Intervista – La dedica alla notte de Il Nesso 139

Intervista all’artista classe 2006, protagonista dell’episodio 701 di #LFMConsiglia del 17 luglio 2025.

Andrea Junior Foresi nasce a Roma il 13 febbraio del 2006. Da piccolo ha la fortuna di viaggiare molto insieme ai suoi genitori, scoprendo vari generi musicali e culture, soprattutto in Brasile. A 12 anni inizia un percorso di studio di chitarra classica, prendendo parte anche a svariati concorsi. Nello stesso periodo si appassiona alla scrittura e inizia a comporre le prime canzoni. Il Nesso 139 inizia a produrre e a registrare in cameretta i suoi brani, aspettando di avere un’idea di progetto concreta, continua a scrivere canzoni su canzoni e si esibisce in qualche locale, fino a quando dal 2022 al 2023, insieme a Riccardo Schiavello e Matteo Portelli, produce il suo primo album al White Lodge Studio. Nel 2024 firma con l’etichetta romana Honiro, con la quale inizia a pubblicare i singoli che precedono l’uscita dell’album.

Disponible dall’11 luglio, infatti, “Noi della notte (A.M.)” è il suo primo disco (fuori per Honiro Publishing).

Di questo importante progetto, e di altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessante intervista.

Partiamo subito dal tuo disco d’esordio, “Noi della notte (A.M.)”: cosa rappresenta per te questo progetto?
“Noi della notte (A.M)” rappresenta per me un primo passo importante, sono fiero e orgoglioso del progetto che ne è uscito.
Il percorso che ha portato a realizzarlo è stato un tassello importante sia nella mia carriera che nella mia vita.
È una dedica alla notte e a tutti noi nottambuli, è una ricerca del suono giusto che possa accompagnare l’ascoltatore per tutto il viaggio; è il voler raccontare tutte le sfaccettature della notte e tutte le emozioni che essa suscita.

Come nasce l’idea di raccontare la notte come luogo di introspezione e creatività?
Nasce con l’intento di raccontare ciò che avviene nella mia vita. La notte e la luna mi hanno da sempre ispirato e accompagnato, facendomi sentire parte di un qualcosa.
I momenti di maggiore creatività li ho sempre avuti di notte e volevo quindi dedicare il mio primo progetto a questo immaginario.

La notte, dunque, sembra diventare un momento di riflessione e costruzione di sé. Come vivi personalmente questi momenti e cosa ti ispirano nella scrittura dei testi?
I momenti di introspezione sono fondamentali per poter maturare a livello umano e conseguenzialmente a livello artistico, spingendoti sempre ad avere nuovi concetti da voler esprimere, o a rivisitare quelli vecchi.
La notte ti permette di poter rallentare e distaccarti dalla corsa frenetica della società, di poter imparare a stare bene da solo e conoscerti meglio, potendo poi riversare su carta le emozioni suscitate in questi momenti di riflessione.

Tra tutti i brani del disco, ce n’è uno che senti particolarmente rappresentativo del tuo universo notturno?
All’interno del progetto ho sempre individuato una triade fondamentale, ovvero “Paesaggio(00:00)”, “Solo un ricordo(04:00)” e “Trampolini(07:00)”, la quale è sempre riuscita a trasmettermi esattamente ciò che volevo comunicare. Il sound si fonde perfettamente con il testo creando una miscela unica, riuscendo così a rappresentare al meglio il mio universo notturno.

Quale indicheresti, invece, come “frase manifesto” dell’intero progetto?
Avendo voluto descrivere più emozioni e situazioni, anche molto distanti tra loro, trovare una frase che racchiuda tutto non è facile, ma direi questa frase di “Solo un ricordo (04:00)” : “Non lo dimostro quando soffro e solo davanti a te ho pianto / Forse mi ha reso meno uomo ma più essere umano”, volendo rappresentare la caduta dell’ipocrisia sociale per dirigersi verso una maggiore sincerità e conseguente fragilità emotiva.

Più in generale, come descriveresti il tuo approccio alla scrittura?
Un approccio tal volta casuale. L’ispirazione come in tutte le cose viene nei momenti più disparati.
Ciò che accomuna la maggior parte dei miei brani è sicuramente l’orario in cui inizio a comporli, ovvero di notte, partendo o da una frase che mi viene in mente o una da una melodia che inizio a strutturare sul pianoforte o alla chitarra.
In alcuni casi il testo ha la precedenza. Ciò avviene quando ho chiaro il messaggio che voglio trasmettere, puntando poi a creare musicalmente il miglior sostegno possibile, mentre in altri casi la musica viene prima e riesce a guidarmi con la composizione verso stati d’animo più definiti.

Guardando, invece, al tuo percorso personale, quando hai capito che la musica sarebbe potuta diventare qualcosa di concreto per te?
La musica per me è diventata qualcosa di concreto nel momento in cui sono riuscito ad ottenere “il nesso” tra ciò che volevo esprimere e i mezzi effettivi per farlo.
Dalle prime canzoni che riuscivano in questo intento ho visto della concretezza nel progetto. Il resto sono solo piccoli traguardi che sto ottenendo utili, per tenere conto del percorso che sto seguendo e delle tappe che sto raggiungendo.

Progetti futuri?
Tanti, tante in canzoni in bozza e alcune finite durante gli anni di preparazione del mio primo progetto. Al momento ho intenzione di affrontare i miei prossimi lavori con tutta la consapevolezza acquisita in questi anni, per poter evolvere il progetto e dargli una dimensione sempre più chiara.

Chi è Il Nesso 139 oggi?
Un ragazzo che sta ancora cercando se stesso, che vuole scrivere grande musica e che ha paura di cadere nella banalità della vita.

Dove, invece, vuole arrivare?
Il mio obbiettivo finale con la musica è suonare allo stadio olimpico di Roma. Questa è la meta più grande che mi sono prefissato e tutto il lavoro che farò sarà focalizzato al raggiungimento di questo obbiettivo.

Chiudiamo con una domanda che ci piace porre a tutti i talenti emergenti che intervistiamo: feat dei sogni?
Uno degli artisti che mi ha influenzato maggiormente negli ultimi anni è stato Nayt e per me sarebbe un onore condividere un brano con lui.
Lo ritengo il migliore nel panorama italiano, per scrittura e versatilità, la stessa che sto ricercando molto anch’io nel mio percorso, non volendo auto-limitarmi con delle etichette e generi musicali ben definiti.

Grazie per il tuo tempo. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a tutti voi per l’interesse e le domande non banali.
Mi sono divertito a rispondere e spero che ci risentiremo presto.
Un abbraccio, Andrea

Profilo Spotify dell’artista.

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