Intervista – Risalendo gli anelli nello spazio: Missey

Intervista alla protagonsita dell’episodio 22 di #LFMConsiglia del 19 dicembre 2019, e vincitrice del primo Premio della critica mensile, assegnato dal nostro portale.

Missey (1995), nome d’arte di Francesca Sevi, è una cantante e autrice pugliese che vive a Milano.
Nel 2019 avvia il suo percorso artistico con la pubblicazione dei primi singoli “Kaldera” e “Oslo” che anticipano l’uscita dell’EP d’esordio “Prima parte del celeste” per l’etichetta Totally Imported a marzo 2020. Quest’ultimo verrà ulteriormente impreziosito a luglio da una raccolta di remix, “Prima parte del celeste – RMX Season”.

Si chiude dunque così il primo lavoro discografico di Missey, l’inizio di un viaggio sperimentale ed eclettico nel contemporary R&B, in forte sintonia con i producers che hanno preso parte al progetto: SHUNE, Laden Patiens, OMAKE, B.W.B, Machweo, Polezsky, Kang Brulèe e infine Iamseife e Lvnar.

Proprio con un brano podotto da quest’ultimo, ve l’abbiamo presentata all’interno del nostro portale. Si tratta di “Luci prima“, brano inserito nell’episodio 22 della rubrica #LFMConsiglia (del 19 dicembre 2019) grazie al quale è arrivata ad aggiudicarsi il Permio della Critica di quel mese (il primo assegnato dal nostro portale).

Nel corso del 2021 comincia il suo percorso come autrice (Warner Chappell), collaborando alla scrittura del brano “Prima che mi perda ancora”all’interno del disco “Sono io” di Wrongonyou e, parallelamente, prova a immaginare nuove direzioni sonore per il suo progetto, ne sono prova “Onirico:sad – Solitudine” su una produzione di Plastica all’interno di “Fasi Emozionali” di Cripta Basement, e la traccia “Torno a casa” contenuta in “Lorem Ipsum”, il disco d’esordio degli RGB Prisma.

Di tutto questo, del nuovo pezzo “Cadere così” appena uscito (3 dicembre 2021) e di tanto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei.
Ecco cosa ci ha raccontato. 

Foto Ambra Parola

Partiamo dall’attualità; ci parli di “Cadere così“, il tuo ultimo brano?
Ciaooo! Ma certo [sorride].
Cadere così”, prodotto da Dario Bass, è un brano che parla di mancanza di comunicazione e paura di un dialogo diretto, che in quel momento mi era possibile esprimere solo in musica. Per questo avevo bisogno e volevo partire dalla mia storia per farmi coraggio e raccontare a fondo di tutte quelle situazioni in cui sentiamo di dover tenere in piedi un certo ruolo. Quelle situazioni che vanno avanti da troppo tempo, che coinvolgono persone che non riescono a cogliere la distanza ormai estesa tra le congetture di un tempo e la nostra persona oggi.

Hai raccontato, sui tuoi canali social di come questo pezzo rappresenti tanto per te. Perché e così importante?
Perché in un momento in cui l’ansia ha cominciato a pesare tanto sulle mie energie (tutte impiegate nell’alimentare una finta e invincibile idea di me che non doveva deludere nessuno), questo pezzo è diventato un foglio bianco da cui ripartire. Per prima cosa, facendo “cadere” tutte le limitazioni in cui stavo reprimendo me stessa.

“Cadere così” è l’ultima (per ora) tappa di un percorso artistico ricco di momenti di grande rilevanza. In tal proposito, quali sono le tappe che hanno contribuito di più alla tua crescita artistica?
Le tappe più importanti della mia crescita artistica sono state sicuramente gli inizi perché hanno davvero messo alla prova la mia voglia di far musica nelle situazioni più complicate, facendomi conoscere tanti amici e non, poi perché ho scoperto il Jazz e la Bossa Nova che mi hanno stravolto. Sicuramente le altre tappe sono state l’incontro con OMAKE, mio produttore artistico, e la realtà Totally Imported a partire da Francesco Italiano con tutta una catena di addetti ai lavori e musicisti conosciuti insieme, che mi hanno permesso di mettermi in discussione liberamente e che hanno creduto in me davvero tanto anche quando io zero.

Una musica, la tua, in continua evoluzione, mai statica e in cerca di determinazioni sempre nuove ed uniche. Da dove nasce questa grande voglia di sperimentare?
Wow, ti ringrazio sono davvero delle bellissime parole. Spero davvero di meritarle.
Credo che il fulcro di tutto sia nato proprio quando ho incontrato Omake che sin da subito mi ha fatto capire di aver voglia di immaginare soluzioni fighe seppur inconsuete, proprio come me, per una musica del presente. Io non aspettavo altro che giocare sempre più con la mia voce, scrittura e interpretazione, su generi e mondi nient’affatto canonici, quindi siamo partiti rapidi, volevamo creare entrambi qualcosa che non fosse assolutamente imitazione di nient’altro. Così quando ci siamo resi conto di essere sulla stessa lunghezza d’onda su questa cosa, io mi sono sentita libera di sperimentare oltre il punto in cui mi ero fermata prima [sorride].

Andiamo indietro nel tempo; ci racconti il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Ho sempre ascoltato musica e canto da quando a scuola per la prima volta ho sentito “We Are The World”, mia madre poi insegna pianoforte, mia sorella è una violinista, quindi anche da un punto di vista lavorativo e scolastico ha girato sempre per casa la musica. Il più delle volte classica magari, quindi anche la danza, i balletti, le scenografie sono entrati nella mia “sfera artista” da subito, e mi affascinava tutto. Mi faceva impazzire pensare che la musica potesse essere una cosa così a tutto tondo da mettere in moto uno stimolo all’immaginazione nel creare un suono, una voce, costumi e scenari partendo da uno stesso concept.

Abbiamo parlato poco fa della tua ultima uscita, riguardo i tuoi brani passati, invece, ne esiste uno che porti dentro più degli altri?
Sicuramente “Decade” perché è stata una prima volta in tantissime cose, con tantissime persone che se ne sono affezionate ancor prima che uscisse. E questa era una cosa che non mi aspettavo.

Tornando ad oggi, a cosa stai lavorando? Prossimi passi?
I prossimi passi sono sempre più sopra il terreno, a bordo di qualcosa che, risalendo vari anelli nello spazio (ha appena superato il terzo), sarà visibile ad occhi nudi nella prima parte del 2022 .

Qual è il tuo feat. dei sogni?
La Rosalia!

Dove, invece, sogni di esibirti?
MTV EMA.

Grazie per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi, è stato un piacere.

Profilo Spotify dell’artista

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