Intervista – Maëlys racconta “Senza numero civico”

È la volta di “Me ne andrò“.

Me ne andrò” è senza dubbio la traccia più intima e personale del disco. Parla di un momento preciso: una stanza quasi buia, con delle luci soffuse, uno spazio condiviso, una chitarra suonata nella penombra. E mentre i due interlocutori condividono questo istante, uno dei due sa già che quello sarà l’ultimo momento in cui saranno insieme. “È meglio se non mi guardi, sai, svanisci un po’” è un appello all’altro, un’ammissione di fragilità: quando sai che qualcosa finirà prima ancora che cominci, preferisci quasi non avere troppi ricordi definiti.

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