Foto Diego Pagnini
Intervista alla protagonista dell’episodio 285 di #LFMConsiglia e vincitrice sia del Premio della Critica del mese di dicembre 2021, sia del Premio Penna d’oro, nell’ambito dei La Freddezza Music AWARDS 2021.
ALDA nasce nel 1999 in Albania, da lì si trasferisce e cresce in Italia.
Il rap diventa il suo strumento per dialogare con un mondo sconosciuto, in cui l’attenzione alla sensibilità viene spesso emarginata.
Disponibile dal 28 gennaio su Spotify e le altre piattaforme digitali, “Strega comanda colore” (Asian Fake/Sony Music Italy) è il suo ultimo singolo.
“Strega comanda colore” è la chiave che sfonda una porta di passaggio, quello tra l’infanzia e la vita adulta.
Un girotondo d’inquietudine che scandisce le rime accompagnante dai beat di Pleading Fern e Iulian Dmitrenco, dove tra ritmiche sincopate e drammatiche sonorità, la rapper di origine albanese si fa portavoce di una generazione di passaggio, obbligata a sostituire il gioco con la realtà dell’esistenza.
Il brano riprende la tematica centrale presentata anche nel precedente singolo “Occhi di gatto”, brano inserito nell’episodio di #LFMConsiglia a lei dedicato, e che l’ha condotta ad aggiudicarsi il Premio della Critica del mese di dicembre 2021 e, soprattutto, il Premio Penna d’oro, nell’ambito dei La Freddezza Music AWARDS 2021.
“Occhi di gatto” (uscito il 24 novembre 2021) è lo stupore dei vent’anni che stride con la cinica lucidità di chi ha capito che le grandi domande della vita hanno solo risposte vaghe.
Rime serrate e varietà di flow, ancora una volta sui beat electro di Pleading Fern e Iulian Dmitrenco, disegnano la storia di un Alice in un Paese delle Meraviglie che ne ha rovesciato i valori.
Di tutto questo ne abbiamo parlato con lei, in questa fantastica intervista che, con estrema disponibilità, ha deciso di concederci.
Ciao ALDA. Grazie per averci concesso questa intervista. Partiamo subito da “Strega comanda colore“, il tuo ultimo singolo. Ti va di raccontarcelo?
Ho scritto “Strega comanda colore” in un momento di rabbia. Al di fuori della musica, è raro che io riesca a sfogarmi, perché tendo a reprimere o a razionalizzare ogni cosa. Questa canzone nasce nel momento in cui, stanca di questa condizione, non riesco più a trattenere le emozioni che provo.
A proposito di tue uscite, torniamo al brano che ti ha portata a vincere sia il Premio della critica del mese di dicembre del nostro portale, sia il Premio annual “Penna d’oro” nell’ambito dei La Freddezza Music AWARDS 2021: “Occhi di gatto“. Ci parli di questo altro fantastico pezzo?
“Occhi di gatto” è una domanda scomoda che faccio a me stessa quando mi interrogo talmente tanto, da arrivare a dimenticarmi quale sia il mio punto di vista sulle cose. In questo brano, oscillo tra momenti di estrema lucidità e attimi di totale indecisione. È una canzone che mi ricorda che per quanto sia difficile farlo, è molto importante prendere posizione.
Qual è il tuo approccio alla scrittura? Come nascono i tuoi brani?
I miei brani nascono per la necessità che ho di esprimere quello che non riesco a dire. Ho bisogno di sfogarmi, ma parlare non mi gratifica e quindi scrivo.
Quale dei tuoi pezzi, al momento, rappresenta più degli altri ALDA e la sua musica?
Non esiste un brano che mi rappresenti più di un altro, perché ogni canzone è un piccolo frammento di quello che sono. Sicuramente ci sono dei brani a cui sono più affezionata, ma ancora devono uscire.
Quale brano di altri artisti, invece, avresti voluto scrivere tu?
È difficile rispondere a questa domanda. Mi sarebbe piaciuto comporre “Yumeji’s Theme” di Shigeru Umebayashi (colonna sonora di “In the mood for love”); quel violino mi distrugge.
Come racconteresti ALDA a qualcuno che ancora non la conosce?
ALDA è la voce di una persona che aveva dimenticato di averne una.
A cosa stai lavorando, adesso?
Nuovi progetti, nuova musica.
Prima di salutarci, ti poniamo una domanda che facciamo a tutti gli artisti che intervistiamo: con quale artista sogni di collaborare, un giorno?
Sono cresciuta con la musica di Kaos One e ho sempre sognato di collaborare con lui. Ma più che un sogno è un’utopia.
Grazie ALDA, è stato un piacere enorme.
Grazie a voi.
Profilo Spotify dell’artista