Intervista – American boy: Simone Bernini

Intervista all’artista classe ’97, protagonista dell’episodio 727 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 7 ottobre 2025.

Simone Bernini è un artista nato a Torino il 21 Gennaio del 1997.
Crescendo in una famiglia di musicisti, tra cui suo padre, un apprezzato artista Country, Simone ha avuto la fortuna di esplorare vari generi musicali fin dagli inizi. Questo lo ha portato a innamorarsi dello storico panorama musicale americano (Rock’n’Roll, Blues, etc) che ha scelto come principale via espressiva. Il suo percorso musicale, partito dal busking per le strade e nei locali della sua città natale, ha avuto la sua più importante crescita dopo la realizzazione di contenuti su TikTok e Instagram. Da quel momento Simone collabora con varie realtà nel mondo dei social e in parallelo prosegue portando la sua musica su i palchi d’Italia; ora come ora non è stato mai così bene con se stesso.

“MEMPHIS”, uscito il 6 giugno 2025, è un caso affascinante nel panorama musicale emergente italiano.
Un brano rock’n’roll, pubblicato con una distribuzione indipendente, che ha raggiunto dei risultati straordinari, superando 1,5 MILIONI di stream sulle piattaforme digitali e totalizzando oltre 16 MILIONI di views ai reel su TIKTOK e INSTAGRAM.
Il successo di “MEMPHIS” ha portato SIMONE BERNINI ad esibirsi al 105 Summer Festival per conto di XMasters a Senigallia, segnando l’inizio di un entusiasmante percorso live con varie date in arrivo.
“JOHN MAHONE” , invece, è il suo ultimo signolo. Il brano è l’ennesima prova del talento dell’artista classe ’97, che sta disegnando, brano dopo brano, uno stile sempre più personale e riconoscibile.

Per conoscere ancora meglio lui e la sua musica, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Simone. Partiamo dal principio. Sei cresciuto in una famiglia di musicisti, quanto ha inciso questo ambiente sulla tua formazione e sul modo in cui vivi oggi la musica?
Ha inciso parecchio perché mi è stato tramandato già dagli inizi il valore della musica nella vita, compagna di momenti e ricordi, tuttora è così, continuo ad essere un sognatore e sotto ogni mio film mentale c’è sempre una canzone che lo accompagna. Con il tempo ho trovato il mio gusto e sicuramente in futuro insegnerò ai miei figli, semmai dovessi averne, che la musica rende tutto più colorato.

Esiste, invece, qualche artista che ti ha influenzato nella tua formazione artistica? 
C’è un aneddoto riguardo ciò. Una volta ripudiavo un artista perché tanti lo odiavano e quindi mi vergognavo ad ascoltarlo con altre persone. Dopo che ho capito le potenzialità paurose che avesse sia sul palco sia vocali (tecnica e melodie) ho “mangiato” ogni suo video su YouTube fino ad impararne delle skills. Questo artista è Justin Bieber. Man mano si sono aggiunti altri mentori dai quali ho imparato molto.

Hai spesso dichiarato il tuo amore per il panorama musicale americano, dal Rock’n’Roll al Blues. Cosa ti affascina di più di quel mondo e come cerchi di reinterpretarlo con la tua identità artistica? 
Nel panorama attuale italiano sottovalutiamo quanto la black music abbia influito su tutto ciò che riguarda la musica. Amo tutti i generi, il blues, il soul, il rock’n’roll, che mi hanno accompagnato nella mia crescita e che non sono mai mancati nei film che guardavo, molto spesso ambientati negli States. A modo mio, cerco di creare il mio film ed ogni pezzo per me è una potenziale colonna sonora, con la quale accaparrarsi un Oscar. 

Il tuo percorso è partito letteralmente dalla strada, con il busking: che cosa ti ha insegnato quel periodo e quanto ha influenzato il tuo modo di stare sul palco oggi?
Sono tuttora una persona timidissima, ma il busking mi ha insegnato che cantare mi sblocca tutti i freni inibitori. È stato anche grazie ad un amico che mi sono buttato nel busking, perché mi faceva sentire meno solo. Oggi sul palco, se c’è la mia band sono solo molto più gasato ma anche da solo non è male.

