Intervista – Dalla Luna alla Terra: Clairedemilune

Intervista alla protagonista dell’episodio numero 206 di #LFMConsiglia, dell’8 maggio 2020, con il brano “Dietro le Spalle“.

Clairedemilune (al secolo Chiara Sella) “viene dalla Luna ma suona per Terra”. Questa la frase, tratta dal suo profilo Spotify, che viene utilizzata per descrivere la musica ed il mondo della tanto giovane quanto talentuosa artista.
Chiara muove i primi passi inciampando sugli ottantotto tasti di un piano, per poi passare gran parte della sua vita in Conservatorio dove studia ed ama i grandi compositori classici. Scrivere canzoni è un bisogno, una terapia e un’esigenza dalla quale viene travolta dopo aver comprato il suo primo ukulele (Ginger Beer) e, soprattutto, dopo aver incontrato il suo produttore Matteo Gabbianelli dei kuTso, con il quale dà vita a tanti brani che raccontano di lei e dei suoi difetti, dei suoi sogni e delle sue paure.
I primi singoli ad essere pubblicati sono “Sparirò” e “Finché non finirà” (Aloha Dischi). Nel 2019 fa le valigie e parte insieme ai kuTso in apertura al loro tour acustico, nel quale ha l’occasione di esibirsi su e giù per lo Stivale, partecipando anche a diversi festival.

Disponibile, invece, dall’11 giungo 2021, “Clairedemilune” è il suo primo omonimo EP distribuito da Artist First / Costello’s.

Per conoscere ancora meglio lei ed il suo progetto artistico, l’abbiamo contattata per porle qualche domanda.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Foto Riccardo Lancia

Partiamo dal tuo ep. Come mai hai deciso di dargli il tuo stesso nome?
Ciao e grazie per queste domande, mi fa piacere poter chiacchierare con voi!
Per rispondere alla prima, direi che la scelta dell’omonimia è dovuta al fatto che il mio primo EP rappresenta la mia nascita come cantautrice. Siamo un’unica cosa, io e la mia musica, e mi è sembrato giusto non fare quindi distinzione tra la me sottoforma di corpo e la me sottoforma di note.

In tal proposito, ci racconti la scelta del tuo nome d’arte?
Il mio nome d’arte è un gioco di parole. Chi ascolta la classica sicuramente avrà riconosciuto il titolo di un noto brano di Debussy, Clair de Lune, e difatti è proprio da lì che affondano le mie radici. È una sorta di omaggio al “luogo” musicale dal quale provengo. Partendo da questo titolo ho poi aggiunto delle modifiche: Clair è diventato Claire, che vuol dire Chiara (che sarebbe il mio nome), e il “de” si è trasformato in “demi” che significa “mezzo” in francese. Se dovessimo tradurlo sarebbe letteralmente “Chiara Mezza-luna”. Sono molto legata a questo satellite e alle sue fasi nelle quali mi rispecchio quotidianamente, specialmente quando, appunto, è a metà ed è visibile sia la parte luminosa che quella scura. Ecco, questo è ciò che voglio far emergere di me con i miei brani, luce e tenebre.

Tornando all’ep, quali sono le emozioni, le sensazioni, che desideri trasmettere con questo progetto?
Il mio intento è quello di parlare del profondo, dell’abisso, del viscerale, ma in modo semplice, traducibile, genuino. Spero quindi di lasciare, come la mezza luna di cui parlavo, una dicotomia emotiva che forse si può tradurre con unica parola, a me molto cara: malinconia.

All’interno è presente “Dietro le Spalle“, brano con il quale ti abbiamo conosciuta, all’interno dell’episodio 206 della nostra rubrica #LFMConsiglia. Ti va di racconcarcelo?
‘Dietro le Spalle’ è un brano che è nato mentre fantasticavo al piano. A dire il vero fantasticavo di una persona che fantasticava di un’altra persona appena incontrata in un bar. Mi immaginavo che s’immaginava di prenderla per mano senza dire nulla, portarla fuori e passare una giornata con lei, nel silenzio. Una scelta improvvisa, un po’ come accade nel film di Linklater “Before Sunset”, solo che senza dialoghi. Nella mia testa in quel momento nessuno dei personaggi della mia fantasia stava avendo un genere preciso, così nel videoclip del singolo ho deciso di estrapolare un frammento di un amore semplice, tra due persone dello stesso genere.

Esiste, invece, tra i 4 pezzi che compongono l’ep, uno che incarna più degli altri gli intenti, i significati che volevi trasmettere?
Mi è davvero difficile rispondere a questa domanda, ogni singolo brano ha un significato importantissimo per me e rappresenta un aspetto della mia personalità, forse anche più di uno.
A livello testuale, Completamente mancante è la canzone che più sottolinea i miei pensieri ombrosi e costanti ma che spesso nascondo (o almeno ci provo) e che cerco di contrastare con la speranza di migliorarmi, di salvarmi. Tuttavia, Dietro le Spalle è quella che a livello di arrangiamento mi soddisfa maggiormente.

Guardando avanti, a cosa stai lavorando in questo momento?
In questo momento sto scrivendo nuove cose e raccogliendo i frammenti di alcuni cocci caduti che mi stanno insanguinando le dita. Sto leccando le ferite per riaprirle suonando al piano. Inoltre, sto portando avanti un progetto parallelo: una band tutta al femminile di cui spero di parlavi presto!

Torniamo, invece, un po’ indietro. Cosa significa per te, fare musica?
Fare musica significa conoscermi, per questo spesso scrivere è doloroso. Devo affrontarmi e a volte non mi va, eppure se non lo faccio sto peggio, molto peggio. La musica è coltello ma anche miele per cicatrizzare e per nutrirmi. Nasco da lei e muoio per lei.

Chi o cosa ha contribuito al tuo avvicinamento al mondo della musica?
Mio padre. È stato lui ha portarmi ai concerti di musica classica sin da quando ero piccolissima. Col tempo ho iniziato ad ampliare i miei ascolti con artisti e generi totalmente diversi tra loro, dai Paramore, che sono esplosi durante il periodo della mia preadolescenza (e che ancora adoro) fino ai Tool, passando per colossi come Tenco e Joni Mitchell, per i Queen (che ascolto sempre lavando i piatti), i Verdena, Nina Simone e molti altri.

Dove vuoi arrivare?
Sulla luna.

Prima di salutarci, domanda classica che poniamo ad ogni artista: feat. dei sogni?
Andrea Laszlo de Simone, ma lo dico sussurrando, che solo al pensiero divento una bambina piccolissima e con le guance ultra-rosse. In alternativa, Hatsune Miku.

Grazie, è stato un piacere. In bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi! È sempre bello parlare di musica. Vi mando un abbraccino.

Profilo Spotify dell’artista

Foto Riccardo Lancia

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