Intervista al protagonista dell’episodio 245 di #LFMConsiglia del 19 agosto 2021.
Jean Michel Sneider, in arte Bolo Mai, è una delle giovani promesse di Carosello Records. Classe 1993, romano ma cittadino del mondo, il suo primo approccio alla musica è finito malamente dopo un saggio di piano andato storto in quarta elementare.
Archiviato il piano, è stata la chitarra elettrica a farlo innamorare nuovamente della musica quando era ancora uno studente liceale.
Abbracciando la propria indole laboriosa e intraprendente, lavora sodo e acquisisce skills ed esperienze tra le più trasversali: oltre a qualche lavoretto di sussistenza, fa l’autista per il PUNK Tour di Gazzelle e il runner sui set cinematografici e quelli dei videoclip di Salmo, Emma Marrone e Irama.
Il cinema è, infatti, l’altra grande passione di Bolo Mai: vedrebbe all’infinito il Grande Lebowski, Nightmare before Christmas, Big Fish, Pulp Fiction e Forrest Gump. Il suo più grande idolo è Buzz Lightyear, ma ritiene che Josh Homme (cantante dei QOTSA) sia l’essere più cool della terra, anche più di Buzz.
Per una serie di fortunate coincidenze la sua passione diventa anche un lavoro e inizia a comporre colonne sonore.
Il pop lo cresce, il rock lo rapisce, l’hip-hop lo libera. Questa mescolanza di influenze accrescono in lui la voglia di sperimentare, fondendo generi e sonorità diversi in chiave pop. Oggi scrive, arrangia, suona, produce e canta i propri brani, lavorando assieme a Carosello Records al proseguimento del suo progetto discografico come Bolo Mai, un nome immediato, incisivo e vagamente esotico in cui si rispecchia a pieno. Difatti si descrive come un libro aperto, talmente diretto da far spavento.
Il nome nulla ha che fare con la città di Bologna ma l’ispirazione gli è nata da alcune cravatte texane (dette “bolo ties”) regalategli dalla nonna dopo un viaggio oltreoceano.
Poco dopo l’uscita del suo nuovo signolo “Troppo Sobrio”, avvenuta venerdì 6 maggio 2022, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Vi lasciamo alle sue parole.
Partiamo da “Troppo Sobrio“, il tuo ultimo brano. Ti va di raccontarcelo?
“Troppo Sobrio” parla di evasione e di battaglie interiori. Per essere in sintonia con la realtà che ti circonda devi prima accettare te stesso, questa è la conclusione a cui sono arrivato la sera che l’ho scritta.
Parlando di tuoi pezzi passati, ne esiste uno che, più degli altri, rappresenta Bolo Mai e la sua musica?
“Ma Femme” e “Fare Senza” credo abbiano un po’ tutti gli elementi distintivi del mio sound. Ma sono in continua evoluzione, quindi preferisco pensare sempre al prossimo brano anziché a quelli passati.
Oltre ad esserne autore, segui meticolosamente anche la produzione dei tuoi brani. Come concili questi due aspetti e quale, nella creazione di un nuovo pezzo, prevale e/o influenza l’altro?
Scrivo e produco, vero, ma cerco sempre di partire dall’aspetto autoriale perché, per quanto la produzione possa aiutare, se il brano non c’è, non potrà mai lasciare qualcosa di importante all’ascoltatore.
Guardiamo al futuro: a cosa stai lavorando?
Al mio primo disco ovviamente, ma sto lavorando anche su progetti paralleli come producer. Ho un nuovo studio dove ogni tanto passa qualcuno che ha qualcosa da dire. Mi diverte a vederli tirare fuori il meglio su un mio beat, condividere la musica e il percorso fatto fin qui.
Ripensando al tuo percorso, fino a questo momento, quale dei tanti momenti di grande rilevanza, reputi essere il più importante?
Ho firmato con un un’etichetta storica italiana e se qualcuno me l’avesse detto quand’ero piccolo sicuramente sarebbe stata una bella scena da vedere, ma i momenti veramente rilevanti devono ancora arrivare.
Come descriveresti Bolo Mai ad un ascoltatore che si imbatte, per la prima volta, in un tuo pezzo?
Un tipo abbastanza incasinato, che si sfoga scrivendo. Cuore grande e tanti sogni.
Sogno nel cassetto?
Serve almeno un armadio per quello.
A proposito di sogni, con quale artista ti piacerebbe collaborare, un giorno?
Con Salmo o con Venerus, senza alcun dubbio.
Dove ti vedi tra 5 anni?
In tour, per ricambiare l’affetto di chi mi supporta e emozionarmi con loro.
Grazie per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi.
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