Intervista – Shatto

Intervista all’artista protagonista dell’episodio 147 di #LFMConsiglia

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei tanti talenti presenti nel panorama musicale emergente.
In questa nuova intervista andiamo a conoscere meglio Shatto, artista protagonista dell’episodio 147 di #LFMConsiglia, del 13 aprile 2021.
Il pezzo con il quale ve lo abbiamo presentato è “Chiuso qui”, brano largamete apprezzato sin dal momento della sua uscita (31 dicembre 2020), arrivato dopo l’ep “ARIA” (pubblicato in estate), progetto che si compone di 6 brani che dà prova del grande talento dell’artista e che vede (nella traccia “Beatles”) la partecipazione di un “amico” di La Freddezza Music, Ugo Crepa (protagonista dell’episodio 180 del 2 marzo).

Iniziamo parlando un po’ di te. Ci racconti il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Il mio incontro con la musica lo devo a mio padre ed un cd di quelli che si comprano in spiaggia pieni di hit del momento, era il 2006 e conteneva “Applausi per fibra”, lì è stato amore a primo ascolto. A 13 anni inizio ad andare in skate, con delle spray nello zaino e tutta la procedura che richiede lo stereotipo del ragazzino che ama questa cultura, crescendo ho deciso di scrivere e nient’altro dato che facevo pena in tutto il resto [sorride].

Cosa vuol dire, per te, fare musica?
Fare musica è la più grande distrazione che potessi conoscere, da tutti i momenti belli o brutti che siano, per me fare musica è viverla al 100%, circondarsi di persone che vivono dei tuoi stessi ritmi, delle tue stesse sensazioni e dei tuoi stessi colori, per me fare musica è NON farla, passare giornate in studio senza sentirne la stanchezza, come si dice? Fai di ciò che ami il tuo lavoro e non lavorerai un solo giorno. A me lavorare non piace.

“Chiuso qui”. Ci parli un po’ di questo brano?
Chiuso qui” è una fotografia di luglio 2020, vivevo a Milano in unmonolocale di 20mq, con un soffitto a dir poco basso…siccome quasi per tutti tornare a casa significa avere un posto dove riposare o rielaborare pensieri, io pensavo solo a quanto fosse minuscola la mia e quanto poco spazio ci fosse per me, figuriamoci per i miei pensieri. Il brano è prodotto come sempre da @whizyboost, arrangiammo un setup per registrare la voce in casa, ci sedemmo entrambi sul letto e tra un bicchiere e l’altro è nato il brano, che ha come unica pretesa di dire al mondo che non ci piace.

C’è qualche modello che ha influenzato la tua crescita artistica?
Sicuramente Fabri Fibra per quanto riguarda la musica, credo di aver ascoltato solo lui dai 9 ai 14 anni, era un periodo dove per me esisteva soltanto il rap italiano, oggi produco cose che si allontano di gran lunga da quei suoni ma riconosco che molte “tecniche” o scelte che affronto nei pezzi sono influenzate tantissimo da quel periodo.

Nel panorama artistico attuale, a quale artista pensi di somigliare e/o vieni paragonato?
Non è una domanda a cui so dare una risposta, vorrei potermi paragonare a qualche artista ma allo stesso tempo non ho la presunzione di credere di conoscere tutto il lavoro che quell’artista mette nella sua musica, credo che per quanto simili ognuno abbia la sua formula magica, questo è il bello. Se invece vuoi ridere dicono che esteticamente somiglio a JoJi…

A quale dei tuoi pezzi sei più legato?
Il pezzo a cui sono legato di più attualmente è ancora inedito, è un pezzo che mi fa sentire cresciuto ogni volta che lo ascolto, sembra l’inizio di un me un po’ diverso dal solito e mi ritengo fortunato ad avere un team forte come il nostro, l’ispirazione è quasi d’obbligo.

Quale palco vorresti calcare, un giorno?
Il palco dei sogni è ovviamente vedere lo stadio della mia città (Napoli) pieno zeppo di gente!

Dove vuoi arrivare?
Io non lo so bene dove voglio arrivare, molto probabilmente da nessuna parte, vorrei poter rendere questo il mio lavoro un giorno, vivere di musica. Non ho grandissime pretese, ho bisogno di comunicare delle cose e lasciarle il più naturali possibili, la mia è quasi un’esigenza da studio, cerco degli amici in giro per il mondo che abbiano voglia di ascoltarmi.

Che consigli ti senti di dare ai giovani che si approcciano per le prime volte al mondo della musica?
Sbagliate da soli e imparate con gli altri! Sentirsi forti da soli serve a ben poco, trova qualcuno che abbia la tua visione e sii coerente sempre con te stesso nelle cose che fai.

Grazie per la disponibilità e bocca al lupo per tutto.
Grazie mille a voi! Ci sentiamo presto [sorride].

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