Intervista alla protagonista dell’episodio 219 di #LFMConsiglia, del 12 giugno 2021.
Esdra Sciortino, in arte ESDRA, è una giovanissima canautrice di Palermo.
La talenutosa artista ha una essenza fortemente eclettica, capace esprimersi sia in musica che attraverso le immagini, attraverso illustrazioni, foto e video.
Durante gli anni della scuola studia pianoforte, arte e si affaccia al mondo della musica grazie a progetti minori che le permettono di sperimentare e sviluppare un proprio stile di scrittura e composizione.
Nei suoi testi ESDRA, infatti, ispirata dai cantautori italiani degli anni ‘70, con influenze indie e post-punk, usa un linguaggio senza età, ogni frase è una sequenza di immagini nitide che rievocano situazioni universalmente vissute, sfiorando tutto con grande delicatezza e avvolgente intimità.
Nel 2019 decide di intraprendere un percorso da solista, trascorre un anno sabbatico in Ungheria come volontaria e al suo ritorno entra nel roster di 800A Records.
E’ uscito il 14 maggio 2021 “Pianta e Uragano“, brano con cui ve l’abbiamo presentata all’interno del nostro portale, a cui è seguito “Il patto” (30 luglio 2021).
Di tutto questo e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei, in questa interessante intervista.
Ci racconti il tuo percorso artistico, fino a questo momento?
Ho cominciato a studiare musica in prima media e fino al primo anno di liceo, quando a causa di alcune esperienze negative ho creduto che la musica non fosse la mia strada.
A quel punto ho smesso di suonare il pianoforte per circa un anno e mezzo ed ho cambiato scuola, andando all’artistico.
Durante quegli anni mi sono riavvicinata alle vecchie abitudini ed ho cominciato a scrivere i primi testi e melodie.
Nel 2017 ho fatto parte di un trio voce-chitarra-synth che ha vinto la prima edizione di un festival palermitano, questo ci portò a fare dei live, interviste, partecipazione ad altri festival e addirittura ad aprire il concerto di capodanno subito prima di Edoardo Bennato.
Quando il trio si è sciolto io ho continuato a scrivere canzoni come solista senza pubblicarle, poi è arrivato il diploma e un anno sabbatico all’estero come volontaria e, ovviamente, la pandemia.
Intorno a Giugno alcune persone dell’ambiente musicale a Palermo mi hanno notata e si sono messi in contatto con me; da lì una cosa tira l’altra e le mie canzoni sono arrivate all’etichetta 800A Records, che mi ha proposto di entrare nel suo roster.
Dopo qualche mese è uscito il mio primo singolo, “Pianta e Uragano“, e poi “Il patto“, portando me e la mia band a fare un tour di date in Sicilia tra Agosto e Ottobre 2021.
Adesso ci prepariamo a mettere in piedi l’album.
Quale la tappa più importante?
Non so quale sia stata la tappa più importante, perchè ogni piccola mossa mi ha portata al passo successivo.
Probabilmente i tre momenti più importanti sono stati: quello in cui ho realizzato di voler provare davvero a diventare una cantautrice a livello professionale, quello in cui ho pubblicato il mio primo singolo e da cui sono derivate tante soddisfazioni, e quello in cui abbiamo cominciato a portare in giro tutti i miei inediti creando una “fanbase” che ci segue online ma anche ai live.
Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo della musica?
L’avvicinamento alla musica è successo per caso, più che per passione o interesse.
Alla fine delle elementari mia madre mi chiese se volessi frequentare l’indirizzo musicale o l’indirizzo di spagnolo della mia scuola media, io scelsi spagnolo.
Il caso volle che non ci fossero più posti disponibili, e quindi mi iscrissero all’indirizzo musicale con pianoforte come strumento a scelta.
Ho scoperto di saper fare e voler fare musica mia solo intorno al 2015/16, ma l’esperienza che più mi ha fatta innamorare del palco e della produzione musicale è stata quella fatta col trio.
