Intervista – Il desiderio di restare: Lortex

Intervista esclusiva ad uno degli artisti più seguiti ed amati del panorama emergente italiano.

Lortex, pseudonimo di Lorenzo Mirabella, nato a Torino nel 1999, inizia a scrivere e comporre canzoni all’età di 12 anni. Il 20 gennaio 2015, grazie al brano “Muhammad Ali” nascono nuove, diverse collaborazioni e Lorenzo comincia ad esibirsi in apertura a live di vari artisti italiani rap e non solo, costruendosi così, passo dopo passo, un bacino di pubblico notevole per la sua giovanissima età. A marzo 2016 debutta con il suo primo ep: “Lorenzo”, con cui  arriva al vertice delle classifiche rap di iTunes e Google Play, toccando anche il terzo posto della classifica generale di iTunes, e il 1° posto della classifica nazionale di Google Play. Con il singolo “Insieme” – caricato su YouTube nel 2017, ha superato ad oggi 10,4 milioni di views. Sempre nel 2017, pubblica sulla piattaforma due nuovi singoli di successo “A Un Passo Da”, e “Volevo Darti”. Il suo account Spotify conta mezzo milione di ascoltatori mensili e il singolo “Mia” ha superato i 24 milioni di stream.  Il 6 settembre 2018 si esibisce all’Alcatraz di Milano, riscontrando una fortissima risposta dal pubblico, che canta all’unisono le sue canzoni.

“Ho iniziato a scrivere canzoni per necessità, non ho mai visto questa cosa come un gioco. Necessità di esprimere le mie idee, le mie emozioni, tutte cose che generalmente non riuscivo a comunicare”.

Nel 2020 firma con Sony e pubblica i singoli “Ti Avrei Dato Il Mondo”, “Mia” (certificato Disco di platino) “Disastro” e “Mi Fai Bene” che totalizzano milioni di stream e views sulle piattaforme digitali.

Disponibile, invece, da 25 marzo 2022 “Corallo” (Sony Music – Epic Records Italy, feat. chiamamifaro), è il suo ultimo singolo.
Scritto dall’artista insieme ad Alessandro La Cava è un pezzo introspettivo che spinge a guardarsi dentro per liberarsi dai pensieri e dalle paure che ogni giorno crescono dentro di noi e che, talvolta, ci opprimono. 

Per conoscere ancora meglio lui e la sua musica, l’abbiamo contattato per porgli qualche domanda.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Iniziamo dal tuo ultimo singolo, “Corallo” (feat. chiamamifaro). Ti va di raccontarcelo?
Corallo” nasce più di un anno fa: ricordo che eravamo in piena pandemia e Alessandro La Cava, penso sia uno degli autori più promettenti del panorama attuale (abbiamo sentito tutti i suoi pezzi a Sanremo e sta producendo moltissima musica di qualità), mi manda un pezzo. Era già “Corallo”, il titolo era già questo, un’idea che nasce in primis da lui, e mi chiede di lavorarci insieme. Io dopo un giorno e mezzo avevo riscritto tutto il testo, tenendo la metafora del Corallo, partita inizialmente da una sua idea. È un brano molto importante per me, un brano che rappresenta uno step importante per il mio percorso artistico, più maturo, che mette in luce altre mie capacità e che può arrivare anche a un pubblico diverso rispetto a quello a cui la mia musica è sempre arrivata. È un pezzo più maturo rispetto ai precedenti, una canzone che vuole dare forza a chi la ascolta: mi piace pensare che, dopo aver ascoltato questo brano, le persone abbiano voglia di prendersi il mondo, o quantomeno di voler prendersi ciò che sentono che gli spetta. Rappresenta un po’ il concetto del “se vuoi, puoi”. Una canzone motivazionale e sono contento perché, per il momento, la percezione è buona da parte del pubblico. Sono convinto che arriverà a chi deve arrivare.

A proposito di tuoi brani, ne esiste uno che per te, ad oggi, significa più degli altri?
Inevitabilmente, ogni canzone che scrivo la ricollego a un determinato periodo della mia vita. C’erano periodi in cui ero più felice, e quindi ricordo con più piacere le canzoni scritte in quel momento. Sinceramente, se dovessi fare il nome di una canzone direi “Volevo darti”, perché è un brano che ancora oggi mi suscita emozioni che altre canzoni non mi tirano fuori, a distanza di mesi e a distanza di anni. “Volevo darti” ha sempre lo stesso impatto su di me, ma penso che ogni canzone sia un figlio e non esiste il figlio a cui vuoi più bene, sono legato a tutte le canzoni che ho scritto praticamente allo stesso modo.

Tanti i traguardi importanti raggiunti nella tua carriera fino a questo momento; tuttavia, quali reputi essere il vero “punto di svolta” del tuo cammino?
Mia” sicuramente è stato il punto di svolta. È un brano uscito nel 2020, che ha cambiato un po’ la mia vita perché mi ha regalato tantissime soddisfazioni ed emozioni che non avevo mai provato, ha dato una vera svolta al mio percorso artistico. Diciamo che ho sempre fatto buoni numeri, assolutamente competitivi per quanto riguarda il panorama musicale emergente, ma non avevo mai “sfondato” quel muro che mi permetteva di arrivare al grande pubblico.
Avevo la mia nicchia di pubblico a cui arrivavo con le mie canzoni, ma “Mia” mi ha permesso di raggiungere più persone, facendo cadere quella barriera. Penso che “Mia” meriti l’attenzione che ha avuto.

