Intervista – Calibri ed il suo “Paracadute”

Intervista al protagonista dell’episodio 384 di #LFMConsiglia (2 novembre 2022) e vincitore dei premi Artista del mese di Novembre 2022 e, con “Paracadute“, Brano dell’anno (nell’ambito dei La Freddezza Music AWARDS).

Giacomo Paris, in arte Calibri, é un talentuoso cantautore romano.
Inizia a scrivere brani a 18 anni, accompagnato dalla sua fedele chitarra.
Pubblica i primi nel 2020 per poi fermarsi, con l’obiettivo di prendere più consapevolezza ed approfondire la propria identità artistica.
Il risultato del suo lavoro di ricerca e studio viene alla luce nel 9 settembre 2022, giorno in cui esce “Paracadute” (distribuito da Believe).
Con questo brano, chiaro esempio del suo grande talento,  ben figura nelle Audition dell’ultima edizione di X Factor (collezionando i 4 sì dei giudici) e arriva a laurearsi Artista del mese di Novembre 2022 del nostro portale e ad aggiudicarsi il premio Brano dell’anno (all’interno della edizione 2022 dei La Freddezza Music AWARDS).

A “Paracadute” è seguito “Grafene”  il suo ultimo singolo disponibile dal 9 dicembre 2022 su Spotify e le altre piattaforme digitali.

Di tutto questo ne abbiamo parlato direttamente con lui, in questa interessante intervista.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Partiamo da una curiosità. Ci spieghi la scelta del tuo nome d’arte?
Calibri è una font di Word, una di quelle meno appariscenti, eppure viene utilizzata molto spesso. Ho scelto Calibri come nome d’arte perché questa dinamica mi rassicura. Spesso sento di valere meno rispetto agli altri, o di essere meno “appariscente” in senso lato. È un messaggio automotivazionale

Ci racconti il tuo percorso artistico, fino a questo momento?
Ho iniziato a suonare la chitarra durante le scuole medie. Per caso sono finito nell’unica sezione in cui si poteva scegliere lo strumento musicale e dato che mia mamma aveva una chitarra ne ho approfittato. Durante il liceo ho iniziato ad accompagnarmi con la voce e a scrivere i primi pezzi in inglese. Ricordo che verso fine liceo la musica era già diventata un pò più che un gioco, ma per paura l’ho sempre nascosto agli altri e a me stesso. Durante l’università ho scritto le prime cose in italiano e mi sono iscritto a una scuola di canto. Alla fine dell’ultimo anno di università ho pubblicato il mio primo singolo “Amore mantide“. Poco dopo sono arrivate “Controcorrente” e “Fragile“.
Poi è arrivata la pandemia e ho avuto tanto tempo per pensare. Fino ad allora la musica era stata un sogno, ma non avevo mai avuto il coraggio di provarci seriamente.
Ho scelto di fermarmi con le pubblicazioni per approfondire il mio lato artistico e ho iniziato a collaborare con due produttori, con cui lavoro tutt’ora.
Dopo 2 anni di stop è arrivata la chiamata di X Factor e ho pensato fosse il momento giusto per un nuovo inizio. Il 9 settembre è uscito il primo pezzo dell’album, “Paracadute” e il 9 dicembre il secondo, “Grafene“.

Quale la tappa più importante?
Direi X Factor. È un’occasione di crescita molto importante, sia a livello di esperienza che di pubblico. Anche se non sono arrivato ai live sono soddisfatto del mio percorso, soprattutto sono contento che “Paracadute” sia piaciuta alle audizioni.

Cosa ti sei portato dietro da quel palco?
Come ho detto, sicuramente tanta esperienza, poi belle persone e un pò di autostima in più.

Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo della musica?
Un pó mi vergogno a dirlo ma ho iniziato a suonare la chitarra per conquistare una ragazza. Non è andata come speravo, ma ho scoperto la musica.

Veniamo a “Paracadute” brano che, come detto poco fa, è stato tanto apprezzato durante e dopo il tuo percorso ad X Factor e che, all’interno del nostro portale, ti ha portato ad aggiudicarti  prima il premio di Artista del Mese di Novembre 2022, poi quello di Brano dell’anno (nell’ambito dei La Freddezza Music AWARDS 2022). Ti va di raccontarcelo?
L’ho scritta all’inizio della pandemia, dopo il primo lock down. Parla di tutte le turbe e i dubbi del momento, di solitudine, e della voglia di ritornare a momenti più felici. Anche se la canzone appare molto triste, in realtà ci sta un messaggio positivo, cioè che vivere una situazione del genere ci ha fatto tornare ad apprezzare le piccole cose, come una semplice serata d’estate in balcone con gli amici di sempre.

Un brano fantastico, al quale ne è seguito un altro altrettanto significativo ed emozionante; stiamo parlando di “Grafene“, il tuo ultimo singolo.
Grafene” è la storia di due ragazzi, fratello e sorella, che riescono a superare la perdita della mamma confortandosi a vicenda.
La vita è un filo di grafene, basta un attimo per cadere giù, ma che senso avrebbe percorrerlo con la paura? Cammineremmo lenti, un passo alla volta, in attesa di qualcosa che non stiamo aspettando. Forse è meglio correrci su, ballarci, senza guardare giù, perché tutto quello che serve per essere felici è proprio di fronte ai nostri occhi.

Più in generale quale, tra i tuoi pezzi, reputi essere il “brano manifesto” di Calibri e la tua musica?
Direi “Paracadute“, sia per sonorità che per argomenti trattati. Lo scelgo come manifesto non in base alla bellezza, ma perché rappresenta l’album che arriverà…

Quindi c’è in cantiere c’è già qualcosa di nuovo?!
Sì, sto preparando il nuovo album. A breve sarà pronto, non vedo l’ora.

Con quale artista sogni di collaborare, un giorno?
Mi piacerebbe collaborare con Frah Quintale. È uno dei miei punti di riferimento. Oltre a scrivere poesie credo abbia una delle voci più belle del panorama indie.

Dove ti vedi, tra 5 anni?
Ad essere sincero non ne ho idea, cerco sempre di non guardare troppo avanti. Ho degli obiettivi più a breve termine e sto lavorando per raggiungerli. Passo dopo passo.

Profilo Spotify dell’artista.

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