Intervista al giovane e talentuoso artista protagonista dell’episodio 740 della nostra rubrica #LFMConsiglia (14 novembre 2025) e vincitore del premio Artista del mese di novembre 2025.
Francesco Di Fiore canta da quando era bambino. Vincitore di numerosi concorsi musicali, si è distinto per la sua sensibilità interpretativa e per un timbro vocale unico, capace di trasformare ogni parola in emozione. Oggi fa parte del roster MTmusic, seguito dal team di management composto da Mary Tondato, Roberto Ammannati e Fabio Ceccanti, da sempre attenti alla nuova scena musicale italiana.
Dopo aver conquistato pubblico e giudici a X Factor con quattro “sì” unanimi e un’interpretazione intensa di Before You Go (Lewis Capaldi) il giovane cantautore toscano di 18 anni, è tornato con il suo nuovo singolo “Harry e Sally”, disponibile su tutte le piattaforme digitali per MTmusic.
In meno di un mese il brano ha superato 45.000 ascolti su Spotify, confermando Francesco tra i talenti più amati di questa edizione di X Factor nonostante la sua uscita alle Last Call.
“Harry e Sally” racconta la fine di un amore con delicatezza e autenticità, alternando malinconia e dolcezza.
Per conoscere ancora meglio questo brano e, più in generale, lui e la sua musica, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato
Partiamo dal presente: cosa rappresenta per te “Harry e Sally” e da quale emozione è nata?
“Harry e Sally” rappresenta, per me, una valvola di sfogo. Il pezzo nasce da più sentimenti, quello che stavo attraversando era un periodo difficile pieno di emozioni che ancora non avevo provato sulla mia pelle, principalmente la malinconia e solitudine.
È un brano che parla della fine di un amore con molta delicatezza: qual è l’immagine o il momento che ti ha spinto a scriverlo?
Come detto, quando ho scritto“Harry e Sally” stavo attraversando un momento molto difficile, da poco mi ero lasciato e il mio gruppo di amici era sparito, avevo così tanto da dire ma nessuno con cui parlare, per la prima volta ho provato la solitudine. “Harry e Sally” nasce quindi da uno sfogo. La notte di capodanno 2025 decisi di prendere in mano carta e penna e fare uscire tutto ciò che mi stavo tenendo dentro da ormai mesi.
Nel cantarlo, qual è la parte che senti più tua, quella che ti tocca ancora quando la interpreti?
In generale sento mio un po ‘ tutto il pezzo, ho davvero messo tutto me stesso in quelle parole ma se dovessi scegliere uno ti direi la seconda strofa, lì è dove ho cercato di essere più diretto possibile, infatti questa strofa è quasi più parlata che cantata.
Anche dai tuoi primi passi sul palco hai mostrato una grande sensibilità interpretativa: quando hai capito che la voce sarebbe stata il tuo modo di raccontarti?
Ho capito che la musica e la mia voce sarebbe stata il modo di raccontarmi quando ho intravisto che cantare mi liberava, come una sorta di terapia.
Quali artisti (italiani o internazionali) hanno influenzato il tuo modo di cantare e di scrivere?
Mio padre ha sempre avuto un cofanetto con tutti i CD di Battisti che ascoltavamo insieme e canticchiavo dappertutto, persino a scuola facendomi guardare male da gli altri bambini. Mia madre invece mi introdusse nel mondo dei Queen e penso che questa accoppiata di musica italiana e allo stesso tempo estera, così distanti tra loro, abbia influenzato molto la mia opinione musicale.
Ti abbiamo visto emozionare pubblico e giudici: cosa significa per te “arrivare” alle persone quando canti?
Arrivare alle persone per me significa farle sentire qualcosa, farle emozionare. Che sia un brivido, che sia una lacrima, che sia un pensiero. Questo è ciò che conta davvero.
Nel processo creativo, sei più istintivo o più riflessivo? Le tue canzoni nascono di getto o ci ritorni tanto sopra?
Le mie canzoni come ho già detto nascono da sfoghi, ho imparato che per me il modo migliore per stare bene è quello di scrivere su carta ciò che ho dentro e solitamente buona parte del pezzo viene concluso in un unico atto.
Come vivi questo momento in cui stai costruendo la tua identità artistica? Cosa stai scoprendo di te?
Questo è il momento più importante, è qua che bisogna dare il massimo e non perdersi d’animo. Personalmente sto vivendo questo momento in maniera abbastanza stressante ma questo perché voglio davvero dare il massimo e se questo è il prezzo da pagare lo pagherò. Sto scoprendo molto su me stesso, da quando ho iniziato questo progetto penso di essere diventato un’altra persona.
Dove pensi ti possa condurre il tuo percorso di evoluzione, in futuro?
Attualmente non saprei, sono troppo dentro il progetto attuale per immaginare la mia evoluzione artistica.
Ricordo che da bambino ho sempre avuto un’ammirazione nei lavori artistici: doppiaggio, teatro, musica, tranne il disegno, lì sono proprio negato. Quindi non mi stupirei se tra una decina d’anni mi ritrovassi a recitare o doppiare un film.
Se potessi scegliere un feat dei sogni, qualcuno con cui senti un’affinità emotiva o vocale, chi sarebbe?
Ho molti feat dei sogni, molti ormai impossibili ma se dovessi sceglierne uno ti direi Salmo; sì, so che può sembrare strano per un artista come me fare un feat con un rapper ma quello che conta è, appunto, l’affinità emotiva che sento con la persona.
Prima di salutarci, guardando avanti, cosa vorresti che il pubblico scoprisse di te attraverso i prossimi brani?
Vorrei che il pubblico scoprisse che sono esattamente come loro, una persona che prova sentimenti, che ride, che piange e che vive. Una persona come tutte le altre ma che vuole far sentire capiti gli altri .
Grazie Francesco. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
Grazie a voi, è stato un piacere.
Profilo Spotify dell’artista.
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