Intervista – “Cocci di me”: Stunk

Intervista all’artista classe 2002, protagonista dell’episodio 639 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 13 gennaio 2025.

Classe 2002, Francesco Di Pietro porta il suo background da sassofonista nel mondo della produzione musicale. Dopo aver conseguito il diploma di secondo livello in sassofono classico al Conservatorio di Campobasso, si trasferisce a Milano per lavorare ai suoi brani e pubblica a cavallo tra il 2023 e il 2024 i primi singoli tra cui “Basta così” e “Già lo so”. Si esibisce live in diversi contesti: in apertura ad Emma e ai Boomdabash nel 2024 e su moltissimi altri palchi, a Milano e non solo, per realtà tra cui “Piccoli Lividi”, “Comete”, “La tana del granchio” di Bresh a Sanremo, “Pop corn”, “Blab2thepark”. Tra le altre cose suona il sax nel brano “J” di Lorenzza e Nayt. Ha pubblicato “Post-it”, “Club” e “1000 indicazioni” (per Garbo Dischi/Daylite Records), tutti parte del suo primo EP “Cocci di me”, disponibile da venerdì 16 maggio, per GARBO Dischi/Daylite Records e in distribuzione Sony Music Italy.

CREDITI
Autori: Francesco Di Pietro (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, Storie tipo (feat. Foldino), Post-it, 1000 indicazioni), Matteo Folchini (Storie tipo (feat. Foldino)), Enrico Silanos (Storie tipo (feat. Foldino))
Compositori: Francesco Di Pietro (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, Storie tipo (feat. Foldino), Post-it, 1000 indicazioni), Marco Mazzitelli (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, 1000 indicazioni), Luigi Pinna (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, Storie tipo (feat. Foldino), Post-it, 1000 indicazioni), Edoardo Nocco (Club, Post-it)
Prodotto da: Francesco Di Pietro (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, Post-it, 1000 indicazioni), Luigi Pinna (Cocci di me, Blu (don’t worry be happy), Club, Storie tipo (feat. Foldino), Post-it, 1000 indicazioni)

Per conoscere ancora meglio questo progetto e, più in generale, la sua musica, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo con “Cocci di me”, il tuo EP. Cosa rappresenta, per te, questo progetto?
Questo EP per me è un biglietto da visita, pieno di sfaccettature. Ogni brano svela degli aspetti di me e porta alla luce delle emozioni che ho davvero provato, che hanno lasciato un segno nel bene e nel male, e che grazie alle canzoni riesco a descrivere ed elaborare.

Quali sono i temi che fanno da filo conduttore all’interno di tutto l’EP?
Forse c’è solo un tema che ritorna in questo progetto: saper contare su se stessi senza necessariamente dipendere dal prossimo, emotivamente e mentalmente.

Veniamo al brano che apre il progetto, nonchè title-track dell’EP, “Cocci di me”. Ti va di raccontarcelo?
“Cocci di me” racconta la quotidianità e la rabbia che si nasconde dietro la routine. Ho “urlato” i miei difetti, perché era l’unico modo per visualizzarli sul serio.

Oltre “Cocci di me” c’è un altro brano che incarna l’essenza dell’intero progetto e/o che indicheresti come brano manifesto dell’interno ep?
Un po’ tutto il progetto è importante e preso nel complesso incarna me come Francesco e come Stunk.

Parlando del processo creativo che porta alla nascita dei tuoi pezzi, come si articola? Qual è il tuo approccio alla scrittura?
Il mio approccio alla scrittura deve sempre avere un punto di partenza, che sia una parola sola, una frase o un concetto vero e proprio. La musica mi guida nella scelta delle melodie e delle parole.

Più in generale, come racconteresti la tua musica a qualcuno che non la conosce?
Onestamente gli/lə direi di andarla ad ascoltare perché la musica parla da sè.

Esistono degli artisti che hanno avuto, o hanno ancora oggi, un ruolo sull’impronta della tua musica e sull’evoluzione del tuo stile?
Credo che implicitamente con tutta la musica che ascolto, rubo quello che mi piace qua e là. Quindi non sarei in grado di dire un nome/modello specifico.

Con chi, invece, sogni di collaborare, un giorno?
2 artisti con cui mi piacerebbe collaborare ora come ora sono Sayf e Frah Quintale.

Qualche mese fa sei stato protagonista di un live a Sanremo di cui hai parlato sulle tue pagine social. Cosa ti sei portato dietro da questa esperienza?
Il concerto a Sanremo è stata una bella occasione per visitare la città durante il festival. Sono veramente tante le iniziative legate ad esso, e le persone che si mobilitano per venirlo a vedere altrettanto. È stata una bella esperienza, ho capito quanto le persone siano ”prese” dalla musica in quella settimana.

A proposito di questo tema, quanto è importante per te e per la tua crescita, la sfera dei live?
I live sono la parte più bella nel percorso che sto facendo. È il momento in cui quello che magari hai scritto per te ha un effetto, anche sulle persone che hai davanti. Suono dove posso e cerco sempre di trovare situazioni nuove dove poter suonare . La strada è lunga e i concerti sono la mia benzina. Il sax è sempre con me in questo viaggio, sul sedile del passeggero.

Prossimi passi? A cosa stai lavorando?
Dopo l’EP sto lavorando a nuove canzoni, sperimentando più che posso. Non mi pongo dei limiti. Punto ad avere una manciata di canzoni e poi a scegliere quelle che mi trasmettono di più.

Prima di salutarci, fatti un augurio per il futuro.
Sono molto scaramantico ma un augurio che voglio farmi nel 2026 è riuscire a suonare al MIAMI.