Intervista – David D’Amato: Damat Drummer

Intervista al batterista che, con le sue esibizioni uniche, continua a far innamorare il pubblico della sua arte.

Damat Drummer, nome d’arte di David D’Amato, è un batterista modenese classe ’94.
Appassionato sin da piccolo di musica e, nello specifico, di percussioni, ben presto arriva a prendere tra le mani le bacchette, per non lasciarle mai più.
Al suo talento come batterista, David aggiunge la peculiarità delle sue esibizioni, svoltesi in tantissime città italiane ed europee, suonando “oggetti qualunque”.

Padelle, secchi di plastica, pentole, sono i suoi strumenti, attraverso e grazie ai quali riesce ad esprimere pienamente sé e la sua arte.
Nel 2017, si esibisce anche sul palco del programma Mediaset “Tu si que vales“, ottenendo convinti apprezzamenti da parte dei 4 giudici, e dei presentatori.

Una intervista, quella che vi apprestate a leggre, diversa dalle solite, unica, per un artista che esprime, in modo inimitabile e benedettamente fantastico, il suo talento, la sua passione, la sua musica.

Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao David. Grazie per averci concesso questa intervista, è davvero un piacere.
Veniamo a noi, per iniziare, ci racconti qualcosa di te?
Mi chiamo David D’Amato in arte Damat Drummer (che deriva dal mio cognome) e sono nato a Modena il 12-02-1994. Amo la musica da quando sono nato e da quando ho i primi ricordi.

Il fantastico modo in cui porti in giro per l’Italia e per il mondo la tua arte, sta conquistando sempre più persone. Ci racconti come è nata questa idea?
Già da piccolo in casa suonavo con pentole, secchi e coperchi, utilizzando come bacchette i mestoli di mia madre, ovviamente rompendoglieli tutti. I miei genitori provarono a deviare la mia passione su uno strumento più tranquillo (la chitarra) ma al posto di suonarla come andrebbe suonata la giravo e la suonavo con le mani come se fosse un bongo. Da quel momento i miei genitori capirono che non c’era modo di farmi cambiare strada e mi comprarono una batteria. Dopo vari anni passati a suonare con diverse band e aver fatto parecchi concerti però mi mancavano gli strumenti che utilizzavo da bambino, dato che a parer mio, ogni oggetto che emette un suono è uno strumento musicale. Decisi di provare a portare questo mio pensiero nelle strade e piazze delle città e vedendo il forte apprezzamento ricevuto dai passanti decisi di continuare e questa fu la conferma che fosse la “strada” giusta da prendere.

Come si svolge la scelta della location delle tue esibizioni?
Ogni città ha il suo regolamento, in molte città bisogna prenotarsi ed inviare la richiesta scritta mentre in altre basta rispettare il regolamento comunale. Io cerco di programmare i miei spettacoli nelle città almeno un mese prima per avere già il planning pronto e sapere dove suonerò nei prossimi fine settimana.

A proposito delle tue stupende performance, ne esiste qualcuna di cui conservi il ricordo con più piacere, rispetto alle altre?
Fortunatamente in ogni città mi sono sempre trovato molto bene ed ogni città mi regala sempre qualche bel ricordo da custodire.

Altra curiosità, come scegli gli oggetti da trasformare in veri e propri strumenti musicali?
Quando sono in giro per supermercati e vedo delle pentole o altri oggetti, provo a sentire il suono che emettono e se mi piace li compro.
Tanti suoni però sono riuscito a costruirli nel tempo con l’esperienza, esibizione dopo esibizione capendo dove andare ad intervenire.

Esibizioni fantastiche, tanto seguito e amore dei fan che aumenta sempre più, ma anche (e soprattutto) tanta musica. In tal proposito, ci racconti come e quando hai deciso di iniziare a suonare?
Non è stata una scelta ma una vera e propria necessità. Quando suono mi sento vivo.

Quale la soddisfazione più grande, fino a questo momento?
La soddisfazione più grande è vedere le persone apprezzare il mio spettacolo e sostenermi.  Non mi sarei mai aspettato tutto questo supporto e per questo devo dire grazie a tutte le persone che mi seguono e mi sostengono.

Programmi per il futuro?
Ho costruito uno spettacolo da portare nei locali e festival, suonerò con la strumentazione che uso in strada ma microfonata, suonando la parte ritmica su basi melodiche. Sto lavorando sul mio primo singolo che presto uscirà.

Prima di salutarci, esiste un artista e/o musicista, con cui ti piacerebbe suonare?
Ce ne sono troppi per scrivere qui un nome solo. Spero presto arriveranno collaborazioni importanti per appassionare ancora di più la gente che mi segue.

Grazie ancora per la tua disponibilità. Complimenti per tutto.
Grazie mille a voi.

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