Intervista alla cantautrice “Artista del mese di Giugno 2021” del nostro portale.
Kya, al secolo Chiara Esposito, è una giovane e talentuosa artista classe ’99.
Nata a Napoli, si interessa alla musica sin da bambina.
Le sue doti canore non tardano a venire fuori; già all’età di tre anni, infatti, si diletta nel cantare le canzoni di Giorgia, Anastacia, Alicia Keys.
Questo amore cosi precoce per la musica, si tramuta in voglia di imparare.
Nel corso degli anni, infatti, intraprende un percorso di studi che porta la musica ad essere suo progetto artistico e il suo lavoro.
“La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quale strumento suoni o strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia”
[Tratto dal profilo Spotify dell’artista]
L’abbiamo conosciuta all’interno dell’episodio 221 di #LFMConsiglia del 17 giugno 2021, con il “Hegel“, brano molto apprezzato dai nostri utenti tanto da portarla a laurearsi Artista del mese di Giugno 2021.
In questa intervista la giovanissima cantautrice si racconta con grande disponibilità e trasparenza, offrendo moltissimi spunti interessanti riguardanti la sua musica, il suo percorso passato ed i suoi progetti futuri.
“Hegel” è stato il brano, apprezzatissimo da tutti i nostri utenti, che ti ha portato a vincere il premio di “Artista del mese” di giugno 2021. Ce lo racconti?
Certo. “Hegel” è un brano a cui tengo molto. Nasce in un momento in cui mi sono resa conto di dover dare un nuovo orientamento il mio modo di fare musica e di scrivere.
La difficoltà, nello scrivere questo brano, è stata proprio nel “semplificare”, nell’approdare ad un nuovo modo di raccontare l’amore, i sentimenti e gli smarrimenti di una ventunenne. Ho tentato di farlo in maniera immediata, fresca ed universale. Al contrario di quel che potrebbe suggerire il titolo, non si parla di filosofia in senso stretto ma di come, talvolta, alcuni pensatori possano porci di fronte a delle riflessioni. La canzone recita: “Non tutto è razionale, come dice sempre Hegel”, a sottolineare che, malgrado la straordinaria attualità del pensiero hegeliano, in realtà nella realtà c’è tanto altro oltre la razionalità e ci sono, per fortuna, cose che trascendono la pura ragione: e parlo dell’amore, della passione e perché no, in certa misura, anche l’arte.
Dopo “Hegel” è arrivato “Favela” (feat. Paci Ciotola), brano che ha accumulato decine di migliaia di stream. Ti aspettavi quest’ottimo riscontro?
Francamente, non me lo aspettavo. Il percorso di un cantante emergente è molto tortuoso e per niente facile. Talvolta ci aspettiamo risultati migliori e poi rimaniamo delusi, altre volte al contrario, invece, e si resta piacevolmente sorpresi. Quello che ho capito è che fare musica pensando al numero di streams, visualizzazioni e followers, svilisce il senso stesso della musica e il suo ruolo comunicativo. Quindi cerco sempre di ricordarmi perché lo faccio, al di là dei numeri che porto a casa.
Facciamo un passo indietro.
Ci racconti i tuoi esordi nel mondo della musica?
Ho iniziato a cantare da molto piccola. Avevo circa tre o quattro anni, ero in prima linea alle recite scolastiche e avevo uno spiccato senso del ritmo, infatti mi piaceva anche molto ballare. A undici anni ho iniziato l’accademia musicale e lo studio di canto leggero e, dopo pochi anni, ho cominciato a lavorare come cantante nei locali e ristoranti.
La musica è stata, in un certo qual modo, anche il mio lavoro, benché mi piacerebbe che lo diventasse in una direzione più personale, dunque, “artistica”. È questo quello che sogno da quando sono piccola.
Fino a questo momento, quale reputi essere la tappa più importante del tuo percorso artistico?
Vedere ultimata e pubblicata la produzione dei miei primi brani, senza dubbio, anche se, all’età di 16 anni, mi sono classificata seconda ad un contest Europeo, l’EuroTalent. Anche quella sicuramente è stata una grande gratificazione.
Quale obiettivo ti sei prefissata? Dove vuoi arrivare?
Sarebbe banale dire che mi piacerebbe vivere di musica e far sì che le mie canzoni fossero ascoltate da più persone possibili, quindi, dirò che l’obiettivo è trasmettere qualcosa, e soprattutto, qualcosa di nuovo e di autenticamente mio.
Il mio obiettivo è, dunque, di trovare una mia dimensione artistica, un mio modo di comunicare, un mio spazio vitale e artistico, che sia mio e non confondibile con quello di un altro.
Esiste un’artista alla quale ti ispiri?
Non ho un artista a cui mi ispiro ma ho decisamente molte influenze musicali. In realtà, sono così ricettiva a livello musicale che anche un brano ascoltato una sola volta potrebbe ispirare una mia melodia, o il mio modo di cantare, o anche una canzone.
Con chi, invece, sogni di collaborare un giorno?
In Italia, con Madame, o anche con Rkomi e Venerus. Per quanto riguarda artisti internazionali, io ho un debole per la musica francese, quindi direi, Angèle e Lous and The Yakuza.
Progetti in cantiere?
Spero, quanto prima, la pubblicazione di un EP; adesso sto scrivendo molto (e pubblicando poco), perché devo ammettere che più scrivo e più divento esigente, quindi, lavoro molto ai miei brani prima di esserne veramente soddisfatta.
Pazientate un pochetto e sentirete cose molto carine.
Fai un augurio a Kya per il futuro.
Non avere paura di osare, di cambiare strada e di metterti in discussione.
Lavora per diventare la tua cantante preferita! (E quella degli altri!)
Grazie Kya. È stato un piacere. In bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi.