Intervista – Un ritmo ordinato nella frenesia del quotidiano: la musica di Calma

Intervista ad uno dei principali protagonisti dell’edizione 2020/2021 di Amici.

Calma, nome d’arte di Marco Barbieri, è un giovane cantautore nato a Pesaro il 30 ottobre 1998.
Da sempre appassionato del mondo della musica, nel corso degli anni vede un importante sostegno nei suoi genitori, che lo accompagnano passo passo nel suo percorso artistico, con il padre uno dei principali artefici delle sue “prime note”.
Ben presto cresce in lui la necessità e la voglia di dire qualcosa di proprio, fino ad arrivare alla nascita di Calma.

“La calma è una caratteristica che non mi appartiene perché sono frenetico e volevo quindi esorcizzare questo aspetto della mia personalità. Inoltre, è l’acronimo di ‘C’è ancora la mia anima’. Quella c’è e ci sarà per sempre, anche quando tocco il fondo”. [Tratto da una coversazione tenutasi nella scuola di Amici, con Rudy Zerbi]

Nel suo percorso, grande importanza riveste il cammino svolto, a cavallo tra il 2020 ed il 2021, all’interno del talent Amici di Maria De Filippi e giunto fino alla fase finale del serale.
All’interno del programma, sotto la guida di Rudy Zerbi, Marco ben figura rivelandosi come uno degli elementi più interessanti dell’edizione.

Disponibile dal 23 settembre 2022, su Spotify e le altre piattaforme digitali, “FaceTime” è il suo ultimo singolo.

Di tutto questo ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Senza dilungarci oltre, vi lasciamo direttamente alle sue parole.

Ci racconti i tuoi primi passi anzi, le tue prime note mondo della musica?
Avevo in casa la chitarra di papà, che me la mise in mano prestissimo per assecondare il desiderio del me poco più che neonato, che protraevo le braccia verso questa chitarra appesa al muro. Iniziai poi verso i sei anni a suonarla davvero. Ricordo che le prime note imparate furono quelle della “Sinfonia n. 9” di Beethoven. 

Cosa vuol dire, per te, fare musica?
Fare musica significa ascoltarmi, prendere consapevolezza di me stesso e conoscermi. Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere felice, dunque quando faccio musica sto molto bene. Trovo una tregua dentro il caos dei miei pensieri, un ritmo ordinato dentro la frenesia del quotidiano, in quella che è la vita di un ragazzo di 24 anni, fatta di alti e bassi, incertezze, delusioni, ma anche qualche sorriso e gratificazione.

Esistono degli artisti da cui trai ispirazione?
Sono cresciuto con la forte presenza in casa dei grandi autori classici italiani, Battisti su tutti. È stato uno dei primi che ho apprezzato.
Crescendo è arrivata tanta musica alle mie orecchie, e se vogliamo parlare d’ispirazione provo grande gratitudine verso il Brit-pop, specialmente verso Ed Sheeran. Fu con lui che nel 2016, decisi che volevo fare questo lavoro nella vita.

Con chi, invece, ti piacerebbe collaborare un giorno?
Il sogno è proprio Ed Sheeran, se succedesse sarebbe un bel gioco del destino.
Ma stimo molti artisti in Italia, e non nego che collaborare con Gazzelle è nella mia  ‘to do list’ .

Tanti i momenti di grande rilevanza nel tuo cammino, fino a questo punto, con il tuo percorso ad Amici che, immaginiamo, si sia ritagliato un posto di grande rilevanza all’interno tuo bagaglio artistico. Cosa ti sei portato dietro da questa esperienza?
Un posto molto importante all’interno del mio bagaglio artistico, ma anche di quello umano. Mi porto dietro tanti rapporti, tante vite, tante storie. E poi la consapevolezza di esserci, di essere sulla mia strada. Prima di questa esperienza avevo passato anni chiuso in studio a scrivere sperando che qualcuno si accorgesse di me. Ora è successo, e come ho sempre detto, la fine di quel percorso è l’inizio di tutto per me. Mi porto con me il sapore di vivere ogni secondo dei miei giorni facendo questo, che è ineguagliabile, e che mi da la forza per mantenerlo ogni mattino.

Ci racconti “FaceTime“, il tuo ultimo pezzo?
“FaceTime” è un brano di cui sono molto orgoglioso, perché ho avuto modo di dare ai miei ascoltatori un’altra sfumatura di me. Qui si parla di una storia a distanza, nelle sue difficoltà, vissuta per  sempre con speranza, dentro i punti fermi di una relazione. E questa speranza è data da una musicalità prevalentemente spensierata sopratutto sul ritornello, per mostrare un lato di me che non la fa sempre da padrona, ma che per fortuna esiste: la gioia! 

A proposito dei tuoi brani, ne esiste uno, edito o non, che rappresenta Calma e la sua musica, più degli altri?
È una domanda molto stimolante. Devo ammettere che non me la sono mai davvero fatta. Forse perché c’è un pezzo di me in ogni brano che scrivo, e solo così magari riesco a comporre a pieno chi sono. O forse devo ancora scriverlo.

Progetti futuri?
Come per chiunque faccia questo mestiere, il desiderio è quello di raccogliere più canzoni possibili dentro un album il prima possibile e di avere poi tanta gente pronta ad ascoltarlo e a cantarlo insieme in un tour. Nell’immediato futuro continuerò  a scrivere, e dare nuovi pezzi di me ai miei ascoltatori, cercando di vivere insieme la mia evoluzione e la mia crescita, artistica e umana.

Dove ti vedi tra 5 anni?
Su un palco, grande o piccolo che sia, a cantare ci  che vivo e che ho vissuto, provando a far sentire meglio qualcuno grazie a ci .

Grazie per la disponibilità, è stato un piacere.
Grazie a voi per la vostra curiosità. Piacere tutto mio, a presto!

Profilo Spotify dell’artista.

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