Facendo un viaggio indietro nel tempo, ci racconti i tuoi primi passi, o meglio, “le tue prime note”, nella musica?
Ho iniziato a scrivere canzoni quando avevo 12 anni perché sono sempre stato un ragazzo molto introverso. Di conseguenza tenevo tutto dentro di me, le mie emozioni, sensazioni, i pensieri, senza mai tirare fuori niente. La musica mi ha dato questa possibilità, mi ha dato l’opportunità di tirare fuori tutto. Ho sempre avuto la paura del giudizio degli altri e fortunatamente questa è una cosa che, col tempo, è passata, perché mi faceva star male. Ho scelto la musica perché non mi sentivo giudicato, è come se mi avesse dato voce per la prima volta, mi ha dato la possibilità di farmi sentire dagli altri, di farmi conoscere, ma anche di conoscermi ed analizzarmi. Grazie alla musica ho imparato a comprendermi.
Nel 2013 ho iniziato a pubblicare brani in maniera amatoriale, mi registravo da solo i video con il cellulare, ci sono ancora su YouTube se cercate. Poi nel 2015 ho avuto la possibilità di lavorare più professionalmente ai brani, girando videoclip ufficiali, ad esempio, e iniziando a fare numeri da indipendente, fino alla firma con Sony Music, avvenuta in piena pandemia – la cosa più bella in quel periodo dove tutto sembrava negativo, un grande obiettivo raggiunto.

Esiste un artista, un album o “semplicemente” un brano che ha contribuito al tuo avvicinamento a questo mondo?
Ho iniziato ad ascoltare la musica con un altro tipo di orecchio grazie a Fabri Fibra, che può sembrare un paradosso perché facciamo due generi completamente diversi, molto lontani.
Ma ho iniziato ad ascoltare la musica analizzando i testi proprio con lui. In realtà, non ho mai avuto un idolo, un punto di riferimento. Però a 11, 12 anni ascoltavo Fabri Fibra e analizzando i testi capivo le emozioni che nascondevano, l’esigenza di esprimersi, tutte cose in cui mi ritrovavo e che volevo tirare fuori io. È lì che ho scoperto la musica da un punto di vista più artistico, non solo da ascoltatore.

Guardando al futuro, quali sono i progetti a cui stai lavorando?
Sono fiducioso e voglio esserlo, perché le cose stanno andando molto bene, ma c’è ancora tanto da far sentire. Io ho praticamente un Ep pronto che voglio fare uscire a breve, ci saranno anche delle date live, dopo anni di stop avremo finalmente la possibilità di incontraci di nuovo dal vivo e cantare insieme tutte le canzoni che sono uscite. Sono sicuro che sarà bellissimo, il live è la parte che preferisco di più. Quindi tanta nuova musica che rappresenta al 100% Lorenzo: io sono la mia musica e secondo me questo è ciò che è arrivato al pubblico. Le cose stanno andando bene perché arriva la verità, la sincerità della mia musica.

Chi è Lortex oggi?
Lortex oggi è un ragazzo di 22 anni, come tanti, che ha avuto la forza e il coraggio di credere nel proprio sogno. Ho iniziato quando avevo 12 anni ed è andato tutto oltre le aspettative.
Sognavo che anche solo due persone avessero la mia musica sul proprio telefonino, nel proprio iPod. È andato tutto oltre e sono felice di questo. Lortex è un ragazzo pieno di sogni, che non si ferma mai, perseverante, paranoico a volte, forse complicato, ma che ha avuto la grande fortuna di capire qual era la sua strada. Io mi rapporto sempre con i miei coetanei ed amici e mi rendo conto che trovare il proprio posto nel mondo, avere un obiettivo, è qualcosa di molto importante, e mai scontato. Ho la stessa fame e la stessa voglia di farmi ascoltare, di arrivare al cuore delle persone e toccare la loro emotività. Lortex aveva dei sogni, li ha tutt’ora e continua a rincorrerli per raggiungerli.

Dove, invece, vuole arrivare?
Il mio desiderio è quello di restare. Sono contento che “Mia” ed altri brani siano andati bene, ma il mio obiettivo è quello di restare, appunto. Oggi è facile fare un pezzo di successo, mentre è molto difficile ripetersi. Quindi il mio obiettivo è rimanere nel tempo ed essere ricordato per la mia musica, per le mie parole e continuare ad essere vicino alle persone anche da lontano, far sentire chi mi ascolta meno solo/a ed essere al loro fianco il più a lungo possibile. Un altro mio sogno è quello di potermi esibire al Forum di Assago, davanti ad un palazzetto pieno di gente.

Prima di salutarci, una domanda che poniamo a tutti gli artisti che abbiamo il piacere di intervistare: con quale artista, del panorama musicale italiano o internazionale, ti piacerebbe collaborare?
Non ho mai avuto un artista in particolare con cui avere il sogno di collaborare, ma sarebbe bellissimo collaborare con Fabri Fibra perché dal punto di vista artistico ho scoperto la musica con lui, come dicevo prima. Anche Elisa, per un altro aneddoto per la mia vita: continua a strapparmi l’anima e il cuore ogni volta che canta, quindi sarebbe bellissimo poter fare un feat con lei. Ci sono molti artisti con cui vorrei collaborare in Italia, anche Ariete, che sto ascoltano moltissimo in questo momento.

Grazie per la disponibilità, è stato un grande piacere. Alla prossima.
Grazie a voi, è stato un piacere.
Se potessi mandare un messaggio ai lettori direi di essere perseveranti e di non abbattersi al primo ostacolo: se avete un sogno o un obiettivo andate oltre i no e le porte in faccia, credeteci sempre, anche se a volte dovrete sbatterci la testa!

Profilo Spotify dell’artista

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