Intervista a Daniele Incicco, artista impegnato in una nuova fase del suo percorso artistico.
Artista e autore italiano, avvia la propria carriera musicale come frontman e co-fondatore dei La Rua. Con la band raggiunge traguardi significativi come la vittoria ad Area Sanremo nel 2012, l’apertura dell’unica data italiana degli Imagine Dragons a Milano nel 2013 e la partecipazione al Concerto del Primo Maggio a Roma per ben tre edizioni (2015, 2017, 2019).
Nel 2016 Incicco e i La Rua partecipano al serale di Amici di Maria De Filippi, sotto la guida dei direttori artistici Emma Marrone ed Elisa. Successivamente, il brano “Tutta la vita questa vita” diventa la sigla del Dopofestival di Sanremo 2017, consolidando il successo della band. Nel 2018, con il singolo “Alla mia età si vola”, Daniele conquista il secondo posto a Sanremo Giovani, guadagnandosi il record del televoto. Questo traguardo lo porta, insieme alla band, a rappresentare l’Italia in un tour mondiale organizzato da Rai e dal Ministero degli Affari Esteri, toccando 5 continenti.
Negli anni Incicco prosegue la sua evoluzione artistica collaborando con Elisa Toffoli, con la quale firma i brani “Sotto un treno”, “Cinghiali” e “Periodo di Merda”.
Oggi si presenta anche come solista, portando con sé l’esperienza e la passione maturate negli anni con i La Rua. Il suo percorso da solista si apre con il brano “Piccola”, primo atto di una nuova narrazione musicale più intima e personale, a cui segue “Zero Pensieri”, una canzone che celebra la leggerezza come antidoto alle difficoltà quotidiane.
Oltre alla carriera da performer, Daniele Incicco è anche autore per altri artisti: ha scritto brani per Alessandra Amoroso, Noemi e altri nomi della musica italiana.
Disponibile, invece, dal 24 ottobre 2025, “Rimandato a Settembre” è il suo ultimo singolo (fuori per Lungomare Srl e distribuito da Believe).
Il brano affronta con schiettezza il senso di inadeguatezza e di fallimento che ognuno, almeno una volta nella vita, ha provato. La metafora del “rimandato a settembre” diventa simbolo universale di chi si è sentito impreparato davanti alle sfide, di chi ha dovuto fare i conti con assenze, errori, colpe non dette e una maturità rimandata.
La produzione di Vanni Casagrande (che vanta importanti collaborazioni con artisti del calibro di Elisa, Fabri Fibra e Jovanotti) conferisce al brano “Rimandato a Settembre” un suono capace di unire fragilità ed energia. Il lavoro di squadra è stato completato in studio con le chitarre di Charlie Mariani, il basso di Matteo Grandoni e l’attività di mixing e mastering a cura di Nacor Fischetti,
L’abbiamo contattato per porgli qualche domanda ed abbiamo parlato con lui di questo brano e di altri temi.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Daniele. Grazie per averci concesso il tuo tempo.
Partiamo da “Rimandato a Settembre”, il tuo ultimo singolo: da dove nasce e cosa rappresenta per te in questo momento del tuo percorso?
Nasce da un evento lontano che mi ha destabilizzato al punto da togliermi la speranza nel futuro. Di conseguenza non avevo più interesse in nulla, tantomeno nella formazione.
La produzione è curata nei dettagli, ma lascia spazio alla fragilità. Come avete costruito questo equilibrio tra energia e introspezione?
Grazie al lavoro in sinergia con Vanni Casagrande abbiamo cercato di essere delicati e potenti allo stesso tempo, mantenendo una voce dolce su un impianto energico.
Prima di “Rimandato a Settembre” hai pubblicato “Piccola” e “Zero Pensieri”. C’è un filo che unisce queste tre canzoni?
Sì, sono canzoni che vengono dalla mia vita, senza costruzioni. Ho cercato di parlare solo di quello che vivo.
In “Zero Pensieri” racconti la leggerezza come forma di resistenza.
Nasce da una multa enorme che mi arrivò qualche anno fa. Non riuscii a dormire la notte. La mattina seguente, appena sveglio, scrissi la canzone.
“Piccola” invece mostra un lato più intimo e malinconico. Ti senti più a tuo agio nel racconto personale o in quello universale?
Mi sento a mio agio nel raccontare ciò che vivo, perché ne conosco le energie.
Negli anni tante sono state le importanti tappe del tuo percorso artistico: cosa hai portato con te da quelle esperienze?
Mi hanno insegnato a riconoscermi nei brani. Mi hanno dato gli occhiali con cui osservarmi con sincerità.
Rigurdo il tuo approccio alla scrittura, parti più spesso da un’immagine, da una frase o da una sensazione? Come si articola il processo creativo?
Non ho una regola. A volte nasce da una frase, altre da una melodia o da un’idea. Mi lascio trasportare da ciò che arriva.
Hai scritto anche per altri artisti: quanto è diverso scrivere per te stesso rispetto a farlo per qualcun altro?
Di solito succede quando un mio brano personale piace a qualcun altro. Non riesco a scrivere senza essere onesto.
C’è un suono o un artista che in questo periodo ti sta ispirando particolarmente?
I Radiohead. Sto ristudiando la loro discografia e me ne sto innamorando perdutamente.
Se potessi, invece, scegliere un feat dei sogni, italiano o internazionale, con chi ti piacerebbe condividere un brano?
Eddie Vedder. Vorrei raccontare il difficile della vita insieme a lui.
Guardando al futuro, a cosa stai lavorando ora?
Al disco, che spero esca in primavera, e intanto mi diletto nella ricerca dei tartufi.
Grazie ancora per la disponibilità, è stato un grandissimo piacere. In bocca al lupo per questo nuovo percorso e alla prossima.
Vi ringrazio, è stato un piacere condividere questo pezzo di percorso.
Profilo Spotify dell’artista.
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