Intervista – Introspezione, fragilità e autenticità: ADEN

Foto di Lizaveta Mantsevich

Intervista al cantautore calabrese, protagonista dell’episodio 720 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 12 settembre 2025.

ADEN è il nuovo progetto artistico di Andrea Lombardo, cantautore di Catanzaro. Con il suo nome di nascita ha calcato il palco dell’RDS Summer Festival, conquistando un posto tra i 12 finalisti nazionali del 2024.
Dopo quell’esperienza, Andrea ha scelto di spingersi oltre e intraprendere un percorso più intimo e sperimentale. Così ha preso forma ADEN, un progetto che intreccia indie pop e r’n’b con atmosfere oniriche e un forte respiro cinematografico.

Il debutto è segnato dal singolo “SOGNI”, brano che apre ufficialmente questa nuova fase, in parallelo al suo ingresso in Flamingo Management.
Disponibile, invece, da venerdì 17 ottobre, “PRIMA DI DORMIRE” è il suo nuovo brano.

Di questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessante intervista.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Iniziamo subito da “PRIMA DI DORMIRE”, il tuo nuovo brano.
“PRIMA DI DORMIRE” è un brano che racconta la vulnerabilità e il bisogno di ritrovarsi, tra pensieri notturni e verità non dette. Il pianoforte guida una produzione essenziale ma intensa, dove voce ed emozione restano al centro.

Il brano è uscito solo da qualche giorno, ma ha già ottenuto ottimi riscontri.
Sì, ha attirato l’attenzione degli editor di Spotify, entrando nella playlist Anima R&B e confermando la direzione artistica intrapresa con il primo singolo, “SOGNI”.

Veniamo, ora, proprio a “SOGNI”, il brano di debutto di questa nuova fase del tuo percorso. Cosa rappresenta per te questo debutto e che tipo di “inizio” hai voluto raccontare?
“SOGNI” nasce dalla volontà di rappresentare quel sogno che ti apre gli occhi. Sensazioni tanto sbiadite quanto forti, che fanno male, soprattutto quando non sai di aver bisogno di aiuto. Per me è stato il modo di inaugurare un percorso musicale autentico, senza cercare di adattarmi a niente e a nessuno.

Nei versi di “SOGNI” emergono immagini forti e intime, tra cadute e silenzi. Cosa volevi comunicare attraverso questo testo e quanto c’è di autobiografico in ciò che racconti?
Il brano racconta la fatica di orientarsi quando tutto sembra sfuggire di mano. C’è molto di personale, di momenti in cui non sapevo più dove fossi, come se avessi perso la bussola e stessi andando in 500 direzioni diverse. La musica è stata il modo per dare forma a queste sensazioni e renderle condivisibili.

La scelta di “dare vita” ad ADEN, dunque, segna un nuovo capitolo del tuo percorso. Cosa ti ha spinto a questa trasformazione e cosa racchiude questo nuovo progetto rispetto al passato?
Dopo anni di esperienze sotto il mio nome di nascita, ho sentito che il percorso precedente non mi rappresentava più completamente. Con ADEN ho voluto dare una svolta, creando uno spazio in cui potevo esprimere fragilità, introspezione e ricerca personale, senza filtri, con un linguaggio musicale mio.

Quanto è stato importante, in questa nuova fase, lavorare con Federico Novelli e Marco Taurisano? Cosa ti ha colpito di più del loro approccio alla produzione?
In studio abbiamo lavorato a 360°, seguendo insieme dalla scrittura alle produzioni fino alla registrazione. Mi ha colpito la loro capacità di ascoltare ogni dettaglio, di valorizzare le sfumature vocali e di costruire un suono cinematografico che rispecchiasse davvero le emozioni del brano.

Come descriveresti la tua musica oggi, e che tipo di direzione vuoi darle in futuro?
La mia musica unisce fragilità e sperimentazione, con grande attenzione ai dettagli vocali e sonori. Voglio continuare a creare un suono autentico, personale e cinematografico, senza compromessi, esplorando sempre nuovi territori emotivi e sonori. Con questo non rinnego la musica pop, che fa parte della mia formazione, ma credo che accontentarsi non sia la strada giusta.

Esiste un artista, un album o un brano che ti ha influenzato più di altri nella costruzione del tuo nuovo immaginario musicale?
Ho avuto un grosso imprinting con FINNEAS, che mi ha ispirato su tantissimi aspetti della musica: dal modo di scrivere al lavoro in studio, fino all’attenzione ai dettagli sonori. Oltre a lui, ascolto molta musica internazionale senza limiti di genere, che mi nutre di influenze diverse.

Guardando indietro, a quale altro tuo brano (pubblicato o meno) ti senti ancora particolarmente legato, e perché?
“Fuori Posto”, un brano pubblicato ancora sotto il mio nome di nascita, Andrea Lombardo, è il primo in cui mi sono davvero lasciato andare, aprendo una parte viscerale e intima di me.

Chi è ADEN oggi?
ADEN è un progetto che racconta introspezione, fragilità e autenticità. È uno spazio in cui posso sperimentare e trasformare emozioni personali in musica, un suono che è riconoscibile e identitario.

Dove, invece, vuole arrivare?
Voglio crescere come artista e arrivare alle persone con il mio messaggio e il mio sound. Voglio trasformare questa passione così viscerale in un lavoro a tempo pieno, potendomi dedicare completamente alla musica, costruendo un percorso autentico e personale passo dopo passo.

Fatti un augurio per il futuro.
Di riuscire sempre a mantenere la mia autenticità, a sperimentare senza paura e a toccare le persone con la mia musica.

Prima di salutarci, la nostra domanda di rito: qual è il tuo feat dei sogni?
Thasup. Può sembrare strano, vista la distanza stilistica, ma la sua musica ha rappresentato una vera rivoluzione nella mia crescita artistica e ci sono ancora legato tantissimo.

Grazie per il tuo tempo. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi e un saluto grandissimo a tutti i lettori!