A tal proposito, quanto è importante, per l’espressione della tua arte, la sfera dei live?
Penso che per ogni artista, il live sia il coronamento materiale di tutto il lavoro fatto negli studi. È tutto un altro mondo, ti mette proprio alla prova e ti fa rendere conto di quanto realmente valgano quei numeri che si vedono su Spotify. E poi diciamocelo. Nei live con i pezzi puoi fare qualsiasi cosa, lo show è tutto.

A un certo punto del tuo cammino, poi, i social sono entrati nella tua storia artistica. Come vivi questo equilibrio tra contenuto digitale e autenticità musicale?
Ora nel 2025, i social sono un mezzo incredibile di sponsorizzazione quando non hai un soldo e quando nessuno magari ti mette davanti un budget da spendere per il marketing. Però, se devo dirla tutta, ne farei volentieri a meno per poter dedicare tutto il mio tempo alla scrittura, quella super concentrata.

Oggi collabori con diverse realtà del mondo social: ti senti più creatore di musica o di connessioni? 
A me piacciono molto le connessioni, ma solo quando si parla di connessione a livello artistico. Mi piace condividere con altre persone le nostre rispettive arti. 

Parliamo del tuo ultimo singolo, “JOHN MAHONE”. Ti va di raccontarci questo brano? 
“JOHN MAHONE” è un brano super leggero, come dico, io molto poco sbattone. Racconta di un campione, pilota di auto da corsa super egocentrico che flirtando con una ragazza, arrivati a letto, fa cilecca e quindi tutta la sua nomea è compromessa. Lui non demorde però. Vuole darsi il tempo di “un pit stop” per riprendersi e darsi una seconda possibilità. La metafora del brano è proprio quella che anche il campione dei campioni, visto da tutti come un macho che non fallisce mai, è umano.

“JOHN MAHONE” arriva dopo “MEMPHIS”, il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale e che ha raggiunto dei risultati straordinari.
“MEMPHIS” è nata per necessità, in un momento dove quel ritmo prorompente mi stava uccidendo la testa, buttata subito sul GarageBand dell’iPhone e poi riprodotta in un secondo momento in studio. Kaj il mio produttore mi ha detto la frase “o floppa di brutto o fa un chiasso enorme”. Non potevamo mai aspettarci effettivamente che seguisse la strada più giusta. Il brano è semplicemente il racconto di una band che vive il sogno di suonare nella città simbolo della musica in America, come una nuova Memphis mafia, il gruppo formato da Elvis e i suoi collaboratori. Come hai detto in precedenza, io seguo l’immaginario di un film e quale film migliore di “Full Metal Jacket” per esprimere al meglio il rock’n’roll degli anni ‘60? Il successo deriva dal trend della corsa, totalmente inaspettato e anti-strategico, ma va benissimo così. Fierissimo di questo brano dal primo giorno che è nato e ora ancora di più, sapendo che attorno si è creato un devasto disarmante. Forse è proprio vero che grazie a quel pezzo siamo riusciti a riportare almeno un po’ il rock’n’roll in Italia.  

CREDITI
Autori / Compositori: Simone Bernini, Luca Tamborra, Fabrizio Caglioti, Kevin Santoro, Davide Vigna, Davide Dezzutti
Producer del brano: KAJ (Fabrizio Caglioti)
Etichetta: Indipendente
Distribuzione: Indipendente

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi obiettivi o sogni artistici? C’è un progetto, un tour o magari una collaborazione che ti piacerebbe realizzare?
I miei prossimi obiettivi artistici sono semplicemente quelli di tirare fuori più musica possibile e di poterla cantare su più palchi possibili, creare uno show visivamente incredibile e poter girare non solo l’Italia, ma magari l’Europa e perché no, gli Stati Uniti, portando la corrente rock italiana anche lì. Mi piacerebbe collaborare con artisti internazionali, ma soprattutto includere all’interno del rock qualche figura italiana pop, che non si è ancora vista in una veste rock’n’roll.

Prima di salutarci, domanda di rito: feat dei sogni?
In questo momento, secondo il periodo in cui mi trovo, mi piacerebbe tantissimo fare un brano country con Post Malone, un brano soul con John Legend e un brano blues con Stapleton. Da lì potrei anche smettere di cantare.

Grazie Simone, è stato un grande piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi!

Profilo Spotify dell’artista.

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