Intervista alla protagonista dell’episodio numero 101 (5 luglio 2020) di #LFMConsiglia, con il brano “Nodo in gola”.
Roberta Carrese, in arte Carrese, è una cantautrice italiana e chitarrista italiana di origini campane, classe 1994.
“Carrese sono io, Roberta, che ho deciso di darmi un cognome d’arte perché non mi veniva niente di più fico. Scrivo le mie canzoni quando sono letteralmente a pezzi o estremamente felice, ancora non sono riuscita a farlo in serenità. Il concetto che mi aiuta a sorridere ultimamente è il mare con le onde. Le onde sono espressioni e il mare senza le sue onde sarebbe una pozzanghera. E io, per non essere una pozzanghera, provo ad esprimermi con la mia musica.”
[Tratto dalla biografia del profilo Spotify dell’artista]
A 11 anni inizia a suonare la chitarra, strumento che tutt’oggi suona per accompagnarsi e scrivere le sue canzoni. A 14 anni intraprende un’attività live musicale per club e piazze locali.
Dopo la maturità classica all’età di 19 anni si trasferisce a Roma per frequentare il DAMS all’università di RomaTre e si laurea in Cinema,Tv e Nuovi Media nel 2017.
I primi anni romani sono significativi per la sua carriera. Nel 2015 partecipa alla terza edizione di The Voice of Italy nel team di Piero Pelù, ottenendo il secondo posto in finale.
Dopo la partecipazione televisiva seguono due anni di concerti in tutta Italia, da sola (voce e chitarra) o con la band. Verso la fine del 2017 interrompe la sua attività musicale per dedicarsi alla scrittura del suo primo album: inizia così a lavorare come commessa in un noto department store a Roma e fuori dal lavoro compone le sue nuove canzoni. A settembre 2018 incontra la produttrice Marta Venturini (Studionero) con la quale attualmente collabora per la produzione musicale dei suoi brani insieme a Cristiana Della Vecchia. Dopo 5 brani pubblicati nel 2020, tra cui “Effetto Speciale” premiato nella “New Music Friday” di Spotify e “Terra dei fiori“, brano dedicato alla “terra dei fuochi“, Carrese pubblica “Radici” a giugno 2021 seguito dal singolo “Stare bene“, anticipando l’uscita di un EP di brani inediti programmata per la fine dello stesso anno.
Di tutto questo, e di tanto altro, ne abbiamo parlato direttamente con lei, in questa ampia ed interessante intervista.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista.
Partiamo da una domanda semplice da porre, ma dalla cui risposta si può capire tanto di un’artista. Cosa vuol dire per te fare musica?
Penso a una sveglia che suona, a qualcuno che sbuffa perché è costretto ad alzarsi e andare a lavoro. Penso a una faccia grigia, a un sorriso spento, a un cuore che non batte più perché non ha avuto coraggio. Ecco, per me fare musica vuol dire esattamente l’opposto di tutto questo. Vuol dire essere fortunata e onorata di essere nata e cresciuta con questa passione.
Cosa ti ha spinto ad entrare in questo mondo?
Quando ho capito che fare musica per me non era soltanto un hobby, ho sentito una fiamma accesa dentro che non ho potuto fare a meno di alimentare. È un bisogno di esprimersi che ti caratterizza, senza il quale ti senti insoddisfatto, a metà. È questo ciò che mi ha spinto a lottare e a fare tanti sacrifici per appartenere a questo mondo.
Esistono dei modelli, italiani ed internazionali, da cui trai ispirazione?
Penso di essere stata “contaminata” da musica molto diversa e allo stesso tempo da personalità molto diverse. Tra i miei modelli e ascolti preferiti ci sono Patti Smith, Kurt Cobain, Amy Winehouse, David Bowie e band come i Radiohead, i Velvet Underground, Joy Division ecc.
In italia ho sempre amato di più i cantautori. Uno degli artisti che più mi ispira è Lucio Battisti, totalmente attuale per le sue visioni musicali.
Tante le tappe importanti del tuo percorso, fino a questo momento, ma quale reputi essere quella che ti ha lasciato qualcosa in più delle altre?
Credo che l’incontro con la mia produttrice Marta Venturini e di conseguenza con le persone che oggi formano la mia “famiglia” musicale, sia stato una delle tappe più importanti del mio percorso fino ad ora. Dopo aver partecipato a The Voice of Italy nel 2015 e dopo aver avuto tanta visibilità grazie al talent, uno dei miei sogni più grandi è sempre stato quello di riuscire a pubblicare canzoni e di iniziare un percorso che fosse soltanto mio. Dopo il primo pezzo prodotto insieme a Marta e pubblicato in rete, ho iniziato a percepire la realtà in maniera diversa, come se una parte del mio sogno si fosse appena realizzata. Avere una struttura “umana” alle spalle pronta a sostenerti e a investire nelle tue idee è fondamentale per fare questo lavoro.
Passiamo al tuo ultimo brano “Stare bene“; ti va di raccontarcelo?
“Stare Bene” è il mio ultimo singolo. Una dedica d’amore, una canzone spensierata. Ricordo di averlo scritto con due accordi di chitarra e non aveva il ritornello, c’erano solo le strofe.
Per un po’ abbandonai l’idea di pubblicarlo, poi provai a produrlo da sola a casa pensandolo in chiave più elettronica e movimentata e all’inizio gli “ah ah ah ah ah “ del ritornello erano per lo più suoni per coprire quello spazio, con l’intento di scriverci altre parole. L’arrangiamento finale di Cristiana Della Vecchia ha portato per la prima volta la mia musica verso un’evoluzione dei suoni e dell’atmosfera rispetto ai singoli precedenti.
Più in generale, invece, esiste un brano che, più degli altri, incarna il tuo modello ideale di musica?
Tra i miei brani pubblicati, quello a cui sono più affezionata e che penso possa ricoprire il ruolo di “brano manifesto” del mio progetto è “Radici”. Quando lo ascolto mi commuovo sempre un po’ e a volte mi dimentico sia mio.
È una canzone malinconica, ma anche molto dolce. C’è la pioggia, c’è la notte ma anche l’immagine di una birra bevuta all’alba. La produzione musicale è molto vicina a ciò che ascolto in generale, mi riporta agli anni ‘90 , il mio decennio preferito.
Notizia che hai dato poche ore fa… Nuova musica in vista?
Sì, finalmente posso dirlo: il 17 novembre 2021 uscirà “SUD AMERICA”, il mio prossimo singolo, e sono STRAFELICE!
Con quale artista ti piacerebbe collaborare, un giorno?
Ce ne sono tanti con cui mi piacerebbe collaborare. Ma la butto lì, The Strokes! [sorride]
Chi è “Carrese” oggi?
Sento di essere cresciuta molto in questi ultimi due anni. Ho un po’ più di ansie e responsabilità che vanno di pari passo con l’età e anche con quello che sta succedendo nel mondo. Però cerco di rimanere equilibrata e di concentrarmi su quello che posso fare e dare nel mio piccolo.
Dove, invece, vuole arrivare?
Vorrei che la mia musica mi portasse lontano a conoscere il mondo e quante più persone possibili.
Profilo Spotify dell’artista