Intervista alla protagonista dell’episodio 300 di #LFMConsiglia ed artista del mese di febbraio 2022.
Ludovica Massidda (in arte Luv!) nasce a Cagliari il 14 Ottobre del 1997.
Da sempre appassionata di musica, all’età di 7 anni intraprende lo studio del pianoforte e del violino per poi iscriversi al Conservatorio di Cagliari dove studia violino classico, per poi dedicarsi allo studio del violino jazz.
Parallelamente, comincia ad esibirsi dal vivo suonando il violino elettrico sia da solista che con diversi DJ. Nel 2018 interpreta il primo violino nel disco “Librerie Musicali” di Dancefloor Stompers, diventato poi colonna sonora di una nota serie tv SKY.
La sua passione per il canto, unita al suo particolare timbro di voce, la spingono nel 2020 ad intraprendere una carriera da cantautrice.
“Funk You“, uscito il 14 gennaio 2022, è il suo ultimo singolo, secondo passo ufficiale del suo percorso da solista, dopo “Maledetta”, il suo brano d’esordio, disponibile dall’8 ottobre 2021 su Spotify e gli altri store digitali.
Scritto dalla stessa Luv! e prodotto da Andrea Piraz per Solid Music, “Maledetta” (brano inserito nell’episodio di #LFMConsiglia a lei dedicato) è un brano pop caratterizzato da un sound tipico anni ’80, una decade che rappresenta per la cantautrice una continua fonte di ispirazione e che caratterizzerà in maniera rilevante tutto il suo primo progetto discografico.
Con “Maledetta” l’artista si è aggiudicata il premio di Artista del mese di febbraio 2022 del nostro portale, ricevendo moltissimi voti e commenti positivi da parte degli utenti.
Per parlare di tutto questo e conoscerla ancora meglio, l’abbiamo contattata per porle qualche domanda.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Partiamo da “Maledetta” il brano, tanto apprezzato dagli utenti, che ti ha portata a vincere il premio di “Artista del mese di Febbraio 2022” del nostro portale. Ci parli di questo pezzo?
Andrea Piraz, il mio produttore (allora semplice amico), mi chiese di scrivere un testo. Non sapendo da dove partire, gli chiesi del tempo.
La genesi di “Maledetta” sta nei primi due versi del ritornello pensati mentre pulivo casa. Mi presentai in studio con due sole frasi, che in 10 minuti diventarono molte di più. Andrea riuscì ad assemblare le parti della canzone perfettamente, dandole l’intenzione che desideravo. Il gol di “Maledetta” è quella di abbattere il muro tra “normalità” e “stranezza” e viceversa. Tutti noi viviamo infatti in un punto intermedio, in questa terra di mezzo in cui le parti razionali e quelle irrazionali fanno a pugni in un fight club in cui la prima regola è DEVI parlare del fight club, e vorrei che il mio pubblico entrasse nel mio “limbo”.
Dopo “Maledetta” è arrivato “Funk You“, il tuo ultimo singolo. Ti va di raccontarcelo?
“Funk You“, è un inno al vivere sereni, in un mondo che entra a gamba tesa sul nostro essere. Attraverso il suo ritmo spensierato, denuncio i giudizi e i pregiudizi, sfido chi è saccente, maleducato, arrogante e va contro gli altri solo perché diversi. Questa canzone è il distillato di una società che ha bisogno di ricordare che siamo tutti esseri umani uguali tra loro. Ognuno di noi ha il proprio groove dentro, che va seguito, indipendentemente dal contorno.
Più in generale, come descriveresti la tua musica?
Le mie canzoni sono fortemente influenzate dagli anni ’80, specialmente dalle sonorità che caratterizzarono il periodo che va dal 1983 al 1987. Nei miei pezzi, si fondono con le sonorità contemporanee. Per quel che riguarda i testi, invece, non mi sono ispirata a nessuno in particolare; i pensieri nella mia testa si accumulano in continuazione: quando diventano troppi e cominciano a bussare compulsivamente sento la necessità di aprire la porta, ed è così che inizio a scrivere.
Esistono artisti, italiani o internazionali, a cui ti ispiri?
Per fare alcuni nomi: David Bowie, Kim Carnes, Chaka Khan, Michael Jackson, Madonna, Ultravox, The Cars ma anche tanti altri artisti della scena italiana e internazionale del passato e del presente da una Caterina Caselli e un Fabrizio De André a una Madame (che ora è tra le più forti in assoluto) a uno Stromae.
Facendo un passo indietro, quando e perchè hai deciso di iniziare a fare musica?
Nonostante il mio percorso di studi musicali mi abbia arricchita (e continui a farlo), ho deciso di iniziare a cantare e scrivere per sentirmi ancora più completa e realizzata.
La “parola” è un dono ed è la cosa più forte che esista, sentivo di non dover sprecare questa opportunità.
Quali sono le tappe del tuo percorso, che hanno significato di più per te e per la tua crescita artistica e personale?
Anche se mi sento al riparo sapendo che ciò che sto scrivendo è frutto della mia conoscenza e dei miei tanti anni di studio, non penso che per fare questo mestiere sia necessario avere un’educazione musicale.
Ci sono persone che passano tanti anni dietro lo studio teorico della musica non riuscendo a garantirle originalità e chi, non studiandola ma semplicemente ascoltandola, è comunque in grado di sorprendere. Penso che il punto di partenza di ogni musicista non stia nello studio o nella ripetizione assidua, ma nell’unione tra la nostra sfera emotiva e la nostra sfera razionale: la teoria è una mano d’aiuto solamente quando si inizia a “sentire” la musica. Proprio per questo motivo, penso che per un’artista arrivato a un certo livello conoscerne i fondamenti diventi necessario al fine di proseguire tale cammino di innovazione.
A cosa stai lavorando, in questo momento?
In questo momento, nonostante abbia già scritto tanti brani, sto continuando a produrne altri con tante sonorità diverse fra loro per far sì che escano fuori tutte le mie sfaccettature. Ci sono in ballo anche dei feat con artisti emergenti come me ai quali mi sento molto legata.
Più a lungo termine, dove vuoi arrivare?
La mia unica ambizione al momento non è tanto quella di farmi conoscere come personaggio ma come artista e persona. Vorrei lanciare dei messaggi con la speranza che vengano colti da più persone possibili, espandermi e ricaricarmi con l’energia positiva degli altri per fare sempre meglio e, perché no, combattere le battaglie per cui reputo giusto scendere in campo.
Prima di salutarci, una domanda che poniamo a tutti gli artisti che intervistiamo: feat dei sogni?
In realtà non ho un feat dei sogni, ma se proprio dovessi scegliere, sicuramente mi butterei su due che reputo geniali. Elisa per quanto riguarda l’Italia e Stromae rivolgendomi all’internazionale. Li reputo due ARTISTI a 360 gradi con la capacità di stupire e cogliere nel segno riproponendo sonorità particolari e innovative in ogni brano. La capacità più grande alla quale aspiro è quella di ricrearsi e reinventarsi sempre: tra i più forti in questi tempi.
Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi per la grande opportunità che date a noi emergenti di metterci in gioco e farci conoscere. Spero a presto e con tanta nuova musica!
Profilo Spotify dell’artista.