Intervista – Sotto il cielo “Rosso Porpora” insieme a Beart

Intervista al protagonista dell’episodio 266 di #LFMConsiglia, del 18 Ottobre 2021.

Beart, al secolo Riccardo Bartolini, è un giovane e talentuoso artista di Riccione, classe ’99.
La sua musica è dotata di più volti, tratti molteplici che sono prova, come lo stesso Beart afferma, della voglia di non avere paletti nella sua espressione artistica.

“Non mi piace avere un limite di genere, amo stravolgermi, trasmettere e far riflettere.”

Recentemente è stato uno dei protagonisti dell’edizione in corso di svolgimento di X Factor, arrivando fino alla fase dei Bootcamp e ricevendo apprezzamenti dai giudici.
L’esperienza all’interno del talent, oltre a mettere in luce le sue qualità, ha dato prova della sua grande energia e voglia di mettersi in gioco, ponendosi sempre nuovi obbiettivi.
Dimostrazione di questo incessante cammino verso nuovi traguardi, la tappa del suo percorso consumatasi già il giorno dopo la messa in onda della puntata del talent firmato Sky, di cui era tra i protagonisti: l’uscita di nuova musica.
Disponibile dal 15 ottobre 2021, “Rosso Porpora” è il suo nuovo singolo (con videoclip ufficiale pubblicato venerdi 12 novembre 2021).
Dopo il grande successo degli ultimi pezzi (con un totale di circa 300 mila stream), il nuovo brano (introspettivo, profondo e ricco di significati propri dell’artista, ma in cui tutti possono ritrovarsi), rappresenta un ulteriore passo in avanti nella crescita del talento classe ’99.

Di questo e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo da “Rosso Porpora“, tuo ultimo singolo e brano con cui ti abbiamo
conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di raccontarcelo?
Ho scritto questo brano perché avevo bisogno di speranza. Il testo racconta un amore che si divide per impraticabilità, è la storia del mio primo amore, dove mai è svanita la possibilità di un ritorno, solo quando il cielo sarà “Rosso Porpora”. Ho dovuto piangere per scriverla.

Sin dal momento della sua uscita, il brano ha goduto di un grande consenso. Ti aspettavi questo ottimo riscontro?
È sempre molto difficile pronosticare se e quanto piacerà un brano prima di un’uscita, ci sono sempre così tanti fattori imprevedibili. Ma essendo un brano scritto più di un anno fa, ho avuto modo di cantarlo live e avere una risposta del pubblico, che mi ha convinto dapprima dell’uscita.

Vieni da una partecipazione a X Factor, dove hai ottenuto ottimi riscontri. Cosa ti porti dietro da questa esperienza?
Una bella esperienza. Avrei voluto incidere di più, ma sono comunque contento di aver avuto modo di vedere un mondo ancora da me inesplorato, di aver mostrato una fetta della mia musica su quel palco, ma sopratutto di aver conosciuto tanti artisti da tutta Italia.

Abbiamo parlato di “Rosso Porpora“, l’utlimo in ordine di tempo; a quale dei tuoi brani passati, invece, sei maggiormente legato?
Ogni canzone ha la sua storia e i suoi ricordi.. cito “Same Child”, che in verità è uscito a più di 4 anni di distanza, eppure quel testo si lega così tanto con i miei pensieri ancora oggi.

Di solito, il nome scelto per il proprio progetto musicale, da parte di un artista, dice molto dell’artista stesso. Ci racconti la scelta del tuo?
Ci sono più significati dietro al mio nome, per i quali non basterebbe qualche riga, ma il più importante va inteso come BE ART dall’inglese essere arte, è un messaggio a chi mi ascolta: “sii arte”, perché credo sia la missione di ognuno, trovare la propria arte e diventarne parte.

Guardando altrove, esiste una canzone o un album di un altro artista, a cui sei particolarmente legato?
Vita spericolata“, di Vasco. Sento che rappresenti i sognatori che hanno a cuore solo il proprio sogno, quelli come me.

Prossimi passi del tuo percorso?
Oltre al tour invernale, di cui le date sono in continuo aggiornamento, stiamo
preparando tantissime sorprese, sono mesi che preparo musica e non solo. Non ci saranno stop.

Feat. dei sogni?
In Italia Salmo o Jovanotti, all’estero Kendrick o Adele.

Dove ti vedi tra 5 anni?
Va sempre male quando si guarda troppo avanti, però ho le idee molto chiare e spero mi portino a far conoscere il mio mondo a un pubblico sempre più ampio, su palchi sempre più grandi, dove le parole possono aiutare chi le ascolta.

Chi è “Beart” oggi?
Oggi sono solo un normale ragazzo di 22 anni, che ancora non vive solo di musica, ma che ha tutta l’energia per far sì che questo accada.

Dove, invece, vuole arrivare?
Ho una lista di obbiettivi senza limiti, tra i tanti uno dei più grandi è San Siro, ma è ancora troppo presto per parlarne.

Grazie per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto.
Viva il lupo!

Profilo Spotify dell’artista

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