Intervista alla protagonista dell’episodio 446 di #LFMConsiglia (26 aprile 2023) e vincitrice del premio (assegnato dagli utenti), Artista del Mese di Aprile 2023.
Amalia, classe ’94, nasce a Roma ma si stabilisce a Bologna.
Fin da piccola manifesta una forte passione per il canto e per la musica, che la porta a far par parte del Coro dello Zecchino d’Oro per 4 anni.
Da sempre innamorata della Black music e del Soul, Amalia sceglie di trasferirsi per un anno in California, dove prende parte ad un coro Gospel e ha la possibilità scoprire le varie sonorità che la circondano, che la porteranno a scrivere la sua musica in Inglese per diverso tempo.
Dopo aver deciso di tornare in Italia, tra Bologna e Milano si dedica completamente alla scrittura in italiano e finalmente può iniziare a toccare con mano una scrittura che le appartiene realmente, che presenta diverse influenze, frutto delle sue molteplici esperienze di vita.
Per molto tempo, studia tra Milano e a Bologna e può dedicarsi ai suoi primi live, arrivando anche ad essere ospite per due anni di seguito al TEDX BOLOGNA.
Ad Ottobre 2022 esce il suo primo singolo “Resta”, prodotto da Luca Pellegrini.
Ad inizio 2023 firma il contratto con l’etichetta bolognese MAKEATHOUSAND iniziando un nuovo percorso ed una nuova sfida.
Disponibile dal 10 marzo 2023, “Stanotte” è il suo primo singolo, che inaugura il percorso con l’etichetta MAKEATHOUSAND.
Di tutto questo, e di molto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei, in questa interessante intervista.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole
Partiamo da “Stanotte.”, il brano con cui ti abbiamo conosciuta all’interno del nostro portale e che ti ha portata ad essere scelta, dai nostri utenti, come artista del mese di Aprile 2023. Ti va di raccontarcelo?
“Stanotte” è stato per me un tassello semplicemente fondamentale, perchè è il primo brano insieme alla mia etichetta MAKEATHOUSAND. Rappresenta l’inizio di un viaggio che si sta rivelando davvero stimolante e arricchente. “Stanotte” è stata scritta di getto dopo una delle mie notti insonni a causa dei troppi pensieri che spesso mi occupano la testa in maniera assordante e mi costringono a prestare loro attenzione; scriverla è stato quasi un modo per liberarsene. Scrivendoli è come se li avessi fatti uscire dalla testa, almeno per un po’.
“Stanotte” arriva dopo “Resta“; cosa rappresenta per te questo pezzo?
“Resta” penso sia il brano a cui sono più affezionata rispetto a tutti i brani che sto scrivendo e che usciranno, parla di mia sorella, ed è stato il brano con cui mi sono presentata ai vari contest e festival e a qualsiasi persona volesse sentirmi prima di avere un’etichetta. Era un po’ la mia copertina, il mio modo per svelarmi, quando mi chiedevano ‘Canti? Cosa? Dai fai sentire’ ed è un po’ quello che rappresenta la musica per me, il respirare quando tante emozioni forti ti spingono sott’acqua.
Facciamo, ora, un viaggio indietro nel tempo. Ci racconti i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Il mio approccio con la musica inizia da molto lontano, quando avevo 6 anni, mia mamma mi portò alle selezioni dello Zecchino D’Oro, le passai e rimasi nel coro per 4 anni. Una volta finita quest’esperienza non ho più smesso, dalla musica, alla danza e allo studio del canto. Cosa che poi ho seguito per anni avendo capito che era ciò che volevo fare davvero.
Quali sono i tuoi modelli di ispirazone?
La mia risposta a questa domanda cambia davvero ogni giorno; la mia convinzione è che, come artisti, siamo tenuti a lasciarci ispirare da chiunque, in particolare dai nostri modelli d’ispirazione. Da piccola, alle elementari, creavo coreografie sui brani delle Spice Girls con le mie compagne e poi tornavo a casa e mia mamma ascoltava la raccolta dei brani di Lucio Battisti, quindi cambiavo dimensione. Ho sempre ascoltato tantissimi generi musicali trovando le mie preferenze probabilmente nel Pop e nell’R&B. Ho dei modelli di ispirazione a livello di performance, da sempre guardo le esibizioni delle artiste americane che per quanto riguarda la performance penso abbiano sicuramente qualche marcia in più.
Più in generale, come descriveresti la tua musica?
Faccio musica per esigenza, per imprimere, per fermare nel tempo le mie emozioni e vederle scritte nero su bianco, poi in musica. É il mio specchio, il modo migliore che io conosca per guardarmi dentro a fondo.
A cosa stai lavorando in questo momento?
In questo momento sto lavorando all’EP. Di cui non anticipo nulla [sorride].
Sogni nel cassetto?
Come per ogni artista, poter vivere della propria arte, potersi dedicare alla propria musica con anima e corpo. Sentirsi soddisfatti di stare su un palco facendo ciò che si ama. Sembra banale, ma sta tutto lì.
A proposito di sogni, con chi ti piacerebbe di collaborare un giorno?
Un artista che ha tanto influenzato il mio ultimo periodo di ascolto musicale e di scrittura è Venerus. Dentro di sé ha davvero un’infinità di mondi e sarebbe un sogno un giorno avere la possibilità di collaborare e imparare da lui.
Chi è Amalia oggi?
C’è un’opera di Salvator Dalì che si chiama “La giraffa in fiamme”, dove viene rappresentata questa figura piena di cassettoni in ogni parte del corpo. Il quadro ha un altro significato, ma quell’immagine la sento particolarmente rappresentativa in questo momento della mia vita artistica. Scrivere e cantare, quello che metto su carta è qualcosa di estremamente gratificante una volta finito, ma è frutto di una continua apertura verso se stessi. Ad oggi mi sento come in quel quadro, sto aprendo tutti i mille cassettini pieni di emozioni: belle o brutte che siano.
Dove, invece, vuole arrivare?
Vorrei arrivare un giorno ad essere su un palco, magari di un palasport, e vedere tanta gente che canta le mie canzoni. Quello sarebbe il sogno e l’augurio che mi faccio. Non voglio nient’altro, solo che le persone entrino nelle mie canzoni e nelle mie emozioni, essendo capaci di rivedersi in esse.
Profilo Spotify dell’artista.