Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”
Il suo marchio di fabbrica si riconosce sin dai primi secondi. Un flow che trascina, un testo che non lascia spazio a fraintendimenti. Mood da “ora ve le canto io”, e funziona benissimo. È uno di quei pezzi che troveremo in molte playlist.
Rose Villain – “Fuorilegge”
Gli invidiosi diranno una copia di “Click boom”, ma sarebbe più corretto dire che è una sua versione potenziata. Un brano che riesce a emozionare e far ballare allo stesso tempo, cosa mai scontata. Sul palco è sicura, incassa con stile i complimenti della platea e canta, eccome se canta. E diffidate da chi dice il contrario.
Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola”
Un brano costruito su una strumentale che ha il suo peso e che i tre interpreti sanno valorizzare senza mai sovrastarla. Per chi ama il genere, questa è già una hit. Guè e Tormento danno solidità al pezzo, mentre Joshua brilla con un timbro e un’interpretazione che colpiscono nel segno, bello ritrovarlo su questo palco (a proposito, vi lasciamo intervista rilasciataci dall’artista circa 3 anni fa, e pubblicata sul nostro sito CLICCA QUI).
Olly – “Balorda nostalgia”
Porta il suo stile, il suo modo di raccontare la musica. Semplicità che arriva diretta, immagini ben definite. È dato tra i favoriti, il che può essere una peso non da poco, ma lui gestisce tutto con la tranquillità di un veterano. Anche i bonus del Fantasanremo sono al sicuro.
Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Un brano maturo, senza rinunciare al drop che coinvolge. Sanremo-friendly, con ampio spazio orchestrale. Lei incanta occhi e orecchie.



