Intervista – La “dichiarazione musicale” di sigarettewest

Foto Klim

Intervista al giovane artista classe 2001 (protagonista dell’episodio 627 della nostra rubrica #LFMConsiglia del 18 novembre 2024, con il brano “America Latina”) in occasione dell’uscita di “Città Deserto“, il suo primo ep.

Sigarettewest, nome d’arte di Matteo Siffredi, è giovanissimo cantautore ligure classe 2001.
Da sempre legato al mondo della musica, è a soli 14 anni che scrive le sue prime canzoni.
Si trasferisce a 19 anni a Milano, città che lo segna particolarmente e con la quale sente di avere un legame molto forte che lui definisce un ”mood” di vita. Il suo primo live avviene direttamente nel 2022 alle audizioni di X Factor, davanti a migliaia con la sua versione de “L’appuntamento” di Ornella Vanoni. Da quel momento sigarettewest inizia un percorso di ricerca e sperimentazione durante il quale produce, scrive e arrangia i suoi brani, trovando finalmente la sua estetica e il suo suono: un cantautorato anni ’70 che unisce influenze alternative ed R&B, quali Rodriguez, Jeff Buckley, Peppino Gagliardi e Radiohead.

Disponibile dal 24 gennaio, con Artist First, “Città Deserto” è il suo primo EP.
L’EP parla di un grande amore vissuto, delle persone che il giovane artista ha incontrato sulla propria strada, dei legami che ha tentato di nutrire. Racconta di Milano, una città che si dipinge di grandezza e ambizione, ma che nasconde la sua vuota verità dietro un velo di plastica. Milano è il sogno di andarsene, con la mente, verso isole lontane, dove il mare è caldo e l’aria sa di Mediterraneo. Parla del legame dell’artista con la Liguria, una terra che ha visto sbiadire mentre la vita milanese si consumava. A Milano, dove ogni attimo è una corsa, i rapporti diventano estranei, difficili da coltivare, mentre il tempo scivola via velocissimo.

Di questo e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo dall’ultima tappa del tuo viaggio musicale: il tuo EP “Città Deserto“. Cosa rappresenta per te questo progetto?
Un cerchio che si chiude. Un viaggio partito dalla Liguria e concluso a Milano. La mia dichiarazione musicale, in cui ho ricercato le sonorità e le parole che più mi rappresentavano.

La title track “Città Deserto” apre l’EP con un’impronta ben definita. Ci racconti la storia dietro questo brano?
Nasce a Milano qualche tempo fa in un periodo in cui stavo capendo la direzione da prendere.
Così è uscita lei, ho fatto scorrere tutti i pensieri e mi sono ritrovato in mano queste canzone. Tra la malinconia di non essere dove davvero vuoi essere e tutte le sensazioni che mi hanno accompagnato in una Milano deserta.

Oltre alla title track, c’è un pezzo che senti rappresentare al meglio l’essenza dell’intero EP?
L’EP si conclude con “Unisono“, canzone che ho sentito come una rinascita personale. La sua semplicità ed eleganza mi hanno coinvolto molto a livello emotivo e così ho cercato di scrivere un testo degno della musica.

Il tuo stile musicale è molto personale e riconoscibile. Come hai costruito questa identità sonora e dove immagini possa portarti in futuro?
Mano a mano, canzone su canzone. Stare tutto il giorno davanti a un foglio bianco senza sapere da dove partire e poi prendere coraggio e immergersi completamente, mettersi a disposizione della musica e dell’emotività che ne deriva.
Il futuro è imminente. Scriverò altre canzoni, usciranno, le presone le ascolteranno. Quello che succede, succede.

Ci sono artisti, italiani o internazionali, che consideri dei punti di riferimento?
Micheal Kiwanuka, Rodriguez, Buena Vista Social Club, Edu Lobo, Radiohead, Peppino Gagliardi.

Facciamo un salto indietro nel tempo: com’è iniziato il tuo viaggio nel mondo della musica?
Ho iniziato in giovane età, ascoltato quello che piaceva a mio padre e dopo un tot ho iniziato a capire cosa rappresentasse. Ho preso la chitarra in mano, ho toccato i tasti di un pianoforte, ho scritto, ho sputato fuori le emozioni. È stato uno sfogo, non qualcosa che volevo essere, ma qualcosa che col tempo è diventato essenziale per stare bene.

Guardando al tuo percorso finora, qual è stato il momento più significativo per te e la tua musica?
Il rilascio del mio primo EP.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Su cosa stai lavorando?
Canzoni belle, belle da morire. Portare la mia musica live, farla sentire alle persone, così che entrino più nel mio mondo e assaporino la vera essenza delle mie canzoni.

Hai un obiettivo preciso che sogni di raggiungere nella tua carriera?
Essere unico, non il più bravo, non il più radiofonico. Solo unico.

Prima di concludere, una domanda che facciamo sempre ai nostri ospiti: con chi ti piacerebbe collaborare un giorno?
Micheal Kiwanuka, Verdena.

Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto e alla prossima.
A voi, grazie.

Profilo Spotify dell’artista.

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