Lì ho dato vita alla mia prima vera canzone, le prima di tante altre.
Quali sono i messaggi, le emozioni, le sensazioni, che vuoi trasmettere con la tua musica?
La mia musica è come un diario segreto che condivido con tutti quelli a cui interessa davvero ascoltare questa storia e magari potersi rivedere nella stessa.
Nei miei testi racconto prevalentemente episodi della mia vita che però in quel contesto risultano universali.
Racconto anche della sofferenza degli altri e in linea di massima vorrei che il messaggio fosse: non sei l’unica persona a cui è successa questa cosa, qui c’è qualcuno che ti può capire.
Esistono artisti a cui ti ispiri?
Non penso di trarre ispirazione da qualcuno, ma ascolto e analizzo molta musica e molti artisti.
Nell’ultimo periodo amo ascoltare Andrea Laszlo De Simone e Margherita Vicario, perchè nella loro musica e nei loro testi ritrovo la mia stessa rabbia, gioia, ironia, malinconia, dolcezza.
Amo moltissimo soprattutto la penna di Mogol-Battisti e quelle di Guccini, De Gregori, Dalla, Lolli..
Sono convinta che guardando al passato si possa trovare una formula più fresca e acuta rispetto a molte di quelle che si trovano in radio oggi.
Veniamo a “Pianta e Uragano“, il brano con cui ti abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale.
“Pianta e Uragano” è stata la cosa giusta al momento giusto.
Se la ascolto ora, a 7 mesi dalla sua uscita, penso che sono cambiate tante cose e perciò non riesco a godermela più allo stesso modo.
Tuttavia sono molto grata a questa canzone perchè mi ha permesso di conoscere tante persone, tante storie, tanti posti, tante emozioni, e soprattutto mi dimostra ogni giorno che le cose mutano ma la musica resta e resterà sempre, anche quando io non mi ricorderò più come si suona.
Cosa ci dici, invece, de “Il patto“?
“Il patto” è una canzone che amo moltissimo.
Mi ha dato l’energia per rimettermi in piedi in un momento abbastanza difficile.
Per fortuna nella vita ho tanti rapporti simili a quello della gabbianella e del gatto, rapporti di supporto e spinta reciproca, di affetto incondizionato.
Mi piace pensare di poter
dedicare questo brano a tutte le persone che mi sono sempre state vicine, e sentire che anche loro ricambiano la dedica.
Un bellissimo momento legato a questo brano è di quella volta in cui suonammo al Pride e sul palco dissi: “Sarò il Vostro porto sicuro”, in quel momento è stato come sentire più di 1.000 persone che si stringevano tutte a me in un grande abbraccio.
Ci hai già detto qualcosa, ma entriamo nello specifico.
Nuova musica in vista?
Come ho accennato prima, sto lavorando al mio primo album. Purtroppo gli impegni universitari mi prendono tantissimo tempo, quindi sarà un processo di produzione molto lungo e con tempi dilatatissimi, ma non mi dispiace affatto perchè in questo modo posso riflettere e sperimentare, dar spazio alle idee e alla creatività.
Inoltre, a differenza dei due singoli pubblicati sotto etichetta, questo sarà un album indipendente e quindi autoprodotto e distribuito.
Quali sono i tuoi piani, più a lungo termine?
Per me è difficile pensare a qualcosa “a lungo termine”, sono volubile e mi stanco presto della monotonia.
Sarebbe già un grande traguardo arrivare a laurearmi e, appunto, produrre questo album.
Quello che accadrà dopo me lo dirà solo il tempo e il cuore.
Prima di salutarci, giochiamo cona fantasia. Con quale grande artista, italiano o internazionale, sogni di collaborare?
Domanda difficilissima.
Tra i miei sogni nel cassetto ci sono collaborazioni con Frah Quintale, Margherita Vicario, Calcutta… sarebbero tantissimi ma per ora mi accontento di andare ai loro concerti!
Grazie, è stato un piacere.
Grazie a voi! A presto
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