Intervista multipla alla band protagonista dell’episodio 298 di #LFMConsiglia del 26 gennaio 2022.
Quartetto crossover con contaminazioni funk, rock e rap, I Funketti Allucinogeni sono una band composta da Gabriele Cavallo (voce e tastiere), Matteo Spinelli (batteria), Riccardo Cavallo (basso) e Piergiulio Palmisano (chitarra).
Progetto nato nel 2014, il diverso background musicale di ognuno di loro dà vita all’originale sound del gruppo, fortemente eclettico e psichedelico, influenzato e segnato da contaminazioni provenienti da più parti.
Disponibile dal 13 dicembre 2021, “Stalker” é il loro ultimo singolo (inserito nell’episodio di #LFMConsiglia a loro dedicato).
“A molti il nostro nome fa ridere, ad altri intimorisce, ad alcuni non piace affatto: ecco perché siamo i Funketti Allucinogeni, ci piace vedere la reazione di chi per la prima volta scopre il nostro nome. […] Il pubblico ha imparato ad amare il nostro nome, il nostro stile sul palco, ma soprattutto la nostra musica. […] Ci piace mescolare, contaminare, frullare i generi musicali in un impasto nuovo, gradevole e coinvolgente. […] E’ fantastico scoprire quanto la musica ti renda libero di spaziare da un genere all’altro senza stancarti: è stata proprio questa scoperta a incoraggiarci, a stimolarci e ispirarci continuamente.”
Tratto dal profilo Spotify della band
Il brano, dalle sonorità pop-rock, si apre con il tema eseguito da un sintetizzatore dotato di un suono caratterizzante e decisamente intrusivo, non a caso fastidioso (una sorta di richiamo onomatopeico allo stalker). La ritmica, con echi vintage ma con un rinnovato vigore, si mescola con la dolcezza del pianoforte e con l’aggressività della chitarra distorta. Un lungo assolo di quest’ultima prelude un bridge dai toni più violenti, sia dal punto di vista musicale e lirico.
L’idea che I Funketti Allucinogeni vogliono sottolineare e trasmettere è quella della fuga, della corsa disperata, del desiderio di non essere trovati, il peso dell’insistenza, le pressioni e del “fiato sul collo”.
Il testo percorre diverse fasi ed il narratore diventa il punto di vista di chi subisce questa violenza, un climax che trova il suo culmine proprio nel bridge rappato da Piergiulio Palmisano.
Il brano si conclude con il tema iniziale suonato dalla tromba di Antonio Grassi.
Per conoscere meglio ognuno dei componenti del gruppo, abbiamo deciso di mettere insieme questa interessante “intervista multipla”, in cui Gabriele, Matteo, Riccardo e Piergiulio, ci hanno parlato di loro.
Quando hai iniziato a fare musica?
Gabriele: Ho conosciuto la musica quasi per caso: un giorno in campagna alcuni miei cugini stavano strimpellando con una vecchia tastiera, allora mi avvicinai e presi contatto con i tasti. Fu amore a prima vista, da allora non ci siamo più separati.
Matteo: Già da piccolo percuotevo qualsiasi cosa. I miei hanno provato ad indirizzarmi verso altri strumenti, ma io sono ritornato al primo amore, la batteria.
Riccardo: Ho iniziato a suonare a 12 anni , inizialmente la chitarra elettrica per poi appassionarmi definitivamente al basso elettrico.
Piergiulio: Ho iniziato a studiare musica all’età di 8 anni. Avevo da sempre ammirato mio padre e il suo modo di suonare la chitarra classica e così un giorno mi accompagnò a prendere lezioni. Fui da subito attratto dal clima che si respirava, merito del maestro se col tempo la passione si è consolidata.
Cosa vuol dire, per te, fare musica?
Gabriele: Fare musica e arte in genere per me è pura dimostrazione di esistenza. L’essere umano lascia attraverso l’arte la più nobile impronta della propria identità. Fare arte è necessario per me. La musica è il motivo per cui le mie giornate hanno un senso.
Matteo: Fare musica vuol dire secondo me raccontare qualcosa, che sia una storia, un paesaggio o un’idea.
Riccardo: Fare musica vuol dire dar voce alla propria anima , ma anche sfogarsi , divertirsi e distaccarsi dai problemi.
Piergiulio: Fare musica vuol dire principalmente esprimersi. Col tempo può cambiare il modo o la forma ma la finalità resta sempre la stessa.
Artista preferito?
Gabriele: Avendo ascolti davvero vari, mi è difficile riuscire a trovare un artista che riesca completamente a rapirmi…diciamo che vado un po’ a periodi! In questo periodo posso esser certo di essere in fissa con Johannes Brahms e la sua musica così studiata, architettata e costruita secondo regole ben precise, eppure è così bella.
Matteo: Al momento la mia band preferita sono i Lettuce.
Riccardo: Il mio artista preferito è Gabriele Cavallo.
Piergiulio: Il mio artista preferito in assoluto è Jimi Hendrix, non solo musicalmente ma soprattutto per quello che rappresenta, immagine di rivoluzione, figura elettrica e senza regole.
Canzone preferita?
Gabriele: Riferendomi a Brahms, sicuramente l’intermezzo in La maggiore dell’opera 118. Puro godimento armonico e contrappuntistico.
Matteo: Scegliere solo una canzone preferita è difficile, ma direi “Redemption song” di Bob Marley.
Riccardo: Tra le tante canzoni che preferisco scelgo “ get away – Earth wind and fire “
Piergiulio: Non è semplice trovare una canzone che prevale su tutte le altre, se proprio dovessi scegliere direi “Purple Haze”.
Sogni nel cassetto?
Gabriele: Sogno prima di tutto la felicità, che non è così scontata. Poi sogno che la nostra musica possa davvero essere compresa, che la gente ne percepisca la critica sociale. Sogno un mondo libero e pieno di gente unica!
Matteo: Andare in tour con i Foo Fighters.
Riccardo: Il mio sogno nel cassetto è vivere felice!
Piergiulio: Sogno di essere il miglior amico di Slash.
Descrivi con una parola gli altri elementi del gruppo.
Gabriele: Piergiulio irriverente, Riccardo pragmatico, Matteo silenzioso
Matteo: Sintonia.
Riccardo: Insostituibili.
Piergiulio: Insostituibili.
Feat. dei sogni?
Gabriele: Mi piacerebbe molto avere a che fare con Davide Shorty, mi sembra un’artista interessante
Matteo: Registrare un brano con Stevie Wonder.
Riccardo: L’artista con cui collaborerei è Elio di Elio e le storie tese
Piergiulio: Sogno che Fabri Fibra mi chiami per un feat nel suo prossimo singolo.
Dove ti vedi tra 5 anni?
Gabriele: Sicuramente dietro a delle tastiere!
Matteo: Spero su di un palco, con un bagaglio musicale e un’esperienza maggiore di quella che ho oggi.
Riccardo: Tra 5 anni mi vedo senza COVID a suonare sui palchi più importanti
Piergiulio: Non riesco ad inquadrarmi, chi vivrà vedrà.
Fai un augurio a I Funketti Allucinogeni per il futuro.
Gabriele: Auguro a noi di fare tanti concerti nei mesi a venire, è la cosa più importante per noi e ci manca davvero.
Matteo: Auguro a i Funketti Allucinogeni di non perdere mai la giusta rotta.
Riccardo: Auguri!
Piergiulio: Auguro a i Funketti Allucinogeni di mantenere la loro dimensione e campare altri 100 anni.
Profilo Spotify della band