Intervista – Crescita ed evoluzione: Furia

Foto di Andrea Lops

Intervista al cantautore classe ’92, protagonista dell’episodio 684 di #LFMConsiglia (19 maggio 2025) ed artista del mese di Maggio 2025.

Furia, all’anagrafe Federico Furia, è un cantautore, musicista e produttore nato il 30/05/1992 a Garbagnate Milanese.
La sua formazione artistica affonda le radici in una passione per la musica coltivata fin dall’infanzia, sviluppata attraverso lo studio del pianoforte, della chitarra e del canto, strumenti che oggi costituiscono la cifra stilistica del suo percorso creativo. Dopo un’intensa attività nei circuiti underground della scena milanese, nel 2022 Furia avvia il proprio progetto solista. Tra i riconoscimenti più significativi che ha ricevuto ci sono il Premio del Pubblico “Banca Macerata” a Musicultura e il Premio della Critica “Franco Battiato” al Samara Festival. Il 2024 segna una nuova tappa nella sua carriera con la partecipazione a The Voice Spagna (La Voz), confermando la propria capacità di emozionare e coinvolgere un pubblico ampio e trasversale.
Lo stile musicale di Furia si distingue per una raffinata sintesi tra l’intimità del New Folk americano, la profondità del cantautorato italiano e le atmosfere evocative dell’elettronica. Un linguaggio sonoro personale e riconoscibile, in cui l’essenzialità degli arrangiamenti incontra un’intensità melodica ed emotiva rara nel panorama attuale.

Dal 16 maggio in radio, “Deserto” (Musica è / The Orchard) è il suo ultimo singolo. “Deserto” è un dialogo tra realtà e sogno, un racconto onesto sulla fine di un amore. Attraversa la solitudine e la nostalgia, ma lascia spazio alla resilienza. È un invito a guardarsi dentro, tra i frammenti di ciò che eravamo e ciò che diventeremo.

Di questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo con “Deserto”, brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale e che ti ha portato a vincere il premio di Artista del mese di maggio 2025. Ti va di raccontarcelo?
Ciao amici di “La Freddezza Music “! Onorato di essere stato l’artista del mese di maggio.
“Deserto” è un brano che è nato qualche tempo fa in una stanza di hotel nel sud Italia. Poi piano piano si è evoluto nel tempo fino a trovare la sua forma definitiva l’anno scorso. Racconta il momento in cui realizzi che qualcosa è finito o sta per finire, e che nonostante il dolore, una fine porta con sé sempre un nuovo inizio.

Parlando di tuoi brani passati, invece, ne esiste qualcuno a cui sei particolarmente legato?
Ad oggi rimango molto legato a “Verde” perchè all’interno di questo brano c’è la mia frase preferita tra quelle che ho scritto: “in un mondo di santi, noi siamo eroi”. Racconta dell’ipocrisia dei guerrafondai e di coloro che spargono odio in nome di un bene superiore.  Considerando quello che è successo a Gaza, in particolare nell’ultimo anno, e lo scempio che si sta ancora consumando è un brano sempre attuale.  Sarebbe bello se un giorno potessi cantarla svuotata del suo significato, come fosse solo una “canzonetta”.

Più in generale, come descriveresti la tua musica?
Descriverei la mia musica come il mio psicoterapeuta. È un percorso che sto facendo, cresce e si evolve con me, con la mia personalità. Mi permette di avere una scusa per fermarmi e analizzare ciò che mi sta accadendo intorno, chi sono e chi sto diventando. Mi permette di esorcizzare la mia tristezza e le mie paure come un percorso catartico che inizia dalla prima bozza di melodia e finisce con la masterizzazione del brano. Mi permette di creare e proiettare al di fuori il mio io. Credo che non ci sia sensazione più bella di quando il tuo io viene capito e ascoltato da qualcuno.

Ci sono artisti da cui trai ispirazione e/o che ti hanno ispirato in passato?
Sono moltissimi. Ascolto tantissima musica, dal pop alla musica sperimentale. Mi ispiro agli artisti che ascolto in un periodo specifico portandomi dietro le influenze dei dischi che ho consumato in passato. Cerco di fare un lavoro di onestà musicale. È molto importante farsi influenzare quanto è importante non cadere nel tranello di emulare i tuoi artisti preferiti. Sicuramente per me le influenze maggiori arrivano dal cantautorato italiano e dal folk americano.

Pensando al percorso che ti ha portato ad essere quello che sei oggi, quale reputi essere le tappe più significative?
Musicultura e The Voice Spagna. Sono stati due momenti in periodi diversi che mi hanno aiutato a prendere coscienza di me stesso. Noi artisti siamo sempre molto insicuri e queste due esperienze mi sono servite per capire che quello che stavo facendo avesse un valore. Mi hanno dato una spinta in più per continuare e approfondire la mia musica.

Guardando avanti dove pensi che ti condurrà il tuo cammino?
Spero su più palchi possibili, dentro e fuori dall’Italia. Spero che mi porterà a viaggiare e conoscere nuovi volti, sapori e culture, a vivere più esperienze possibili e scrivere più canzoni possibili.

Quali sono, invece, i sogni che vorresti realizzare?
Poter vivere solo di questo. Amo il mio lavoro come professore, amo i ragazzi e l’umanità con cui ho a che fare ogni giorno, ma la musica è la mia più grande passione da quando ho sei anni e sarebbe bellissimo se avessi più tempo da dedicargli.

A proposito di sogni, con chi ti piacerebbe collaborare, un giorno?
In Italia sogno di collaborare con Dardust, Nicolò Fabi o Daniela Pes. Fuori dall’Italia sogno Damien Rice, Radiohead o Bon Iver.

Su quale palco vorresti tanto esibirti?
Vorrei tantissimo suonare all’anfiteatro di Taormina o all’anfiteatro del vittoriale. La magia che si può creare in luoghi del genere deve essere commovente.

Prima di salutarci, che augurio ti fai per il futuro?
Mi auguro di continuare a lavorare per essere la versione migliore di me stesso e di continuare a concentrarmi sul buono e il bello che c’è negli occhi delle persone.

Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Ma grazie a voi! Vi mando un abbraccio enorme e spero di risentirvi presto. In bocca al lupo per tutto!

Profilo Spotify dell’artista.

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