Intervista – Scrivere senza etichette: Lykan

Intervista al protagonista dell’episodio 213 di #LFMConsiglia del 25 maggio 2021, e vincitore del Premio Artista del Mese di Maggio 2021.

Lorenzo Parlati in arte Lykan, nasce il 9 gennaio del ‘94 a Napoli.
Inizia il suo percorso musicale partendo dal rap, pubblicando i primi pezzi già nel 2009.
Le soddisfazioni, all’interno del suo percorso, non tardano ad arrivare; nel corso degli anni, infatti, apre concerti di svariati elementi di spicco della scena rap/urban italiana.

Il suo stile trae energia vitale dalle influenze provenienti da altri generi come il soul, il blues, l’RnB, andando a creare una impronta propria, un tratto distintivo importante. ,

Nel 2020 partecipa al talent XFactor con il brano “Gennaio” dove riceve l’approvazione di tutti e 4 i giudici, che apprezzano oltre alla musica anche la sua personalità.
Dopo l’esperienza nel talent, pubblica diversi brani tra cui “Baciami forte” (inserito nell’episodio di #LFMConsiglia a lui dedicato), “Paranoie” e  “Baudelaire“.

A distanza di qualche mese dall’inserimento nella nostra rubrica, e dalla vittoria del Premio di Artista del Mese di Maggio 2021, lo abbiamo contattato per porgli qualche domanda.

Partiamo con “Baciami forte“, il pezzo con cui ti abbiamo presentato all’interno del nostro portale e che ti ha permesso (grazie ai voti degli utenti) di vincere il premio di Artista del mese di maggio 2021. Ti va di raccontarcelo?
Baciami forte” è stato uno dei pochi pezzi scritti in una sola notte, in macchina, da solo, nelle note dell’iPhone.
È un pezzo che urla un bisogno di essere amato, ripercorre ricordi, è un po’ un inno alla passione di una relazione, cosa per me fondamentale.
Musicalmente credo non saprei dove collocarlo, come la maggior parte dei miei pezzi, qualcuno dice rapsoul, qualcuno RnB, io ricordo solo che prima di mettermi a scrivere stavo ascoltando Pino Daniele. Odio chiudermi nel recinto di un genere, odio le etichette in generale.

Torniamo indietro nel tempo, agli inizi. Come ti sei avvicinato alla musica?
Ho iniziato con la musica nel 2009 credo, iniziando a scrivere per esorcizzare l’ansia; scrivevo principalmente delle liste di ciò che non mi stava bene, o che non mi faceva stare bene. Con il tempo, poi, ascoltando rap (grazie a MTV negli anni precedenti) ho provato a farlo in rima e a metterci delle strumentali sotto; mi fa sempre strano ripercorrere quei momenti, a dire il vero non li ricordo proprio benissimo. 

Quale è stato il brano, il disco, o più in generale l’artista, che ha avuto un ruolo importate nel tuo avvicinamento al mondo della musica?
Beh, l’artista che mi ha fatto iniziare a scrivere è senza alcun dubbio Fibra, ma penso che “Mr. Simpatia” sia stato per tantissima gente la vocina che ti sussurra “fallo anche tu”.
Fibra lo ha sempre fatto sembrare così facile, e poi tutto senza filtri, ragazzi, capo assoluto.

Nel tuo percorso artistico, hai avuto la possibilità di aprire concerti di molti importanti artisti. Quanto è significato per te e la tua crescita?
Sicuramente i live e i confronti sono la più grande crescita per un artista.
É stata una tappa fondamentale. Poter scambiare due chiacchiere con persone che parlano “la tua lingua” che hanno una grande esperienza e molto spesso sono persone davvero umili e alla mano (tranne per *nome artista* che, per quanto possa essere bravo, come persona non mi è piaciuta affatto).

Con quale artista, tra quelli menzionati o altri, ti piacerebbe collaborare un giorno?
Ho 2 nomi, Neffa e Fibra. 

Hai iniziato dal rap, per poi andare progressivamente ad “accettare” contaminazioni, sempre più importanti, da altri generi, come il soul e l’RnB.
Ad oggi, qual è la definizione giusta per la tua musica?
Mi piace tantissimo sperimentare, ma non so darmi un genere, davvero. Ripeto, odio chiudermi in un recinto, anche perché se domani mi svegliassi e volessi fare un pezzo totalmente diverso da ciò che ho fatto fino ad ora lo farei tranquillamente. Diciamo che non dandomi un etichetta mi paro anche un po’ il culo, dai. 

Veniamo ad un altra tappa significativa del tuo cammino. Quanto è stato importante, per te e la tua arte, essere parte di una realtà come XFactor?
L’esperienze non si rinnegano mai, e sono solito a dire che tutto fa parte del bagaglio di una persona. Diciamo però che da uno a dieci come esperienza che ha influito sulla mia parte artistica a X Factor do un bel 3-.

Quindi c’è qualcosa che ti sei portato dietro da questa esperienza?
Circa cinquemila follower su Instagram e le boccettine di shampoo dell’hotel. 

Abbiamo parlato di “Baciami forte, ora veniamo alla tua ultima uscita. Cosa ci racconti di “Baudelaire“?
Diciamo che “Baudelaire” non è molto distante da “Baciami forte”, dal punto di vista musicale. Ho usato una scrittura un po’ meno diretta, pur sapendo che in questo modo sarebbe arrivata a meno persone. L’ho scritta e completata nel giro di tre giorni, ho voluto ritrovare  un po’ di tecnica senza però appesantire le strofe. 
I pre-chorus sono volutamente diversi tra loro perché mi sono divertito un sacco con le variazioni di flow. Ovviamente non è un pezzo allegro, ma non credo sia neanche triste, diciamo: “incazzato”. 
E, stranamente, mi piace molto il risultato finale (sono estremamente autocritico). 

Progetti futuri a breve e lungo termine?
Il futuro mi mette ansia. Ho un po’ di pezzi a terra, qualcuno uscirà ancora come singolo e qualcun altro, se magari qualche etichetta si convincesse a sganciare i solini, potrei finalmente pensare di fare un progetto a più tracce con più serenità (parolona).

Grazie per la disponibilità. Un caro saluto da tutta la redazione.
Grazie mille a voi ragazzi!
Un abbraccio.

Profilo Spotify dell’artista

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