Da “Ago e Filo” a “Ma femme”: Bolo Mai

Bolo Mai, nome d’arte di Jean Michel Sneider, è una delle giovani promesse di Carosello Records.
Classe 1993, romano ma cittadino del mondo, il suo primo approccio alla musica è finito malamente dopo un saggio di piano andato storto in quarta elementare.
Archiviato il piano, è stata la chitarra elettrica a farlo innamorare nuovamente della musica quando era ancora uno studente liceale.
Bolo Mai, abbracciando la propria indole laboriosa e intraprendente, ha lavorato sodo negli anni, acquisendo così skills ed esperienze tra le più trasversali: oltre a qualche lavoretto di sussistenza, fa l’autista per diversi tour e il runner sui set cinematografici e quelli dei videoclip. Grazie a queste esperienze e alla tenacia che da sempre lo contraddistingue, riesce a farsi notare da un giovane regista che in brevissimo tempo lo coinvolge nella realizzazione di colonne sonore, in ultimo quella del film “Maschile singolare”.

La sua musica – Inizia a lavorare come compositore di colonne sonore, ricevendo i complimenti di Fulminacci per le musiche realizzate per il corto indipendente “Pupone”.
Il pop lo cresce, il rock lo rapisce, l’hip-hop lo libera.
Questa mescolanza di influenze accrescono in lui la voglia di sperimentare, fondendo generi e sonorità diversi in chiave pop. Oggi scrive, arrangia, suona, produce e canta i propri brani, lavorando assieme a Carosello Records al proseguimento del suo progetto discografico come Bolo Mai, un nome immediato, incisivo e vagamente esotico in cui si rispecchia a pieno. Difatti si descrive come un libro aperto, talmente diretto da destabilizzare. Il nome nulla ha che fare con la città di Bologna ma l’ispirazione gli è nata da alcune cravatte texane (dette “bolo ties”) regalategli dalla nonna dopo un viaggio oltreoceano.

“Ago e Filo” –  All’interno del nostro portale, abbiamo conosciuto l’artista con il brano “Ago e Filo”, inserito nell’episodio numero 244 di #LFMConsiglia, dello scorso 19 agosto.
Uscito nel pieno della bella stagione (il 16 luglio 2021), è un pezzo che sa d’estate, per il sound e la storia che racconta. Pop, chitarre e synth ammiccano e si corteggiano in questo pezzo, proprio come i due protagonisti della canzone:“complementari, belli e letali, tipo ago e filo”.
iIn questo pezzo mostra il suo lato più pop, ispirandosi ad hit maker sacri della scena mondiale come Pharrell Williams e i Daft Punk.

“Ago e filo parla di mare, timidezza, infatuazione e seduzione. Di come due persone completamente diverse possano casualmente incontrarsi e completarsi a vicenda. Scritta tutta in un giorno dell’estate scorsa, è uno dei miei brani più autobiografici e che mi fa sentire vivo.”

“Ma femme” – Dopo “Ago e Filo” è il turno di “Ma femme”, il nuovo singolo disponibile dal martedì 7 settembre in streaming e nei digital stores.
Il brano segue la traiettoria dei precedenti brani “Happy perché” e “Ago e filo” verso un pop ibrido tra urban e cantautorato.
Fuori anche il video ufficiale sul canale YouTube dell’artista, scritto, diretto e montato da Bolo Mai con il direttore di fotografia Alessandro Passamonti.
Giocando sul parallelismo tra una serata di divertimento e un giro in giostra, l’artista è andato a ricreare visivamente quelle atmosfere e sensazioni che hanno influito sulla creazione del brano.
Quello di “Ma femme” è un racconto notturno, al chiaro di luna, che vede Bolo Mai interrogarsi sulla veridicità dell’amore e assaporare il gusto dell’incognita. Nulla è mai certo in amore, se non l’attrazione e i sentimenti che portano il cantante a seguire la sua femme: “sei tu la mia direzione, adesso so dove si va”.

“E’ un pezzo romantico in cui volevo che i suoni combaciassero al meglio con le atmosfere descritte dal testo, un approccio ‘cinematico’, ma sempre pop, che ho cercato di riportare anche nel videoclip. Sono molto curioso di scoprire se la notte suoni così anche nella testa di chi lo ascolterà”

Il titolo è un gioco di parole e di lingue che si basa sull’assonanza tra l’inglesismo urban “fam”, ormai di uso comune anche in Italia per descrivere la propria cerchia di amici più fidati, e il vocabolo francese “femme”, ovvero donna, signora, sposa.

Profilo Spotify dell’Artista

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