale, MARLA decide di mostrarsi senza filtri, trasformando le proprie fragilità in parole potenti e autentiche. Il brano nasce in un momento di smarrimento. Proprio in quel buio, grazie al sostegno delle persone vicine, è emersa una luce: la necessità di sapere, di comprendere, di sentirsi meno sola.
Di questo, e di tanto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei in questa intervista.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Innanzitutto, grazie per averci concesso questa intervista.
Partiamo dal principio: come, quando e perché ti sei avvicinata al mondo della musica?
Grazie a voi. Sono cresciuta in una famiglia in cui la musica è sempre stata fondamentale. A due anni ho ricevuto la mia prima pianola da parte dei miei nonni. Per la prima volta a 4 anni ho iniziato a cantare e non ho mai smesso. A 12 anni ho iniziato a studiare pianoforte; nella mia adolescenza ho abbandonato questo sogno, ma non ho mai smesso di scrivere, avevo solo paura di un mondo così astratto, così tanta paura da abbandonarlo. Fortunatamente si torna sempre da chi si ama e a 17 anni sono entrata in accademia da Cecilia e Rosario. Da lì tutto l’inizio del mio percorso.
Esiste un momento particolare, o un artista, che ha rappresentato per te la “scintilla iniziale”?
A 17 anni soffrivo di attacchi di panico. Appena ho iniziato accademia mi è passato tutto.
La musica mi fa bene, io devo fare ciò che amo e non la lascerò mai più andare via. Già da piccola quando stavo male l’unica cosa che mi dava forza era lei. La musica. La mia scintilla iniziale è stata la mia sofferenza e la mia cura.
“Dimmelo” è il brano con cui ti abbiamo conosciuta nel nostro portale. Ti va di raccontarci com’è nato e cosa rappresenta per te?
Questa canzone nasce in un momento in cui ho toccato il fondo insieme alle mie paure. È una richiesta di dirmi tutto ciò che passa per la testa perché ho il bisogno di sapere, sempre. Dimmi cosa pensi di me.
È nata attraverso la mia paura dell’abbandono; parla di ciò che pensavo io e non di ciò che faceva l’altra persona. Il testo sono parole che le mie paura mi dettavano.
È stato molto pesante affrontarle dopo aver scritto tutto.
Per me questa canzone rappresenta un traguardo sia in senso personale che musicale. Sicuramente è il progetto che ora occupa l’80% del mio cuore e mi ha insegnato che determinate cose non vanno chieste. La rassicurazione non va chiesta. Se sento che non mi ami, forse in fondo allora c’è un problema, e non sono io.
Tra i brani pubblicati in passato, invece, ne esiste uno a cui sei particolarmente legata?
“Dimmelo” è la canzone a cui sono legata, tutte le altre rappresentano sempre qualcosa ma in modo molto più leggero. “Fiore di ciliegio” è sicuramente importante perché è stata la prima e mi ha insegnato di poter fare sempre di più. Tutto il resto mi ha insegnato solo a migliorare. In quest’ultima invece ho messo tutto il mio cuore, emozioni troppo forti per non rimanere dentro me.
Più in generale, quali emozioni vuoi far provare a chi ascolta la tua musica?
Rassicurazione e comprensione. Voglio che le persone sappiano che viviamo tutti le stesse cose, che nessuno è solo; quando stiamo male la nostra testa ci fa credere di essere gli unici a sentirsi così e invece no, voglio ricordare a tutti che il dolore è personale ma ognuno di noi se lo porta dentro. Stesso discorso per qualsiasi altro stato emotivo .
Non siamo soli, non siete soli, ci sono anche io.
Come descriveresti la tua musica? Hai dei riferimenti artistici che consideri punti fermi?
Non riesco a trovare un aggettivo che descrive la mia musica perché sono in perenne cambiamento. Per ora penso sia molto personale, mi hanno detto che non sono altruista nei miei testi; penso che la musica in primis si faccia per noi stessi.
Lazza è l’artista che mi ha spinta a voler essere pronta a tutto. Io voglio saper fare tutto e sto studiando per poterlo fare, per essere pronta al 100% come lui.
Per il resto, è strano da dire, ma non ho punto fermi da seguire.
Com’è nata la collaborazione con Rosario Canale e cosa ti ha lasciato a livello artistico e umano?
Rosario mi ha cresciuta. Ho iniziato a studiare con lui e spero di poter continuare per tantissimo tempo. È il padre della mia musica. Mi ha insegnato ad essere umile, a migliorare, a mettermi sempre in discussione, a guardare solo e soltanto me stessa e a volermi bene, sempre. Mi ha insegnato a scrivere bene, mi ha insegnato a stare a tempo, mi ha insegnato a rispettare il mio tempo. Lui è il mio punto di riferimento.
Progetti in cantiere? Ci puoi anticipare qualcosa su ciò che stai preparando?
Dirò solo che “Dimmelo” non può finire così e che c’è tanto altro ancora da dire.
Giochiamo con la fantasia; se potessi scegliere uno/una artista con cui collaborare, chi sceglieresti?
Oddio, in realtà ho una lunga lista.
Ora come ora direi Lazza. Per me lui è il mio artista. Mi basterebbe anche solo un consiglio ora da lui. Una parola. Qualsiasi cosa per capire la sua grandezza nel suo mondo.
Prima di salutarci, fatti un augurio per il futuro: cosa sogni per la tua carriera?
Mi auguro di poter raggiungere tante persone per poter parlare con loro, per poter guardare tutti negli occhi mentre sono sopra un palco. Mentre mi sento a casa con persone che non conosco.
Spero anche di poter iniziare a scrivere testi per altri artisti. Questa è la mia vita.
Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie mille a voi!
Profilo Spotify dell’artista.
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