Intervista esclusiva ad uno degli artisti più apprezzati del panorama emergente italiano.
Esa (Lille, Francia, 1998) è un giovane e talentuoso cantante, musicista e autore italiano.
Da sempre amante della musica, inizia il suo percorso artistico prendendo lezioni di chitarra classica, pianoforte e percussioni.
Successivamente, l’ingresso in conservatorio gli dà la possibilità di studiare anche chitarra jazz, fino ad arrivare alla direzione d’orchestra, divenendo direttore di Pequeñas Huellas, un’orchestra e coro internazionale per la pace.
Nel 2016 riceve un importantissimo riconoscimento venendo nominato “Alfiere della Repubblica” dal presidente Sergio Mattarella (che premia il merito nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche o sportive nonchè l’impegno nel volontariato o singoli atti o comportamenti ispirati ad altruismo e solidarietà).
Dopo essersi distinto nel campo della direzione d’orchestra, decide di mettersi in gioco avvicinandosi definitivamente al mondo del canto.
Scrive i suoi primi brani cercando la sua direzione artistica e, nell’autunno del 2020, entra nella scuola di Amici.
Il suo percorso nel talent targato Mediaset, è costellato di soddisfazioni, consensi e complimenti da parte di addetti ai lavori, colleghi e fan (arrivando fino alla fase serale), rivelandosi un importante trampolino di lancio.
Dopo l’esperienza nella scuola, infatti, il suo cammino è andato avanti spedito, con nuovi pezzi pubblicati ed un seguito in continua crescita, e con lo sguardo rivolto al futuro, un futuro pieno di novità e tanta nuova musica.
Per conoscerlo ancora meglio, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato, con grande disponibilità, in questa intervista esclusiva.
Ciao Esa. Grazie per averci concesso questa intervista.
Partiamo dal principio. Ci racconti il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Penso che la musica mi appartenga da sempre. Nel corso degli ultimi anni ho avuto la possibilità di scoprire molto del mio passato, ad esempio che mia madre trascorreva spesso le sue giornate cantando e mio zio era chitarrista e cantante.
Il mio primo approccio cosciente alla musica, però, è avvenuto subito dopo la mia adozione, intorno ai nove anni; ripetevo spesso a mia madre: “mamma, ho la musica in testa”. I miei genitori decisero quindi di iscrivermi a scuola di chitarra classica e fu così che iniziai ad approfondire le mie conoscenze musicali di pianoforte e percussioni (che ho studiato durante il mio percorso liceale), oltre alle nozioni apprese al Conservatorio e allo studio della direzione d’orchestra.
Il canto invece è arrivato in terza liceo. Inizialmente cantare era solo un piano B, ma poi mi sono reso conto che farlo mi faceva sentire vivo, mi sentivo al 100% Esa. Dopo qualche anno ho capito che quella era la mia strada.
Cosa vuol dire, per te, fare musica?
La musica per me è il linguaggio più internazionale che ci sia. Fare musica significa tradurre la nostra vita e vederla da un’altra prospettiva, a volte migliore.
Esistono degli artisti da cui trai ispirazione?
Diciamo che la mia playlist “reference” è molto varia, sicuramente un artista che mi ha insegnato tanto è Michael Jackson. Parlando invece di artisti attuali, cito Stromae.
Con chi, invece, ti piacerebbe collaborare un giorno?
Riguardo agli artisti italiani, mi piacerebbe collaborare con Gaia, il Tre, Ghali e Irama. Fuori dall’Italia invece con Stromae, Tayc, Blxst.
Tanti i momenti di grande rilevanza nel tuo percorso artistico, fino a questo punto, ma quale reputi essere, ad oggi, la tappa più importante?
Sicuramente il percorso ad Amici. Ho avuto per la prima volta la possibilità di lavorare sul canto e sulle mie canzoni. È stato indubbiamente un trampolino di lancio, ma la strada è ancora lunga.
Ci racconti “Come Mai”, il tuo ultimo pezzo?
È un brano al quale sono molto legato. Ho voluto raccontare l’aspetto, a mio parere meno trattato, dell’amore, ovvero i momenti di confronto, di lite. Spesso infatti la persona che ci ama è allo stesso tempo quella in grado di farci male più di chiunque altro. È però anche l’unica persona che decidiamo di tenere insieme a noi, in equilibrio, quando stiamo per cadere.
A proposito dei tuoi brani, ne esiste uno, edito o non, che rappresenta Esa e la sua musica, più degli altri?
Sicuramente il prossimo brano in uscita è quello che mi rappresenta di più e che fa capire la profonda ricerca musicale che ho portato avanti nel mio progetto; ne parlerò meglio nelle prossime settimane.
Progetti futuri?
Stanno per arrivare grandi novità, non vedo l’ora.
Dove ti vedi tra 5 anni?
Sicuramente in giro per l’Europa e non solo a presentare la mia musica. Spero anche di lanciare dei progetti per far avvicinare di più i ragazzi alla musica e all’arte. Nel corso della mia vita ho visto tanti talenti spegnersi a causa di difficoltà esterne e mi piacerebbe poter dare un aiuto e mio contributo per fare in modo che ciò non accada.
Grazie per la disponibilità, è stato un piacere.
Grazie mille a voi, ci sentiamo alla prossima uscita. Un abbraccio, Esa.
Profilo Spotify dell’artista.