“Matricole” è la rubrica di “La Freddezza Music” che ripercorre i primi passi di artisti che, oggi, sono tra i più seguiti ed amati del panorama musicale italiano (e non solo), quando anche loro erano degli “emergenti”.
Appuntamento di oggi dedicato a Nina Zilli.
Con la sua voce cristallina ed un timbro inconfondibile, Nina Zilli è senza dubbio una delle artiste italiane più eleganti del panorama musicale italiano.
Un percorso artistico, il suo, ricco di importanti traguardi e che l’ha portata a calcare importanti palchi in giro per l’Italia e per l’Europa. Nel 2012, infatti, (scelta da una commissione che all’epoca eleggeva l’artista italiano da iscrivere al festival europeo) ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest, con il brano “L’amore è femmina (Out of Love)“, terminando la rassegna con un ottimo nono posto. A questo si aggiungono i tanti successi inanellati negli anni (con milioni e milioni di ascolti sulle piattaforme digitali), le 4 partecipazioni al Festival di Sanremo e la brillante carriera televisiva.
Tuttavia, come la nostra rubrica vuole, torniamo fino agli inizi, quando il suo percorso artistico ha spiccato il volo.
Siamo nel 2009 e, dopo alcune esperienze come veejay, e in campo musicale con alcuni gruppi, l’artista piacentina firma un contratto discografico con l’etichetta Universal, con la quale pubblica l’EP omonimo di debutto.
Singolo estratto dall’ep, “50mila“, brano che vanta la collaborazione di Giuliano Palma e che da subito ottimamente accolto.
Divenuto ben presto un vero e proprio “tormentone” per l’estate 2009, inserito come colonna sonora del film “Mine vaganti” e (successivamente) nel videogioco Pro Evolution Soccer 2011, grazie a questa canzone Nina raggiunge la notorietà. A dimostrazione di quanto questo pezzo significhi per lei e per chi ama la sua musica, il fatto che ancora oggi risulta tra i più ascoltati.